A forza di scegliere il male minore il popolo va a destra

Analisi del voto nel comune di Pisa

42 seggi al Pd, 43 al centrodestra., tradotto in percentuale il candidato del centrosinistra Serfogli totalizza 13.338 voti, il candidato del centrodestra Conti (ex consigliere di Alleanza Nazionale e oggi, come numerosi suoi ex sodali di partito, in quota Lega) porta a casa 13795 voti, in percentuale la differenza tra i due candidati a sindaco è di 1,1%.

Staccati gli altri candidati, Amore del 5 stelle (che a pochi giorni dal voto se la prende con i consiglieri comunali passati responsabili, a detta sua, del mancato radicamento sul territorio) con 4094 voti, Veronese, a capo di due liste civiche assai vicine ai commercianti e alle associazioni di categoria, totalizza 2549 voti, Latrofa, ex centrodestra, a capo di una lista civica, 2743 voti (ma per settimane era stato convinto di prenderne almeno il doppio) e infine Auletta, candidato di tre liste, tra le quali Rifondazione Comunista, con 3224 voti.

Al ballottaggio tutto da decidere, nel frattempo poco si sa sugli apparentamenti e dalle prime dichiarazioni post-elettorali si evince che la confusione regna sovrana perché tra chi ha lasciato libertà di scelta ai suoi elettori (Auletta e la sinistra che un tempo si definiva radicale) e chi ha offerto sostegno al candidato che saprà assumere alcuni punti programmatici che poi sono per lo piu’ di derivazione securitaria.

La Lega passa da percentuali degne di un prefisso telefonico ad essere il primo partito nel comune di Pisa.

Questi sono i risultati del male minore, quella tendenza autodistruttiva che ha portato la sinistra a votare i cosiddetti meno peggio, a sostenere programmi di Governo inaccettabili "per fermare Berlusconi", a moraleggianti campagne contro i conflitti di interesse salvo poi dimenticarsene nell'era Renzi, a sostenere la partecipazione italiana alle guerre nel mondo (ma non eravamo le forze politiche della Costituzione e dell'art 11 per il quale la Repubblica Italia ripudia la guerra?).

I dati sono incontrovertibili e anche volendo non potremmo negare l’evidenza dei fatti, di una marea nera montante soprattutto nei quartieri popolari.

Prendiamo ad esempio S.Ermete,  dove da anni opera un comitato di quartiere legato all’area antagonista. In S. Ermete vince Conti e il candidato Auletta, che ha preso le difese del Comitato, prende gli stessi consensi di Veronese. Se poi confrontiamo Auletta e Amore il rapporto è di 1 a 2 a favore dei Cinque stelle. L’egemonia in un quartiere dovrebbe anche manifestarsi a livello di voto cosa che non accade e da qui possiamo azzardare varie ipotesi, per esempio che le realtà popolari alla fine esprimono consensi verso destra o il 5 Stelle, oppure che certe pratiche sociali e politiche conflittuali antagoniste riscuotono assai meno consensi di quello che si vuole far credere.

Prendiamo un altro quartiere popolare, quello del Cep, in questo caso Auletta viene superato perfino da Latrofa, parliamo di una zona dove non solo il Pci superava il 40% ma dove una piccola formazione come Dp riscuoteva non pochi voti, parliamo di un quartiere che un anno fa ha cacciato via i banchetti della Lega oggi invece votata a furor di popolo.

 In quello che un tempo era il quartiere operaio, Porta a Mare, prevale il Pd ma il candidato Auletta continua a perdere voti rispetto a chi, a seggi chiusi, avrà percentuali inferiori.

Emblematico è il fatto che siano proprio i quartieri bene o quelli del centro storico ad esprimere maggiori preferenze per il Pd e per Auletta, una situazione capovolta invece sul Litorale dove Lega e Fratelli d’Italia spopolano. La sinistra bene per lo più invoca il voto al candidato Pd al ballottaggio rimuovendo di un colpo le condivisibili critiche alla giunta passata in materia di urbanistica, politiche della casa, del lavoro, gestione delle partecipate. E nel frattempo il candidato sindaco del Pd annuncia un ex magistrato dal pugno di ferro (già dirigente di Polizia) come futuro assessore alla Legalità, insomma si rincorre la Lega sul terreno securitario.

Ci fermiamo qui nell’analisi del voto per arrivare ad alcune riflessioni:

Redazione Pisana di Lotta continua