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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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La liberalizzazione del trasporto aereo colpisce solo i lavoratori ma favorisce gli utili azionari delle compagnie

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Abbiamo intervistato Federico, compagno della nostra redazione e sindacalista del Sindacato Generale di Base/Cub. Parliamo del trasporto aereo e di quanto sta accadendo in Toscana aeroporti

D. Cosa sta accadendo nel trasporto aereo in Toscana aeroporti?

Partiamo da due considerazioni: due scali importanti, Firenze e Pisa sotto un’unica società con il pubblico ridotto a irrisorie quote azionarie. Toscana aeroporti gestisce i due scali, ma ha affidato le attività di carico\scarico\pulizia dei vettori ad una società costruita ad hoc ossia Toscana aeroporti handling che a sua volta si avvale dei lavoratori di numerosi appalti. È questo lo spezzatino avvenuto con la liberalizzazione del settore. Ora da due appalti nel settore handling dovremmo passare a 4 con la frammentazione della forza lavoro e condizioni salariali e contrattuali peggiori perché se oggi un dipendente era alle prese con prescrizioni mediche tali da limitarne l'utilizzo poteva essere spostato ad altre mansioni.
Ma domani questa flessibilità (positiva una volta tanto) potrebbe non esserci più perché in presenza di 4 datori di lavoro diversi chi non può essere impiegato da una parte non potrà essere spostato dall'altra e attenzione che noi tutti\e possiamo, un domani, avere problemi di salute e non essere piu' nelle condizioni di svolgere alcune mansioni particolarmente gravose. E a quel punto potrebbero arrivare le riduzioni orarie e salariali, contratti a meno ore se non licenziamenti.

D. Chi ha deciso lo spezzatino degli appalti?

Toscana aeroporti ovviamente e a ruota Toscana aeroporti handling.
Capiamo quanto la situazione sia complicata e di non facile soluzione non solo per i lavoratori degli appalti ma anche per quelli che operano (con stipendi e contratti assai più favorevoli ad onor del vero) in Toscana aeroporti che da un giorno all'altro potrebbero essere "ceduti" ad altra società.
Ma come già detto e scritto, questa vertenza o la si affronta tutti insieme o non si va da nessuna parte, eppure potrebbero essere proprio i lavoratori degli appalti l'agnello sacrificale di questo gran spezzatino.

D. Veniamo agli appalti in questione.

Consigliamo di leggere il capitolato della prima gara di appalto per il Bhs.

Lo potete trovare al seguente Link: https://albofornitori.toscana-aeroporti.com/PortaleAppalti/it/homepage.wp?actionPath=/ExtStr2/do/FrontEnd/Bandi/view.action¤tFrame=7&codice=G04053

Vediamo insieme i punti salienti:

La gara del bhs non offre sufficienti garanzie per esempio ha durata di 12 mesi, giusto il tempo di partire che ci si ritrova punto e da capo. La durata breve degli appalti spesso nasconde la volontà di ridurre a tappe le ore contrattuali e il salario, lo si fa attraverso estenuanti e continue trattative finalizzate solo al contenimento del costo del lavoro.

Nel caso di un Ati (associazione temporanea di impresa) o consorzio vengono dettate linee rigide che comunque sono imposte dalle normative vigenti, per esempio indicare la percentuale dei lavori, le prestazioni di servizio svolte da ciascuna azienda. Il nostro timore, assolutamente fondato, è sempre lo stesso ossia che con più datori di lavoro non sia possibile indirizzare il personale alle prese con prescrizioni mediche allo svolgimento di altre mansioni. Lo abbiamo detto e ridetto ma vogliamo scriverlo ancora una volta: aumentando i datori di lavoro e le gare di appalto verranno meno le tutele della forza lavoro, specie quella più debole o per motivi di salute o per altri motivi.

Non viene escluso, o limitato ai minimi termini, il subappalto, motivo di preoccupazione in più per i lavoratori. Anche su questo punto la situazione futura sarà in netto peggioramento perché le normative comunitarie prevedono di dare al subappalto sempre più importanza e spazio tanto è vero che la liberalizzazione del subappalto prevede la cancellazione di quelle norme che ne limitavano, all'interno del Codice degli appalti, l'utilizzo al 30 e poi al 40% del totale. Per anni è stato limitato il ricorso al subappalto tanto che l'Italia si è beccata una procedura di infrazione da parte della Ue. E a questo punto chiediamoci quali siano gli interessi comunitari se non quelli di attaccare i lavoratori piegandoli ai voleri delle multinazionali-

Le clausole sociali sono troppo generiche,  anche su questo punto l'Anac (https://albofornitori.toscana-aeroporti.com/PortaleAppalti/it/homepage.wp?actionPath=/ExtStr2/do/FrontEnd/Bandi/view.action¤tFrame=7&codice=G04053) ha svolto un ruolo ambiguo, da una parte sentinella contro la corruzione (e su questo punto almeno concordiamo), dall'altra ha vigilato perché venissero applicate normative capestro.

Quando si scrive esplicitamente come la ditta subentrante non sia tenuta ad assorbire tutto il personale nel caso in cui cambino, al ribasso, le prestazioni richieste, anzi si prevede che non possa esserci "un indiscriminato e generalizzato dovere di assorbimento del personale", cosa potrà accadere? Non r sbagliamo a temere tagli di ore e di personale, Clausole flessibili e generiche sono la premessa per non tutelare la forza lavoro attualmente presente nell'appalto.

La responsabilità di questo appalto, il primo dei 4 in cui saranno suddivisi i servizi, ricade su Toscana aeroporti, da parte nostra permangono forti preoccupazioni sugli scenari futuri in cui si ritroveranno i lavoratori degli appalti negli scali di Firenze e di Pisa. Chi invocava la liberalizzazione del settore era ben consapevole che a rimetterci sarebbero stati solo i lavoratori, è già accaduto con il proliferare delle ditte di handling, accadrà ancora una volta con lo spezzatino degli appalti

A cura della Redazione di Lotta Continua – Pisa

 

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