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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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Luci e ombre sui rider

Foodora-2-2

Rider o ciclofattorini a seconda di come si voglia definirli sono sempre più nell'occhio del ciclone. Lavoratori autonomi o lavoratori subordinati? Ovviamente lavoratori subordinati per i quali il Governo annuncia- e parliamo di chi fa consegne per conto delle app di food delivery -" tutele su malattie, infortuni e paga minima"

Un passo obbligato dopo la sentenza della Corte di appello di Torino che ha in parte capovolto la sentenza di primo grado che aveva negato il carattere subordinato del lavoro rider. La Corte di appello introduce un elemento di assoluta novità perché inquadra i rider nel V livello Ccnl logistica trasporto merci, quindi riconosce la natura subordinata del rapporto di lavoro.

Ovviamente tra lavoro autonomo e quello subordinato la scelta del secondo è dettata da ragioni ben note perché le tutele sono maggiori anche senza l'art 18 di un tempo, detto ciò nell'ambito della logistica le lotte degli ultimi anni dimostrano che sostanziali miglioramenti sono possibili andando oltre il Ccnl di Cgil Cisl Uil.

I rapporti non subordinati a loro volta vedranno applicate le stesse regole del lavoro subordinato in presenza di determinate condizioni, quindi non riconoscimento a pieno titolo ma sicuramente un bel passo in avanti rispetto alla sentenza di primo grado cedendo ora la gestione del conflitto a Cgil Cisl Uil, ai sindacati rappresentativi. Le condizioni comunque sono poi quelle note ossia nel caso di prestazioni organizzate dal committente che detta tempi, modalità e luoghi dove avviene la prestazione lavorativa. 

Leggeremo tra qualche settimana la Sentenza ma intanto i lavoratori di Foodora dovranno tutti avere lo stesso trattamento di dipendenti secondo il Ccnl logistica merci e sulla base di questa decisione il Governo si sta  muovendo con un apposito decreto accogliendo la richiesta di un tavolo avanzata da Cgil Cisl Uil che non vogliono, a loro volta, lasciare all'esecutivo il merito di avere risolto un contenzioso ricorrendo a una regolamentazione normativa della intera questione e senza passare dal tavolo sindacale.

Per dircela tutta il rischio è di consegnare le istanze dei rider alla gestione dei sindacati complici o ad un decreto demagogico del Governo, i primi a rivendicare il passaggio dal tavolo della contrattazione collettiva nazionale, i secondi a presentarsi come i paladini dei diritti negati. 

Nel luglio 2018 per altro è stato già sottoscritto un accordo che prevedeva l'applicazione del Ccnl logistica, un po' di regole che non dispiacciono alla fine ai datori di lavoro che si metteranno al sicuro da catene\gruppi di impresa concorrenziali che provano a inserirsi nel mercato del lavoro sperando di non trovare ostacoli nella gestione della forza lavoro.

Una sentenza allora positiva perché restituisce diritti negati in primo grado ma in uno scenario nuovo nel quale gli interessi dei sindacati complici e quelli del Governo potrebbero trovare ampia realizzazione senza mutare le condizioni di vita e di lavoro in maniera radicale e riportando le istanze dei coordinamenti autorganizzati dei rider nell'alveo delle compatibilità dei sindacati complici.

Federico Giusti – Pisa  (gennaio 16, 2019)

 

Lettera Aperta alle Madamine
La nuova filosofia padronale in tema di lavoro

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