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Un articolo pubblicato sul portale La Voce.info (L'astensionismo ha radici economiche - Lavoce.info) attribuisce l'astensionismo , arrivato al massimo livello dal Dopoguerra ad oggi (l'affluenza alle ultime politiche è del 63,9 %) quando solo nel 1983 i votanti superavano l''88 % ) a ragioni economiche.

Molti ricorderanno che tra i leitmotive più gettonati a mo' di giustificazione delle riforme elettorali, con la cancellazione del sistema proporzionale, c'era la governabilità e il protagonismo dei cittadini.

Il numero degli astensionisti è aumentato invece con la fine del sistema proporzionale e il mancato superamento del 3% taglia fuori dalla rappresentanza parlamentare milioni di italiani che danno il voto alle liste escluse.

Non è quindi errato dire che mancando in soffitta il proporzionale a rimetterci siano state democrazia e rappresentanza ma tuttavia la causa dell'astensionismo ha cause più profonde a partire dalla ridotta rappresentatività dei partiti.

Chiunque vinca un'elezione, se consideriamo non votanti, esclusi dal Parlamento e opposizioni, pur dirsi veramente maggioranza nel paese?

Dal 2018 ad oggi, in soli 4 anni, gli astensionisti sono aumentati di 9 punti in percentuale, a non andare alle urne sono stati in molti, delusi dai partiti e probabilmente lontani dall'idea che qualche coalizione possa rappresentarli.

Astensionismo causato dalla fine delle ideologie e dalla crisi economica o anche il risultato di una sfiducia crescente nel sistema politico, nel modello elettorale e nella sudditanza di quasi tutti i partiti alle logiche dell'austerità?

Con l'adesione alla Ue il tasso di assenteismo elettorale è aumentato, la perdita di sovranità economica e politica è tra le cause del fenomeno ovviamente sottovalutato da chi ha fatto carte false per favorire controriforme politiche e istituzionali all'insegna dei dettami di Maastricht.

Poi ci sono anche altre considerazioni, analizzate nell'articolo sopra menzionato, che collegano astensionismo a bassi redditi e non solo in Italia ma in ogni altri paesi europei.

I proletari, con redditi bassi o bassissimi, hanno manifestato attraverso l'astensione la loro sfiducia crescente verso il sistema politico, la condizione sociale ed economica delle famiglie meriterebbe maggiore attenzione da parte di tutti (magari a partire dai dati Istat:Indagine multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana - parte generale (istat.it)

Questa sfiducia non determina automaticamente movimenti di protesta e di lotta ma la disaffezione e il non voto sono, se vogliamo, espressione pur passiva di dissenso e malessere diffuso.

La mancata rappresentatività dei ceti popolari (buona parte dei quali ha votato Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia) rappresenta un punto di partenza per chiunque voglia organizzare un’opposizione sociale, sindacale e politica nel paese.

A cura della redazione pisana di Lotta Continua

Da: https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com