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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Il pensier debole e la ripartenza post contagio. Come si afferma la nuova cultura del Capitale

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In molti, nel mondo sindacale e politico, si fanno illusioni su un eventuale e futuro ripensamento sistemico, di come verranno ristrutturati i modelli organizzativi e logistici, i tempi e i modi del lavoro. Anzi in giro qualche inguaribile credulone racconta di un fronte unitario tra padroni e lavoratori a tutela dell'occupazione.

Essere caduti nella trappola concertativa ha già prodotto incredibili danni, ad esempio tutta la stagione dei contratti a ribasso, le deroghe ai contratti nazionali , i patti locali a favore dell'occupazione, sono figli di una stagione nella quale i sindacati pensavano di far fronte unico con le istituzioni locali e le associazioni datoriali, i risultati sono quelli già noti ossia perdita del potere di acquisto e di contrattazione, diffusa precarietà lavorativa e sociali, depotenziamento dell'azione conflittuale nei luoghi di lavoro, differenze e disuguaglianze salariali e sociali sempre più marcate.

Si sta dunque aprendo una stagione foriera di opportunità?

A nostro avviso le opportunità potrebbero trasformarsi presto in fregature, ad esempio la illusione che si siano aperti spazi di democrazia partecipativa e di un comando orizzontale è l'ennesima trovata del pensier debole all''ombra del capitale liberista.

Performance individuale, orari liberi e non rigidi, affermazione della nuova etica all'insegna di “libertà e responsabilità”, investimenti nella ricerca e tecnologia, lavoro da casa, recupero degli affetti familiari in assenza di relazioni sociali.

Si sta allora costruendo una nuova ideologia post pandemica atta a giustificare i processi in fieri all'interno della filiera capitalistica per favorire l'adattamento della forza lavoro ad un modello organizzativo che incrementerà i tempi, i ritmi affermando al contempo nuove modalità del lavoro più flessibili.

Il ruolo dei sindacati complici è trovare un accordo magari per limitare i tempi di connessione per lo smart ma alla fine cresce non solo il sistema di controllo sul singolo lavoratore ma anche la sua produttività individuale a costo invariato, anzi ridotto perché alcune voci accessorie del salario potrebbero sparire lavorando da casa.

Nei prossimi mesi racconteranno di un sistema capitalistico che ha subito una crisi profonda in virtu' della quale ha iniziato a ripensare le modalità di gestione e funzionamento per rendere la catena di comando trasparente e partecipativa, stabilendo una struttura in rete e non più gerarchica, con la attiva partecipazione di tutta la forza lavoro. A nostro avviso, invece, potrebbe avvenire ben altro ossia una riorganizzazione del lavoro ove ciascuna unità conosce solo una parte del processo lavorativo, viene utilizzata in termini flessibili e con più funzioni senza guardare ai profili professionali e alle mansioni, alla fine resterà un ruolo subalterno e la partecipazione sarà effimera, su questioni irrilevanti.

Verranno a raccontarci della rapidità decisionale che poi si tradurrà nell'incremento dei ritmi, tutto da valutare anche gli effetti che la quarantena avrà sul sistema relazionale nei luoghi di lavoro.

E riscopriranno l'amor per la patria italica solo per farci lavorare di più o subire decurtazioni salariali per il rilancio dei prodotti all'estero.

Stanno anche ripensando i nostri tempi di vita e di lavoro, le ferie potrebbero essere scaglionate per mantenere la produzione invariata 12 mesi l'anno, salvo poi costringerci alla cassa integrazione qualora i titoli in borsa e le oscillazioni del mercato potessero creare qualche intoppo.

Dovremmo armarci di pazienza, e di gastroprotettori o di cuffie per auto-isolarci dal mondo, per non cadere vittime della nuova ideologia capitalistica post pandemica, verranno a raccontarci di una sfida all'insegna della flessibilità per il bene e la sicurezza di tutti\e, il tramonto dei luoghi fissi e della stanzialità in ufficio, della digitalizzazione di procedure e l'affermazione di protocolli semplici all'insegna della collaborazione.

Redazione pisana di Lotta Continua

Da: https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com

 

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