I daspo non sono mai la soluzione

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Negli ulti­mi anni nume­ro­si ope­ra­to­ri del­la sani­tà sono sta­te vit­ti­me di aggres­sio­ni da par­te di uten­ti. La cau­sa non è solo nel­la inci­vil­tà e nel­la cul­tu­ra del­la pre­po­ten­za ormai domi­nan­te ma sca­tu­ri­sco­no anche dal­la esa­spe­ra­zio­ne dei fami­lia­ri di cittadini\e costret­ti a resta­re su una  sco­mo­da let­ti­ga per gior­ni in assen­za di posti let­to, costret­ti a file este­nuan­ti ai pron­ti soc­cor­si per­chè il per­so­na­le è caren­te e con cari­chi di lavo­ro inso­ste­ni­bi­li.

La solu­zio­ne al pro­ble­ma non è data dal­la mili­ta­riz­za­zio­ne degli ospe­da­li ma dal poten­zia­men­to del­le pre­sta­zio­ni ero­ga­te dal SSN, da orga­ni­ci ade­gua­ti e da strut­tu­re fun­zio­nan­ti.

Le nostre obie­zio­ni sono del tut­to ovvie ma si scon­tra­no inve­ce con la cul­tu­ra secu­ri­ta­ria di chi pen­sa che mili­ta­riz­zan­do gli ospe­da­li si pos­sa affron­ta­re il pro­ble­ma solo come ordi­ne pub­bli­co lascian­do infer­mie­ri, oss e medi­ci ad ope­ra­re in con­di­zio­ni di disa­gio, degra­do e sen­za orga­ni­ci e stru­men­ti ade­gua­ti.

La nostra impres­sio­ne è che non si voglia inve­sti­re nel­la sani­tà pub­bli­ca pren­den­do a pre­te­sto le aggres­sio­ni per svia­re l’at­ten­zio­ne su altri pro­ble­mi fer­mo restan­do che il per­so­na­le del­la sani­tà andreb­be tute­la­to non solo a paro­le, ad esem­pio dimi­nuen­do i cari­chi di lavo­ro, accre­scen­do inve­ce gli sti­pen­di e ridu­cen­do gli ora­ri.

E’ sta­to pre­sen­ta­to in Sena­to il Ddl , a fir­ma di Fra­tel­li d’I­ta­lia, che indi­vi­dua nel Daspo la solu­zio­ne del pro­ble­ma , anzi il  ” fat­to­re di deter­ren­za” sospen­den­do per tre anni la gra­tui­ta assi­sten­za per chi si ren­da col­pe­vo­le di aggres­sio­ni al per­so­na­le sani­ta­rio e al patri­mo­nio del­la sani­tà e inve­sten­do gli even­tua­li rispar­mi in misu­re fuor­vian­ti di sicu­rez­za.

Per ren­de­re effi­ca­ce il prov­ve­di­men­to si pen­sa a una sor­ta di lista nera nel­la qua­le inse­ri­re i dati ana­gra­fi­ci degli auto­ri di aggres­sio­ni con­tro gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri all’in­ter­no del­la Piat­ta­for­ma nazio­na­le di Gover­no del­le Liste di Atte­sa e citan­do le auto­ri­tà sani­ta­rie di dan­no era­ria­le qua­lo­ra non adem­pia­no agli obbli­ghi di pub­bli­ca­zio­ne.

I daspo non sono mai sta­ti stru­men­ti cor­ret­ti­vi ma rispon­do­no a logi­che secu­ri­ta­rie che non inve­sto­no nel socia­le e nel­la solu­zio­ne dei pro­ble­mi rea­li, anche que­sta vol­ta si segue la stes­sa linea di pen­sie­ro e di azio­ne sen­za mai affron­ta­re i pro­ble­mi rea­li come il dis­se­sto del­la sani­tà pub­bli­ca a col­pi di tagli, man­ca­te assun­zio­ni e ridu­zio­ni di spe­sa.

Cub Pisa

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