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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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Ultras e antagonisti …per la Questura i veri delinquenti

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Ultras e antagonisti …per la Questura i veri delinquenti Di Francesco Cirillo

La Questura e la digos cosentina, immaginiamo siano amanti di Philip K.Dick (figuriamoci se lo capirebbero !) e di quel meraviglioso racconto trasformato in film , come Minority report. Ebbene nel racconto, P.K.Dick ci parla di una società futura, dove la polizia tramite un lettore ottico posizionato sugli occhi dei cittadini, riesca a capire se questo cittadino stia per commettere un delitto e lo arresta immediatamente senza alcun processo e prima che il presunto reato venga commesso. In effetti è quanto sta avvenendo a Cosenza, grazie ad una Digos, sempre attiva e guardinga ad osservare gli antagonisti e gli ultras e grazie anche ad una Questora che si adegua ai rapporti allucinanti che questa quotidianamente le invia. Sono centinaia gli ultras che negli anni passati hanno subito angherie di ogni genere, con richieste di Daspo di anni ed anni lontani dalla squadra, per una semplice protesta o per qualche piccolo incidente. Basta poco sugli spalti per essere individuati dai solerti digossini e ricevere immediatamente un daspo con susseguente allontanamento dalle partite. Grazie a ricorsi al Tar ed allo stesso tribunale di Cosenza molti di questi Daspo sono finiti nel nulla, ma in ogni caso gli sportivi ultras hanno dovuto subire, piccole restrizioni, perquisizioni, fermi illegittimi. Gli ultimi a cadere nella rete digossina, sono tre militanti antagonisti cosentini, che tutti conosciamo per le loro lotte e presenze anche sugli spalti. Jessica, Francesco e Simone, tre giovani che come tanti giovani sono stati continuamente all’interno di qualsiasi cosa si muovesse nella città a favore dei senza tetto, dei disoccupati, degli ammalati vessati dalla sanità ladrona e privata. Per la Digos, grazie ad un lettore ottico, nei loro occhi si intravedono futuri atti illegali. Jessica con Simone e Francesco progettavano, restando nelle metafore cinematografiche, una rapina in banca stile “La casa di carta”, ed ora con questo atto della Questora sono stati preavvertiti! La città è salva.  Senza alcuna metafora, in effetti, tutti nella città di Cosenza, aspettiamo da anni una grande retata e richieste di Daspo da decenni, la desideriamo e sogniamo e saremmo i primi ad applaudirla. È un sogno lo sappiamo, ma ancora non sono vietati i sogni, anche se Philip K.Dick si è occupato anche di sogni vietati in uno dei suoi racconti più conosciuti “Ma gli androidi sognano pecore elettriche? “ . Ebbene nel nostro sogno, le pecore elettriche sono quei mangioni politici che ingrassano sulle cliniche private, quei magnaccia della politica che minacciano chi osa opporsi a loro, quei magistrati che mangiano assieme a questi magnaccia, quella gente corrotta annidata dentro le stanze del Comune, quei parassiti che vivono alle spalle della Regione Calabria ora completamente nelle loro mani. Ma sappiamo che sono solo sogni, e che per giustificare il proprio non far niente, senza creare scossoni e crolli, quali quelli che avvengono nel centro storico, è meglio occuparsi di Simone, Jessica e Francesco e di qualche ultras che osa urlare contro la squadra avversaria inneggiando alla propria.  E NON è FINITA QUI. Questura e digos ancora una volta insieme per contrastare ogni forma di ribellione, l’ultima manifestazione pacifica a Cosenza contro Draghi, alla quale hanno partecipato pacificamente centinaia di cittadini, finisce con centinaia di multe inviate a tutti i militanti e organizzatori della manifestazione, per presunti assembramenti. In effetti l’assembramento è stato creato dalla stessa Digos che ha impedito un corteo per le vie dello shopping cosentino, queste si, affollate.

La vignetta è l’omaggio che Zerocalacare ha fatto ai tre antagonisti dopo il provvedimento.

Si illudono di tornare come prima
Report morti sul lavoro nell’intero 2021

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