Accedi al tuo account

Nome utente *
Password *
Ricordami

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

×

Errore

Table 'lottacontinua.#__easyblog_category_acl_item' doesn't exist

By accepting you will be accessing a service provided by a third-party external to https://lotta-continua.it/

Il crollo del lavoro stabile

scuola-precari1

I dati sono oscillanti, ma stando a quelli relativi al terzo trimestre dell’anno il Pil è calato come anche gli occupati che diminuiscono dello 0,2%.

Tra luglio e Settembre 2018 abbiamo una perdita di posti di lavoro pari a 52mila unità stando ai dati Istat ( https://www.istat.it/it/archivio/224910).

Quello che colpisce è la diminuzione dei posti stabili, il tempo indeterminato perde quasi 100 mila dipendenti con  una flessione dello 0,7%. La crisi occupazionale è evidente e le cause sono da ricercare nel modello di sviluppo delle aziende italiane costantemente impegnate nella contrazione del costo del lavoro ma poco restie a innovare, formare e scommettere sulla occupazione preferendo delocalizzare o ricorrere a contratti precari.

Continua anche la inesorabile crisi del lavoro autonomo, in tre mesi oltre 28 mila posti di lavoro in meno. Ironia della sorte, nonostante il decreto estivo sono proprio i lavoratori a termine a crescere, aumentano di 74 mila unità superano la cifra record di 3,1 milioni. Ancora in crescita i cosiddetti inattivi (+0,4 punti, al 34,5%).

Ma questi dati, lo ripetiamo, sono collegati al calo dell’attività economica come dimostra anche la perdita del Pil dopo oltre un anno di pur lieve incremento.

I fiumi di inchiostro spesi contro il decreto dignità sono serviti a guadagnare, con la prossima manovra di Bilancio, sgravi contributivi e aiuti alle imprese. Peccato che questa ennesima pagina di politica aziendalista non sia di aiuto alla ripresa della produzione e dei posti di lavoro con un tasso di inoccupati ancora elevato, segno di una crisi che investe direttamente le politiche di impresa e la loro forsennata ricerca di ridurre solo le tasse e il costo del lavoro.

Federico Giusti – Pisa

 

Non ci sono misteri nelle bombe della strategia de...
Giambellino: attacco alle periferie e alle avangua...

Forse potrebbero interessarti anche questi articoli

 

Commenti

Nessun commento ancora fatto. Sii il primo a inserire un commento
Già registrato? Login qui
Ospite
Giovedì, 28 Marzo 2024

Immagine Captcha

Notifiche nuovi articoli

Contatti

Per contatti, collaborazioni, diffusione, abbonamenti, sottoscrizioni e tutto quanto possa essere utile alla crescita di questo foglio di lotta, scrivete alla

Redazione

Copyright

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 7-3-2001.

Lotta Continua

is licensed under a
Creative Commons Attribution - NonCommercial - NoDerivatives 4.0 International license.

Licenza Creative Commons

© 2018 Redazione di Lotta Continua. All Rights Reserved.
Sghing - Messaggio di sistema