Dio, Patria e Famiglia: i principi cardini dell’educazione civica del Governo di destra

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Cono­sce­re la sto­ria e il signi­fi­ca­to del­la ban­die­ra ita­lia­na, del­la ban­die­ra del­la regio­ne, del­la ban­die­ra dell’Unione euro­pea e del­lo stem­ma comu­na­le; cono­sce­re l’inno nazio­na­le e la sua ori­gi­ne; cono­sce­re l’inno euro­peo e la sua ori­gi­ne. Appro­fon­di­re la sto­ria del­la comu­ni­tà loca­le. Appro­fon­di­re la sto­ria del­la comu­ni­tà nazio­na­le. Appro­fon­di­re il signi­fi­ca­to di Patria e le rela­ti­ve fon­ti costi­tu­zio­na­li (arti­co­lo 52). Cono­sce­re l’Unione Euro­pea e l’ONU. Cono­sce­re il con­te­nu­to gene­ra­le del­le Dichia­ra­zio­ni Inter­na­zio­na­li dei dirit­ti del­la per­so­na e dell’infanzia. Indi­vi­dua­re alcu­ni dei dirit­ti pre­vi­sti nell’ambito del­la pro­pria espe­rien­za con­cre­ta. Cono­sce­re la Car­ta dei dirit­ti i fon­da­men­ta­li dell’Unione Euro­pea (“Costi­tu­zio­ne euro­pea”). Cono­sce­re il pro­ces­so di for­ma­zio­ne dell’Unione euro­pea lo spi­ri­to del Trat­ta­to di Roma, la com­po­si­zio­ne dell’Unione, le Isti­tu­zio­ni euro­pee e le loro fun­zio­ni. Indi­vi­dua­re nel­la Costi­tu­zio­ne gli arti­co­li che rego­la­no i rap­por­ti inter­na­zio­na­li. Cono­sce­re i prin­ci­pa­li Orga­ni­smi inter­na­zio­na­li, con par­ti­co­la­re riguar­do all’ONU e il con­te­nu­to del­le Dichia­ra­zio­ni inter­na­zio­na­li dei dirit­ti uma­ni e dei dirit­ti dell’infanzia e rin­trac­ciar­ne la coe­ren­za con i prin­ci­pi del­la Mini­ste­ro dell’istruzione e del meri­to….

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Linee+guida+Educazione+civica.pdf/9ffd1e06-db57-1596-c742-216b3f42b995?t=1725710190643

Il pas­so è diret­ta­men­te estra­po­la­to dal­le Linee gui­da ema­na­te dal Mini­ste­ro del­la Pub­bli­ca istru­zio­ne e del Meri­to in rife­ri­men­to alle com­pe­ten­ze da acqui­si­re nel­la scuo­la secon­da­ria di I gra­do.

Da tem­po si van­no intan­to riscri­ven­do i pro­gram­mi sco­la­sti­ci stra­vol­gen­do lo stes­so con­cet­to di edu­ca­zio­ne civi­ca, la pro­gres­si­va scom­par­sa dell’insegnamento del­la geo­gra­fia è sta­to un gra­ve erro­re in un con­te­sto ove la cono­scen­za di cul­tu­re e sto­rie diver­se dal­le nostre dovreb­be esse­re inve­ce par­te atti­va dei pro­ces­si di cono­scen­za

Poi tra­spa­re, anche da una let­tu­ra super­fi­cia­le, non solo la reto­ri­ca patriot­tar­da tipi­ca del nazio­na­li­smo impe­ran­te ele­va­to a ideo­lo­gia ma anche la subal­ter­ni­tà del­la Car­ta Costi­tu­zio­na­le ita­lia­na rispet­to alla Car­ta dei dirit­ti del­la Ue.

Eppu­re sul sito del Mini­ste­ro il Mini­stro Val­di­ta­ra smen­ti­reb­be quan­to appe­na scrit­to pre­ci­san­do quan­to segue:

“Le Linee gui­da han­no come stel­la pola­re la Costi­tu­zio­ne ita­lia­na, che non è solo nor­ma car­di­ne del nostro ordi­na­men­to ma anche rife­ri­men­to prio­ri­ta­rio per iden­ti­fi­ca­re valo­ri, dirit­ti e dove­ri che costi­tui­sco­no il nostro patri­mo­nio demo­cra­ti­co, ali­men­to pre­zio­so e inso­sti­tui­bi­le di una socie­tà imper­nia­ta sul­la Per­so­na”

https://www.miur.gov.it/web/guest/-/educazione-civica-valditara-firma-il-decreto-scuola-costituzionale-in-prima-linea-nella-formazione-di-cittadini-consapevoli-e-responsabili-

I valo­ri fon­dan­ti del­la Car­ta costi­tu­zio­na­le non sono solo quel­li del­la per­so­na ma anche del lavo­ro, del­la digni­tà, del­la liber­tà e non ulti­me ugua­glian­za e demo­cra­zia, oltre all’e­ti­ca e alla lega­li­tà. Ma tra i prin­ci­pi fon­dan­ti del­la Costi­tu­zio­ne si tro­va anche l’antifascismo di cui inve­ce si è per­sa trac­cia.

Da decen­ni ormai si leg­ge la Costi­tu­zio­ne in ter­mi­ni astrat­ti, ad esem­pio la dife­sa del­la per­so­na e del­la sua stes­sa digni­tà non dovreb­be esse­re un valo­re indi­vi­dua­le ma col­let­ti­vo all’interno dei rap­por­ti socia­li.

Solo in que­sto modo, con rife­ri­men­to ai rap­por­ti socia­li, la tute­la dell’uomo e del­la don­na vie­ne con­te­stua­liz­za­ta negli aspet­ti del­la vita socia­le pren­den­do in esa­me, per com­bat­ter­le, le disu­gua­glian­ze cre­scen­ti che resta­no un serio osta­co­lo all’effettivo eser­ci­zio dei dirit­ti fon­da­men­ta­li.

Ovvia­men­te nel­le linee gui­da di Val­di­ta­ra non c’è trac­cia di una lettura\interpretazione ampia del­la socie­tà, infat­ti la stes­sa visio­ne del­la per­so­na non può esse­re sta­ti­ca, la tito­la­ri­tà dei dirit­ti e dei dove­ri dovreb­be esse­re pro­iet­ta­ta non solo nel­la sfe­ra eco­no­mi­ca ma in ogni ambi­to del­la vita e in pri­mis quel­lo socia­le e cul­tu­ra­le

(si rin­via ad una lec­tio magi­stra­lis di Car­lo Smu­ra­glia sca­ri­ca­bi­le dal seguen­te link: https://www.anpi.it/sites/default/files/attachments/2023–03/anpi_costituzione.pdf)

E leg­gen­do astrat­ta­men­te la Costi­tu­zio­ne se ne dimen­ti­ca anche l’art 36, quel­lo che pre­ve­de un’esistenza “libe­ra e digni­to­sa” (art. 36) per rag­giun­ge­re la qua­le ser­ve lavo­ro sta­bi­le e con ade­gua­to pote­re di acqui­sto, ser­vi­zi socia­li e del wel­fa­re pub­bli­ci non deman­da­bi­li ai pri­va­ti. La per­so­na non si rea­liz­za sen­za liber­tà ma non esi­ste liber­tà rea­le sen­za ugua­glian­za e pro­prio con la riscrit­tu­ra del tito­lo V del­la Car­ta è ini­zia­ta una len­ta e regres­si­va pro­ie­zio­ne ver­so la taci­ta accet­ta­zio­ne del­la disu­gua­glian­za con la supre­ma­zia dell’autonomia e del­la liber­tà di impre­sa avve­nu­ta pro­prio attra­ver­so l’indebolimento dei ruo­li e del­le fun­zio­ni sta­ta­li.

Il con­trol­lo a fini socia­li dell’economia è sta­to da sem­pre invi­so alla Clas­se impren­di­to­ria­le e ogni sua even­tua­le ripro­po­si­zio­ne oggi si tro­ve­reb­be in aper­to con­tra­sto con il dio mer­ca­to e le stes­se nor­me comu­ni­ta­rie.

Ma tor­nia­mo, per chiu­de­re, a quan­to scrit­to nel­le Linee gui­da a pro­po­si­to del­la Patria non pri­ma di ave­re ripor­ta­to una nota sul rap­por­to tra Patria e Costi­tu­zio­ne ad ope­ra di Fran­co Asten­go a pro­po­si­to di un fat­to di cro­na­ca del 2023, sen­za aggiun­gie­re alla stes­sa ulte­rio­ri com­men­ti pro­prio per lascia­re al let­to­re lo spa­zio per qual­che rifles­sio­ne

La giun­ta di Bolo­gna, sin­da­co PD, ha deci­so che sul­le tar­ghe del­le stra­de dedi­ca­te a quan­ti si oppo­se­ro al nazi­fa­sci­smo non ci sarà più l’in­di­ca­zio­ne “patrio­ti” ma quel­la “par­ti­gia­ni”.

Sarà per­mes­so giu­di­ca­re que­sto fat­to come un pas­so indie­tro nel­la valu­ta­zio­ne sto­ri­ca che si veri­fi­ca tra l’al­tro in coin­ci­den­za con l’a­sce­sa del­la destra (non costi­tu­zio­na­le nel­le sue prin­ci­pa­li com­po­nen­ti) al gover­no del Pae­se.

E’ il caso di riba­di­re, inve­ce, la teo­ria del patriot­ti­smo costi­tu­zio­na­le che ha carat­te­riz­za­to l’i­spi­ra­zio­ne del­la Costi­tu­zio­ne Repub­bli­ca­na in modo pecu­lia­re e inno­va­ti­vo per­ché ha dise­gna­to il con­cet­to di leal­tà non ver­so il monar­ca o ver­so lo Sta­to (come pre­ten­de­va­no sia lo sta­tu­to alber­ti­no, sia il giu­ra­men­to di fedel­tà ver­so il fasci­smo inte­so come Sta­to) ma ver­so la Patria.

In que­sto modo il con­cet­to di Patria rispon­de al retag­gio e alla tra­di­zio­ne cul­tu­ra­le del popo­lo e alla fedel­tà a un ordi­na­men­to poli­ti­co (quel­lo repub­bli­ca­no, nel nostro caso) che si legit­ti­ma in quan­to espres­sio­ne del­la volon­tà comu­ne, fina­liz­za­ta al per­se­gui­men­to del­l’in­te­res­se gene­ra­le.

Si trat­ta del tema riguar­dan­te l’in­trec­cio diret­to tra Resi­sten­za e Costi­tu­zio­ne, che la deci­sio­ne del­la giun­ta bolo­gne­se minac­cia di far arre­tra­re apren­do la stra­da a solu­zio­ni dav­ve­ro non auspi­ca­bi­li come quel­la del muta­men­to del­la for­ma di gover­no che nascon­de­reb­be in sé un muta­men­to di natu­ra pro­prio del­la demo­cra­zia repub­bli­ca­na e ridu­cen­do a “par­ti­gia­ni” quan­ti inten­des­se­ro oppor­si a que­sta deri­va.

https://www.criticasociale.net/articolo-socialismo-it.php?id=116

Il con­cet­to di Patria decli­na­to dal­la cul­tu­ra gover­na­ti­va non sarà quel­lo del­la lot­ta par­ti­gia­na ma un insie­me di valo­ri e di rimem­bran­ze sto­ri­che alquan­to discu­ti­bi­li.

Per la Patria si è com­bat­tu­to ad esem­pio anche in Afri­ca con il san­gui­na­rio colo­nia­li­smo che pri­va­va altri popo­li del­la liber­tà pie­gan­do gli insor­ti con i gas.

Ma que­sta pagi­na di sto­ria è ormai sem­pre meno trat­ta­ta nel­le scuo­le ita­lia­na, si pre­fe­ri­sce esal­ta­re le bat­ta­glie “eroi­che“ dell’esercito ita­lia­no sen­za alcu­na con­te­stua­liz­za­zio­ne sto­ri­ca e dimen­ti­can­do che furo­no com­bat­tu­te a fian­co del nazi­smo. Imma­gi­nia­mo­ci bam­bi­ni e bam­bi­ne di 10 anni in visi­ta alle caser­me dove qual­che gra­dua­to impar­ti­rà lezio­ni di sto­ria e di edu­ca­zio­ne per com­pren­de­re il con­te­sto rea­le in cui si mate­ria­liz­ze­ran­no le linee gui­da civi­che.

E da qui all’indottrinamento di bambini\e pri­vi del­le com­pe­ten­ze neces­sa­rie a con­te­stua­liz­za­re i rac­con­ti la stra­da è vera­men­te bre­ve.

Ecco spie­ga­ta la ragio­ne per la qua­le il mon­do del­la cono­scen­za dovreb­be leg­ge­re, com­pren­de­re e avver­sa­re que­ste linee gui­da da ascri­ve­re a una visio­ne del­la real­tà ostag­gio di revi­sio­ni­smi sto­ri­ci e poli­ti­ci, di riscrit­tu­ra dei dirit­ti e dei dove­ri in con­te­sti astrat­ti nei qua­li per­fi­no la micro­sto­ri­ca loca­le potrà dare adi­to a cam­pa­gne ideo­lo­gi­che e cul­tu­ra­li con­tro i nuo­vi nemi­ci di tur­no. E così ope­ran­do si costrui­sce un sen­so civi­co basa­to sul­la esal­ta­zio­ne di iden­ti­tà riscrit­te facen­do leva sul­la man­ca­ta com­pren­sio­ne dei fat­ti sto­ri­ci, cul­tu­ra­li e geo­gra­fi­ci attra­ver­so luo­ghi comu­ni e paro­le d’ordine fina­liz­za­te alla cie­ca obbe­dien­za al poten­te di tur­no.

L’esatto con­tra­rio di quan­to si pre­fig­ge­va­no i padri costi­tuen­ti e quan­ti si ado­pe­ra­ro­no per favo­ri­re l’insegnamento dell’educazione civi­ca nel­le scuo­le ma anche di chi si è ado­pe­ra­to per ridur­re e com­bat­te­re le disu­gua­glian­ze ali­men­ta­te­si con gli anni neo­li­be­ri­sti che guar­da caso sono sta­ti carat­te­riz­za­ti dal depo­ten­zia­men­to del­lo Sta­to, per pro­muo­ve­re al con­tem­po l’affermazione del­la nor­ma­li­tà del­la guer­ra e dei pro­ces­si di mili­ta­riz­za­zio­ne del­la socie­tà.

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Redazione di Lotta Continua
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