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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Il ministro dell’inferno e il movimento reazionario di massa della lega si sono materializzati ieri anche a Spoleto

Il ministro dell’inferno e il movimento reazionario di massa della lega si sono materializzati ieri anche a Spoleto

SOLIDARIETA’ ASSOLUTA E SENZA DISTINGUO AI 5 RAGAZZI FERMATI DALLA POLIZIA PER LA CONTESTAZIONE A SALVINI.

Il ministro Salvini, addetto al censimento dei ROM, al blocco dei porti per le navi dei disperati della terra, alla schedatura di massa degli oppositori che manifestano ( per i suoi fans ieri niente schedatura ovviamente) secondo le regole classiche dello stato di polizia, è apparso ieri a Spoleto per dispensare il suo credo fondato sulla discriminazione verso i poveri della terra, l’egoismo dei ricchi, la paura delle vittime della crisi capitalista, la barbarie dei senza cultura e la vigliaccheria dei forti sui deboli.

È venuto a sostenere la DESTRA DESTRA spoletina.

Un palco quello di ieri che era l’emblema di ciò che è l’estrema destra italiana in questo momento.

C’era Salvini e per lui non c’è da aggiungere altro, c’era chi ci inquisiva negli anni ’80 e ora vuole fare il Sindaco e chi ci gridava “rossi cinesi ancora pochi mesi” e ora sta in parlamento. C’erano la Lega razzista, i nipotini di Berlusconi ei nostalgici di Almirante.

E c’era tanta gente.

Gente, non lavoratori, non pensionati, non donne. Gente ! perché chi ha perso la coscienza di se, la coscienza della propria condizione sociale e partecipa alla caccia al “negro” mentre si accoda a chi non vuol far pagare le tasse ai ricchi  è solo gente, non classe , senza valori, senza umanità, semplici caporali dei padroni della terra, del capitale.

Quindi un grazie a chi ha avuto il coraggio di contestare il seminatore d’odio.

Sappiamo che per rialzare la testa il popolo ha bisogno di “eroi”, è stato sempre così, nel’43 come oggi, ma sappiamo che per vincere abbiamo bisogno del popolo.

Chi oggi è in prima linea e non arretra sta facendo la sua parte, ora è tempo di riprenderci  le piazze, il popolo va rieducato, va spiegato quello che succede, di chi è la colpa e che fare.

Su la testa !

Associazione culturale CASA ROSSA Spoleto

 

Lettera dei contestatori di Salvini di Spoleto a cui va la nostra incondizionata solidarietà

Ieri sera abbiamo voluto far sapere a Salvini che non è il benvenuto a Spoleto. L'uomo politico che più di ogni altro incarna la volontà del capitalismo di dividere gli sfruttati, per tenerli meglio in catene, che da ministro dell'interno conferma e peggiora la politica repressiva di Minniti (nel programma giallo-verde ci sono più galera per i poveri e meno tasse per i ricchi, costruzioni di un lager in ogni regione di reclusione profughi, telecamere sulle divise e taser in mano agli sbirri), è stato ripagato per qualche minuto con la sua moneta: "Tornatene in Padania", "Salvini padano a Spoleto non ti vogliamo", "a Spoleto si mangiano gli strangozzi non la polenta", "chiudiamo i confini...con la Padania", alcune delle paraculate simil-razziste che hanno fatto imbestialire i leghisti presenti; naturalmente gli abbiamo anche dato del "razzista", dell'assassino, ma anche del "coglione" - sarà poco politico, ma lo avete visto Salvini? E' proprio un coglione!

Una contestazione che, al di là del numero dei protagonisti, è nata in maniera del tutto spontanea - lo si dice sempre, ma il fatto è che è andata proprio così - poche ore prima dell'arrivo del...coglione a capo delle forze dell'ordine italiane. Divisi in due gruppi, abbiamo provato a mettere confusione fra le guardie. Un gruppo più grande ha rovinato la festa razzista in mezzo a piazza Garibaldi, circondato per primo, mentre altri due contestatori, da un altro settore della piazza, sono riusciti ad avvicinarsi al palco per far sentire meglio al nuovo ministro dell'interno tutto l'affetto che proviamo per lui. Per tutti Salvini ha mandato bacetti dal palco...proprio un coglione.

Placcate dalla digos a tutela del nuovo loro padrone, tre compagne e due compagni sono stati identificate e, con tempi diversi, rilasciate nelle ore successive. 

Nella convinzione che serve ben altro per arginare le nuove politiche repressive e far arretrare la marea popolare di consenso verso il razzismo sempre più becero, ieri sera per qualche ora ci siamo divertiti. E loro si sono incazzati.

Facciamoli incazzare ancora di più, e sempre più spesso.

I contestatori di Salvini

 

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