Accedi al tuo account

Nome utente *
Password *
Ricordami

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

×

Errore

Table 'lottacontinua.#__easyblog_category_acl_item' doesn't exist

Home

By accepting you will be accessing a service provided by a third-party external to https://lotta-continua.it/

Addio alle misure alternative al carcere?

Addio alle misure alternative al carcere?

Stanno discutendo della riforma dell’ordinamento penitenziario, un testo è sul tavolo del Consiglio dei ministri che dovranno presto deciderne la versione finale. Ma quello che colpisce è la natura carceraria di un ordinamento che dovrebbe anche dare forza, sostanza e credibilità alle misure alternative al carcere, non la cancellazione della pena ma la sua esecuzione al di fuori degli istituti penitenziari. Sono migliaia i\le detenuti\e per piccoli reati , per colpe che potrebbero essere espiate con gli arresti domiciliari , prestando lavoro a titolo gratuito o con il ricorso alle comunità.

Potrebbero esserci anche dei lavoratori socialmente utili destinati a disoccupati di lunghissimo corso, emarginati, ex detenuti ed ex tossici, lavori anche di poche ore alla settimana, per farlo sarebbe necessaria una volontà politica ben diversa da quella della Lega e del Movimento 5 Stelle, le statistiche inducono a riflettere e parlano , in caso di lavoro, di ex detenuti che solo in minima parte tornano a delinquere.

Non è questione di sensibilità o umanità ma un calcolo meramente politico ed economico,  nel Dlgs, sono scomparse le misure alternative alla pena perchè si pensa di non investire piu' nel recupero degli emarginati, nel loro reintegro sociale. Le carceri italiane sono per lo piu' costituiti da luoghi disumani e sovraffollati, carente e inadeguata è anche l'assistenza sanitaria dei detenuti, dentro e fuori il carcere.
La riforma in discussione è incentrata sugli istituti di pena, si rinuncia a costruire percorsi alternativi e al di fuori del carcere, si pensa a piani personalizzati di rieducazione del detenuto da cui poi dipenderanno anche eventuali permessi e la assegnazione a un istituto di pena piu' vicino alla famiglia.

Tutto avverrà dentro i penitenziari, l'idea che si possa superare il carcere espiando altrove una pena non viene neppure concepito dall'attuale Governo, è questa la novità principale, siamo poi perplessi sulle misure che adotteranno per favorire l'istruzione, l'affettività, la frequenza scolastica, imparare semplicemente un lavoro, socializzare con i detenuti facendo sport. Qualcuno obietterà che il carcere non è un albergo, ma la privazione della libertà non dovrebbe determinare l'ingresso in un girone infernale dentro la logica di Sorvegliare, punire e isolare. Non dovremmo precluderci l'idea che un detenuto possa cambiare vita, integrarsi e voglia farlo a partire da un istituto di pena umano e capace di gettare le basi di una nuova vita.

 Ma se la riforma del Governo nasce e muore con gli istituti di pena, siamo in presenza di una sorta di ergastolo ostativo che non si traduce nella detenzione fino alla morte ma nella impossibilità di cambiare vita, di acquisire conoscenze, di attuare dei percorsi di recupero.

E gli istituti di pena, è bene ricordarlo, sono luoghi da sempre inadatti a immaginare un futuro diverso, disumanizzati, sovraffollati, luoghi di coercizione e di violenza che alimentano rabbia, disperazione e rassegnazione. L'esatto contrario di cio' che serve per andare oltre alla necessità del carcere e per costruire percorsi reali di cambiamento e di integrazione.

Pubblicato da Delegati e Lavoratori Indipendenti Pisa

 

Lavoro: un altro capolavoro del Jobs Act
Il padrone chiude e chiede i danni agli operai
 

Commenti

Nessun commento ancora fatto. Sii il primo a inserire un commento
Già registrato? Login qui
Ospite
Venerdì, 29 Marzo 2024

Immagine Captcha

Notifiche nuovi articoli

Contatti

Per contatti, collaborazioni, diffusione, abbonamenti, sottoscrizioni e tutto quanto possa essere utile alla crescita di questo foglio di lotta, scrivete alla

Redazione

Copyright

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 7-3-2001.

Lotta Continua

is licensed under a
Creative Commons Attribution - NonCommercial - NoDerivatives 4.0 International license.

Licenza Creative Commons

© 2018 Redazione di Lotta Continua. All Rights Reserved.

Care lettrici, cari lettori: a causa di alcuni problemi, il coordinamento dei vari collettivi redazionali, e quindi l’organizzazione, la struttura del giornale e l’aggiornamento del sito hanno subito un rallentamento. Con molto ritardo stiamo cercando di correre ai ripari, ma nonostante questo alcuni aggiornamenti del software del nostro provider hanno portato a un non corretto funzionamento del sito (lo slideshow degli ultimi 5 articoli non funziona più). A questo va aggiunto che il software con cui il sito è stato sviluppato a breve non sarà più supportato e l’aggiornamento richiederebbe più impegno che fare un sito nuovo con un altro software. Quindi a breve (speriamo) metteremo online la nuova versione.

Sghing - Messaggio di sistema