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Le promesse sulla sanità non sono state rispettate.

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Le promesse sulla sanità non sono state rispettate.

 È veramente singolare leggere sulle pagine de Il Sole 24 Ore un articolo di analisi e di critica alle tante, troppe, promesse mai rispettate in materia di sanità. Nei due anni pandemici tutti i partiti politici si erano detti favorevoli a cancellare il numero chiuso nell'Università per l'accesso ai corsi di laurea della sanità, erano state annunciate assunzioni negli ospedali e nelle Asl ma ad oggi il personale arrivato è veramente poco.

Mancano 80 mila tra medici, infermieri e Oss, in estate abbiamo letto articoli che denunciano drammatiche carenze di organico negli ospedali e nelle Rsa, servirebbe rivedere le regole in materia di assunzione ponendo fine a quei tetti e vincoli che hanno impedito l'assunzione di personale, eppure questi argomenti sembrano estranei al dibattito elettorale al di là di sterili proclami.

Servono investimenti nell'edilizia ospedaliera ma senza personale le prestazioni non saranno erogabili a livelli accettabili, continueremo con i doppi turni, le liste di attesa che rinviano di mesi una prestazione, si continuerà con gli interinali e le assunzioni a tempo, mancheranno figure professionali indispensabili per il sistema sanitario in virtù del numero chiuso nelle università.

Se in alcune regioni si ricorre a interinale e cooperative in altre si invocano aiuti di medici da altri paesi, le priorità stabilite in tempi pandemici sono state letteralmente disattese.

E nel frattempo si invoca l'ennesima riforma della Sanità territoriale ignorando il fatto che manca personale, i fondi da destinare alle Regioni attendono da oltre 8 mesi il decreto, il Parlamento si è letteralmente disinteressato alla salute dei cittadini che non può ridursi alle norme di contenimento del covid che per altro continua a mietere vittime nel silenzio, e disinteresse, generale.

Le decantate risorse destinate alla sanità territoriale si sono rivelate insufficienti e questa situazione favorisce studi medici privati al posto della sanità pubblica, i due anni pandemici hanno rafforzato infatti la sanità privata al posto di quella pubblica.

Rispetto a 10 anni or sono mancano 80 mila unità tra medici e altre figure sanitarie stando ai reports dei sindacati, possiamo dubitare di questi numeri ma le carenze sono sotto gli occhi di tutti e le soluzioni temporanee si sono dimostrate inadeguate.

Perfino le borse di studio, i percorsi di formazione e aggiornamento risultano insufficienti, la programmazione dei fabbisogni annunciata è rimasta lettera morta.

I dati ufficiali sono drammatici, il fondo sanitario nazionale ha perso in un solo anno 10 miliardi di euro e nei prossimi anni sono previsti altri tagli con una decrescita della spesa sanitaria progressiva per i prossimi anni. Chiunque oggi voglia difendere la sanità e la salute pubblica non potrà che contrastare le scelte operate all'insegna di tagli, precarietà e scelte che favoriscono i soggetti privati.

A cura della Redazione pisana di Lotta Continua

(Da: https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com )

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