reddito

Qualche noterella sul salario minimo

Abbiamo rivolto a delegati della Cub di Pisa tre domande sul reddito minimo

Perchè siete concordi sul reddito minimo?

Per due ragioni semplici: il sindacato ha sottoscritto contratti nazionali con paghe orarie irrisorie, la pretesa di introdurre un minimo salariale per ogni ora lavorata nei contratti si scontra proprio con le regole che determinano i rinnovi dei CCNL. Se ogni contratto sancisce perdita salariale vuol dire che non recuperi potere di acquisto avendo sganciato i salari dal reale costo della vita. Pensare allora ai contratti nazionali come soluzione del problema è una vera illusione visto che al contrario si scrivono deroghe peggiorative agli istituti contrattuali rinviandole al secondo livello di contrattazione ove le parti datoriali ottengono ciò che vogliono.

La seconda motivazione è legata all'opposizione dei capitalisti al reddito di base come all' aumento dei salari, lor signori vogliono sempre avere in cambio l'accrescimento della produttività

Se il nemico di classe è contro aumenti salariali, contro l'adeguamento degli stipendi al costo della vita e a un reddito minimo vuol dire che quelle sono giuste rivendicazioni da portare avanti. 

Ma si dice che il reddito di cittadinanza spinge i disoccupati a rifiutare offerte di lavoro

Chiedete ad un giornalista della televisione se è disposto ad accettare un contratto identico a quello imposto ai giovani giornalisti, domandate a un Parlamentare italiano se vuole decurtarsi lo stipendio per riportarlo, in proporzione, ai livelli degli anni successivi alla nascita della Prima Repubblica, cosa vi risponderanno?  Il problema non è il reddito ma i salari spinti cosi' in basso da affamare la forza lavoro e per occultare questa situazione si parte con le campagne denigratorie, con i programmi costruiti ad arte contro i. "fannulloni".

Quali sono le vostre considerazioni finali?

Urge stabilire una soglia salariale sotto la quale non scendere mai più, urge al contempo ribadire che salari sotto una certa cifra non risolvono il problema della povertà e spingono al contempo verso dinamiche contrattuali al ribasso. Il problema non sono i fannulloni o presunti tali ma i redditi e i salari da fame, per questo hanno alzato una cortina di fumo per occultare la realtà scatenando giornalisti e media contro l'aumento dei salari, del potere di acquisto e di contrattazione e quindi anche per delegittimare il salario minimo.

A cura della redazione pisana di Lotta Continua

Da: https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/