Basta morti sul lavoro!

Le morti sul lavoro non sono mai una fatalità. Anche oggi, a Carrara, un operaio di 39 anni è morto in porto durante le operazioni di scarico di una nave.

I nostri pensieri e la nostra vicinanza alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Alessandro, vittima di una strage silenziosa che vede l’Italia tra i paesi con più morti e infortuni sul lavoro.

L’aumento dei carichi di lavoro, i ritmi forsennati, i contratti a termine, il mancato rispetto di norme sulla sicurezza sono tra le cause questa strage senza precedenti.

Quanto accaduto in porto a Carrara ci ricorda che le privatizzazioni dei decenni scorsi e il sistema di subappalti al ribasso conducono ad un inevitabile peggioramento delle condizioni di lavoro e al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro.

In Toscana non possiamo quindi parlare di fatalità, visto il costante aumento di incidenti mortali e non.  Questo modello di sviluppo, basato su uno sfruttamento indiscriminato e senza rispetto per alcuna norma che intralci i profitti, produce morte e infortuni. Non dobbiamo inoltre dimenticare che il numero di malattie professionali è in costante crescita, anche se molte non sono ancora riconosciute come tali.

SINDACATI DI BASE CUB e SGB