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L'anno che verrà è ricco di incognite e ogni mattina, al nostro risveglio, siamo assaliti da rabbia e rassegnazione. Per noi il nuovo giorno non è un Capodanno in attesa del socialismo nel quale in pochi ormai credono. Quel socialismo fatto di retorica e ideologia, ma incapace di cambiare lo stato delle cose presenti non ci è mai piaciuto. L'ideologia consolatoria non serve alla classe.

Da anni ci siamo fermati, postiamo sui social network immagini di un tempo per sopperire alla odierna impotenza. Nel 2019 vogliamo tornare a fare i conti con noi stessi, con i nostri errori e difetti, ma per navigare nel periglioso mare dei nostri giorni.

L'anno che sta iniziando è ricco di insidie derivanti dal Pacchetto sicurezza che prevede il carcere per chi organizza occupazioni di immobili o picchetti davanti ai luoghi di lavoro o per scongiurare un’opera dannosa e inutile che devasta il territorio e divide le comunità.

Il 2019 sarà l'anno delle elezioni europee alle quali siamo solo interessati per il fatto che potrebbero prevalere forze xenofobe e razziste. Non pensiamo al voto utile per fermare una deriva fascio populista da arrestare ogni giorno nei luoghi di lavoro e nelle piazze, nelle scuole e nelle università e non sui social network

Il nostro impegno e le poche forze a disposizione andranno verso la costruzione di un progetto teorico e pratico conflittuale, anticapitalista, di attivo sostegno alle realtà che lottano facendo della solidarietà attiva la nostra pratica quotidiana.

Il nostro sostegno va alle realtà di lotta, ovunque siano, certi che la strada da percorrere sia ancora molta, occorre umiltà e pazienza, ma anche l'ottimismo di chi ha attraversato anni di repressione e ancora oggi non intende mollare.

Buon 2019 a chi confligge con il capitale

Federico