Industria bellica S.p.a: come fabbricare la guerra infinita (seconda parte)

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In que­sta secon­da par­te del testo che Ros­sa­na De Simo­ne ha scrit­to per la rubri­ca Dia­rio del­la cri­si (qui la pri­ma par­te), l’autrice si con­cen­tra sul­la descri­zio­ne pun­tua­le degli affa­ri lega­ti all’industria del­le armi che coin­vol­go­no i ver­ti­ci del gover­no ita­lia­no, a par­ti­re dal mini­ste­ro del­la Dife­sa. Con un ben costrui­to siste­ma di discor­si pub­bli­ci e media­ti­ci svuo­ta­ti da veri­tà, che con­fon­do­no l’opinione pub­bli­ca riguar­do le deci­sio­ni pre­se, si deve “pas­sa­re dal­le mis­sio­ni di pace (neo­lo­gi­smo da supe­ra­re) a quel­le di guer­ra (di fat­to)”. Le spe­se mili­ta­ri per­met­to­no al mini­ste­ro del­la Dife­sa di finan­zia­re pro­gram­mi pri­ma che sia­no testa­ti e valu­ta­ti e dif­fi­cil­men­te uti­liz­za­ti per la dife­sa (si veda il ruo­lo di Leo­nar­do S.p.a, anche attra­ver­so una serie di socie­tà con­trol­la­te) ma che ven­go­no soprat­tut­to con­fer­ma­ti nel­la loro atti­vi­tà di divo­ra­to­ri di dena­ro pub­bli­co. Nel frat­tem­po, l’apparato mili­ta­re nel­la sua com­ples­si­tà, “rea­liz­za pro­fes­sio­na­li­tà e dispo­si­ti­vi di con­trol­lo e repres­sio­ne nei con­fron­ti di tut­to ciò che espri­me un dis­sen­so ver­so un pote­re tota­liz­zan­te”. Come di con­sue­to, la rubri­ca vie­ne pub­bli­ca­ta con­giun­ta­men­te su Effi­me­ra, Machi­na Deri­veAp­pro­di ed El Sal­to.

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Sem­bra che la biz­zar­ra cop­pia Melo­ni-Cro­set­to, dopo esser­si diver­ti­ti a vesti­re i pan­ni di ‘Edith’ e ‘Gru’ nel car­to­ne ani­ma­to “Cat­ti­vis­si­mi noi” hash­tag #sen­za­pau­ra [1] e dopo esse­re diven­ta­ti  rispet­ti­va­men­te pre­mier e mini­stro del­la Dife­sa, abbia incon­tra­to pro­ble­mi di comu­ni­ca­zio­ne: nar­ra­re una pseu­do-real­tà per impor­ne una nuo­va è fati­co­so per­ché signi­fi­ca attac­ca­re ogni spa­zio di liber­tà.

È basta­to un inter­ven­to duran­te il con­cer­to­ne del pri­mo mag­gio per far sal­ta­re i ner­vi al mini­stro del­la Dife­sa: è incon­ce­pi­bi­le che davan­ti a più di tre­cen­to­mi­la spet­ta­to­ri il fisi­co Car­lo Rovel­li abbia soste­nu­to, nel suo inter­ven­to con­tro la guer­ra [2], che Cro­set­to sia sta­to vici­nis­si­mo alla più gran­de fab­bri­ca di armi nel mon­do e che fac­cia il piaz­zi­sta di armi nel mon­do.

Imme­dia­ta la rispo­sta pic­ca­ta del mini­stro: “Non sa di che par­la. Un’accusa total­men­te ridi­co­la, lascia il tem­po che tro­va. Come dice il Van­ge­lo, ‘dai loro frut­ti li rico­no­sce­re­te’”.

Chis­sà che vole­va dire il mini­stro, visto che nel 2014 (anno in cui gli inve­sti­men­ti del­la spe­sa per arma­men­ti sono sta­ti ammes­si nel cal­co­lo del Pil) nel­la veste di pre­si­den­te dell’Aiad, la fede­ra­zio­ne che riu­ni­sce in Ita­lia le azien­de del­la dife­sa, spon­so­riz­za il set­to­re nel mon­do e pres­so il NIAG (NATO Indu­strial Advi­so­ry Group), men­tre nel 2021 vie­ne nomi­na­to divie­ne pre­si­den­te del Cda di Oriz­zon­te siste­mi nava­li, socie­tà con­trol­la­ta da Fin­can­tie­ri e Leo­nar­do. Tut­te atti­vi­tà rego­lar­men­te com­pen­sa­te. E non può dire che le sue bat­ta­glie a favo­re del set­to­re mili­ta­re, dal­la richie­sta di esclu­sio­ne degli inve­sti­men­ti per la Dife­sa dal Pat­to di sta­bi­li­tà all’approvazione del­la leg­ge G to G [3] riguar­dan­te la ven­di­ta di arma­men­ti da “gover­no a gover­no”, in alter­na­ti­va a quel­la da “indu­stria a gover­no”, per fini­re con la pres­sio­ne per modi­fi­ca­re la leg­ge 185/90 allo sco­po di age­vo­la­re l’export di armi, non sia­no sta­te  ampia­men­te pub­bli­ciz­za­te. Solo dopo il pas­sag­gio di con­se­gne a Giu­sep­pe Cos­si­ga pres­so Aiad, il mini­stro  pas­sa dal­la posi­zio­ne “se si vuo­le coo­pe­ra­re con un Pae­se deve deci­der­lo il gover­no” al com­men­to “non mi occu­po più di Aiad da qual­che mese”. [4]

Giu­sep­pe Cos­si­ga, figlio del più cele­bre Fran­ce­sco che da mini­stro dell’Interno deci­se l’invio nel 1977 di car­ri arma­ti nel­la cit­tà di Bolo­gna [5] e da pre­si­den­te del Con­si­glio nel 1979 con­sen­tì lo schie­ra­men­to dei mis­si­li Crui­se a Comi­so [6], è sta­to diret­to­re del­le Rela­zio­ni Isti­tu­zio­na­li di MBDA Ita­lia e sot­to­se­gre­ta­rio di Sta­to alla Dife­sa, inca­ri­co ora rico­per­to da Isa­bel­la Rau­ti.

Dun­que Rovel­li, o gli insu­bor­di­na­ti come lui, vie­ne accu­sa­to di aver mes­so in imba­raz­zo il mini­stro e ciò non deve acca­de­re. Il discor­so pub­bli­co deve esse­re com­po­sto di fram­men­ti di veri­tà ben scel­ti, fun­zio­na­li a crea­re un desi­de­ra­to effet­to emo­ti­vo, o rac­con­ta­re men­zo­gne in assen­za di tra­spa­ren­za. Non è un caso che il mini­stro abbia volu­to isti­tui­re un “Comi­ta­to per lo svi­lup­po e la valo­riz­za­zio­ne del­la cul­tu­ra del­la Dife­sa” [7] per­ché “la Dife­sa deve esse­re sem­pre un pas­so avan­ti, anche dal pun­to di vista cul­tu­ra­le e dell’elaborazione del pen­sie­ro”.

La pre­sen­ta­zio­ne del comi­ta­to avvie­ne pro­nun­cian­do un solen­ne pro­cla­ma: “Il mon­do è un posto miglio­re gra­zie al soft e all’hard power dell’Italia” dopo­di­ché annun­cia i nomi dei pro­fes­sio­ni­sti fra cui edi­to­ria­li­sti come Ange­lo Pane­bian­co e Gian­ni Riot­ta e pro­fes­so­ri  uni­ver­si­ta­ri come Vit­to­rio Par­si (Cat­to­li­ca del Sacro Cuo­re di Mila­no) e Anto­nio Zoc­co­li (Uni­ver­si­tà di Bolo­gna e pre­si­den­te Asso­cia­zio­ne Big Data e INFN). Quest’ultimo ha rice­vu­to uffi­cial­men­te una let­te­ra da par­te di lavo­ra­to­ri INFN (Isti­tu­to Nazio­na­le di Fisi­ca Nuclea­re) in cui vie­ne sot­to­li­nea­to che “la sua mis­sio­ne isti­tu­zio­na­le dovreb­be esse­re chia­ra­men­te impron­ta­ta ed ispi­ra­ta a ben altra Dife­sa: quel­la del­la liber­tà di ricer­ca”, let­te­ra cadu­ta nel vuo­to. [8]

Rico­no­scen­do che non è di que­sto gover­no la deci­sio­ne di coin­vol­ge­re l’Italia nel­la guer­ra tra Ucrai­na e Rus­sia e la scel­ta di soste­ne­re la pri­ma con aiu­ti uma­ni­ta­ri, eco­no­mi­ci e mili­ta­ri, nel libro “Il costi­tu­zio­na­li­smo demo­cra­ti­co moder­no può soprav­vi­ve­re alla guer­ra?” stu­dio­si e costi­tu­zio­na­li­sti  ci ricor­da­no che l’Ucraina non fa par­te né dell’Unione Euro­pea né del­la NATO per cui “La tesi avan­za­ta in occa­sio­ne dell’invio di armi in Ucrai­na secon­do la qua­le «se all’Italia non fos­se con­sen­ti­to per Costi­tu­zio­ne di par­te­ci­pa­re alla dife­sa di Pae­si ter­zi aggre­di­ti, sareb­be­ro ille­git­ti­mi sia l’articolo 5 del Trat­ta­to NATO, sia l’articolo 42 del Trat­ta­to dell’Unione» – appa­re obiet­ti­va­men­te fra­gi­le”. [9]

A que­sto pro­po­si­to ci sono sva­ria­ti esem­pi che per­met­to­no di capi­re come la ten­den­za a nascon­de­re, o a con­fon­de­re le vere deci­sio­ni dei ver­ti­ci, ser­vo­no al gover­no per con­ti­nua­re ad agi­re nell’oscurità:

– Degli aiu­ti mili­ta­ri for­ni­ti all’Ucraina né gli ita­lia­ni né il Par­la­men­to sono sta­ti mes­si a cono­scen­za del­la quan­ti­tà, tipo e valo­re del mate­ria­le: a fine gen­na­io il mini­stro ave­va sec­ca­men­te smen­ti­to di aver fir­ma­to un con­trat­to con la Fran­cia per il tra­sfe­ri­men­to di siste­mi di dife­sa anti­ae­rea Samp‑T (l’intero valo­re di que­sto scu­do com­pre­so di 32 mis­si­li ASTER  rag­giun­ge gli 800 milio­ni di euro) seb­be­ne l’ordine fos­se già sta­to sigla­to nel dicem­bre 2022.

– A gen­na­io il gover­no ave­va det­to che l’Italia non avreb­be mai invia­to car­ri arma­ti all’Ucraina per­ché non si han­no quel­li di ulti­ma gene­ra­zio­ne. Poi si sco­pre che invia 20 car­ri arma­ti ita­lia­ni M109L che tor­na­no indie­tro per­ché non fun­zio­nan­ti. In com­pen­so si par­la dei Leo­pard 1 cedu­ti a Rhein­me­tall per esse­re ricon­di­zio­na­ti pri­ma dell’invio a Kiev. Tut­ti mez­zi pro­ve­nien­ti dal depo­si­to dell’Esercito Ita­lia­no di Len­ta in Pie­mon­te sopran­no­mi­na­to cimi­te­ro dei car­ri arma­ti. Si sco­pre così che si stan­no svuo­tan­do depo­si­ti e magaz­zi­ni di tut­te quel­le armi che ormai non ven­go­no più impie­ga­te nem­me­no nel­le eser­ci­ta­zio­ni.

– Dal quo­ti­dia­no tede­sco Sonn­tags Zei­tun­gI venia­mo a cono­scen­za che par­ti del siste­ma di dife­sa Sky­nex (in gra­do di iden­ti­fi­ca­re e abbat­te­re in pochi secon­di ogget­ti a  distan­za come i dro­ni ) sono pro­dot­te dal­la filia­le ita­lia­na del­la tede­sca Rhein­me­tall. [11]

– Stan­do al Mili­ta­ry strength ran­king che clas­si­fi­ca gli Sta­ti in base alla poten­za di fuo­co, l’Italia è deci­ma gra­zie a un arse­na­le di 850 veli­vo­li, 313 uni­tà nava­li e oltre 68mila mez­zi di ter­ra. Tut­ta­via non basta, “biso­gna pre­pa­rar­si a difen­der­si” dichia­ra Cro­set­to al Festi­val dell’economia di Tren­to, e per affron­ta­re le sfi­de e la gra­vo­si­tà del tem­po ha assi­cu­ra­to che le spe­se mili­ta­ri ita­lia­ne aumen­te­ran­no di 10 miliar­di l’anno.

–  Anche la cri­si cli­ma­ti­ca divie­ne una sfi­da per la sicu­rez­za inter­na­zio­na­le tan­to da far­la rien­tra­re nel nuo­vo con­cet­to stra­te­gi­co del­la NATO al pun­to 19: “Il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co è una sfi­da deter­mi­nan­te del nostro tem­po, con un pro­fon­do impat­to sul­la Sicu­rez­za allea­ta. È un mol­ti­pli­ca­to­re di cri­si e minac­ce. Può esa­cer­ba­re con­flit­ti, fra­gi­li­tà e com­pe­ti­zio­ne geo­po­li­ti­ca”. Per Cro­set­to diven­ta l’occasione per affer­ma­re che la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca può esse­re soste­ni­bi­le gra­zie all’energia nuclea­re e al gas natu­ra­le: “L’ambiente è un tema fon­da­men­ta­le per il nostro futu­ro ma non è meno fon­da­men­ta­le l’energia”. Natu­ral­men­te rima­ne il biso­gno di nascon­de­re sia gli effet­ti deva­stan­ti pro­vo­ca­ti del­le armi (non solo nuclea­ri) duran­te un con­flit­to, sia i dati sull’inquinamento idri­co e atmo­sfe­ri­co pro­dot­to duran­te le nume­ro­se eser­ci­ta­zio­ni mili­ta­ri. Dati che si potreb­be­ro tro­va­re sul sito Militarimissions.org se non fos­se che nel pro­fi­lo ita­lia­no si leg­ge “signi­fi­cant gap in repor­ting” (diva­rio impor­tan­te nel­la tra­spa­ren­za) e “scar­so” il loro acces­so. Secon­do il rap­por­to gui­da­to da Scien­tists for Glo­bal Respon­si­bi­li­ty, che sti­ma i gas ser­ra mili­ta­ri glo­ba­li e regio­na­li, le for­ze arma­te mon­dia­li sono respon­sa­bi­li del 5,5% del­le emis­sio­ni glo­ba­li. Se fos­se uno Sta­to, sareb­be al quar­to posto e risul­te­reb­be più inqui­nan­te del­la Rus­sia”. [12]

– Nel­la tap­pa ita­lia­na del tour euro­peo fina­liz­za­to alla richie­sta di otti­miz­za­re il ciclo pro­dut­ti­vo del­le armi, il com­mis­sa­rio Thier­ry Bre­ton e il mini­stro Cro­set­to han­no visi­ta­to la sede dell’azienda Sim­mel Dife­sa di Col­le­fer­ro e quel­la di Leo­nar­do a la Spe­zia (Oto Mela­ra). Per ora la pos­si­bi­li­tà di poter usu­frui­re dei fon­di del Pnrr per pro­dur­re armi non rien­tra nel­le inten­zio­ni del gover­no ita­lia­no, ma intan­to ha vota­to a favo­re del­la leg­ge Act in Sup­port of Ammu­ni­tion Pro­duc­tion (Asap) pro­po­sta dal­la Com­mis­sio­ne euro­pea. Leg­ge che ser­ve a soste­ne­re la pro­du­zio­ne di muni­zio­ni e di mis­si­li e a poten­zia­re le cate­ne di approv­vi­gio­na­men­to [13]. Tut­ta­via è cer­to che nel decre­to-leg­ge del pri­mo mag­gio “Misu­re urgen­ti per l’inclusione socia­le e l’accesso al mon­do del lavo­ro” è pre­sen­te un arti­co­lo che stan­zia 14,5 milio­ni di euro entro il 2024 per poten­zia­re la capa­ci­tà pro­dut­ti­va e l’apertura di nuo­ve filie­re, e inter­ven­ti di ammo­der­na­men­to, di uni­tà pro­dut­ti­ve dell’Agenzia Indu­strie Dife­sa. [14]

A gen­na­io Cro­set­to ha illu­stra­to il suo ‘”Siste­ma Dife­sa” in una audi­zio­ne pres­so le Com­mis­sio­ni riu­ni­te di Came­ra e Sena­to sot­to­li­nean­do che “Sep­pur abbia anco­ra sen­so inqua­dra­re le sfi­de dal pun­to di vista dei con­fi­ni geo­gra­fi­ci e ter­ri­to­ria­li – a cui deve cor­ri­spon­de­re una capa­ci­tà di effet­ti­va dislo­ca­zio­ne ope­ra­ti­va degli asset­ti mili­ta­ri – è neces­sa­rio agi­re anche in quel­le sfe­re di influen­za dove il limi­te tra con­flit­to e pace è mol­to labi­le. È pro­prio in que­ste sot­ti­li lace­ra­zio­ni degli equi­li­bri del­lo scon­tro tra atto­ri geo­po­li­ti­ci che si anni­da­no degli archi secon­da­ri di cri­si dove la capa­ci­tà di svi­lup­po e impie­go di nuo­ve tec­no­lo­gie, ma soprat­tut­to la matu­ri­tà poli­ti­ca di gover­nar­ne gli effet­ti, rap­pre­sen­te­rà il vero discri­mi­nan­te”.  [15]

In sostan­za si deve pas­sa­re dal­le mis­sio­ni di pace (neo­lo­gi­smo da supe­ra­re) a quel­le di guer­ra (di fat­to), si deve esse­re super-atlan­ti­sti e si deve cre­de­re nel­la supre­ma­zia tec­no­lo­gi­ca per­ché la dife­sa dell’Occidente e del­lo Sta­to signi­fi­ca, a suo dire, dife­sa dei prin­ci­pi car­di­ne del­la Costi­tu­zio­ne e degli inte­res­si vita­li del­la nostra Nazio­ne. La fedel­tà  agli USA vie­ne riba­di­ta duran­te un col­lo­quio con il segre­ta­rio del­la Dife­sa Lloyd J. Austin: “L’Italia è un allea­to fede­le sul qua­le gli Sta­ti Uni­ti pos­so­no con­ta­re oggi più di pri­ma e il rap­por­to bila­te­ra­le e mul­ti­la­te­ra­le esi­sten­te tra Ita­lia e Sta­ti Uni­ti rap­pre­sen­ta il futu­ro del nostro Pae­se”. Con il soste­gno a Tai­wan, e la con­dan­na uni­la­te­ra­le del­le atti­vi­tà mili­ta­ri cine­si nel­lo Stret­to di Tai­wan, la pre­mier Melo­ni con­fer­ma la soli­di­tà dell’asse con asse con Washing­ton. Natu­ral­men­te il think tank con­ser­va­to­re sta­tu­ni­ten­se Heri­ta­ge Foun­da­tion non ha per­so tem­po a osan­na­re il nuo­vo gover­no (tan­to che par­reb­be esse­re l’ispiratore del­la linea este­ra ita­lia­na). Stan­do agli  ana­li­sti sta­tu­ni­ten­si Melo­ni sta raf­for­zan­do i lega­mi con la Polo­nia e Gran Bre­ta­gna (sen­za dimen­ti­ca­re Israe­le e il Giap­po­ne) per abban­do­na­re la sud­di­tan­za all’asse fran­co-tede­sco: “L’attuale gover­no ita­lia­no è un labo­ra­to­rio per una poten­zia­le allean­za tra due del­le prin­ci­pa­li fazio­ni con­ser­va­tri­ci del Par­la­men­to euro­peo: il PPE e l’ECR. Ci sono le ele­zio­ni pre­vi­ste per il 2024. Un for­te bloc­co filo-USA potreb­be emar­gi­na­re il Par­ti­to socia­li­sta euro­peo, da sem­pre più filo-rus­so e filo-cine­se. La Melo­ni, che è pre­si­den­te dell’ECR, è il cuo­re di que­sto pro­get­to poli­ti­co ribel­le. Non rin­no­van­do l’accordo cine­se, può raf­for­za­re ulte­rior­men­te la sua cre­di­bi­li­tà a Washing­ton ed esse­re vista a Bru­xel­les come una for­za da non sot­to­va­lu­ta­re”. [16]

Non si trat­ta solo di soste­ne­re la guer­ra con il coin­vol­gi­men­to di 10.000 uni­tà nell’Europa orien­ta­le (da poco anche in Polo­nia nel mar Bal­ti­co con un cac­cia­tor­pe­di­nie­re lan­cia­mis­si­li) paral­le­la­men­te all’addestramento del­le for­ze ucrai­ne, ma anche di met­te­re a dispo­si­zio­ne navi come Moro­si­ni e Cavour nell’area Indo-Paci­fi­ca con l’intento di pren­de­re di mira la Cina. [17]

Quan­to al rag­giun­gi­men­to di una supre­ma­zia nel­lo svi­lup­po del­le nuo­ve tec­no­lo­gie, come già acca­du­to altre vol­te, l’Italia scim­miot­ta il model­lo sta­tu­ni­ten­se. Negli Sta­ti Uni­to il Dipar­ti­men­to del­la Dife­sa ha pub­bli­ca­to la Natio­nal Defen­se Scien­ce and Tech­no­lo­gy Stra­te­gy indi­vi­duan­do una stra­te­gia da svi­lup­pa­re lun­go tre linee di impe­gno, 14 aree tec­no­lo­gi­che rag­grup­pa­te in tre cate­go­rie [18] par­ten­do dall’assunto che “la tec­no­lo­gia è il pre­sup­po­sto del­la sicu­rez­za, come anche la capa­ci­tà di pre­ve­de­re e guar­da­re al futu­ro. Non ci può esse­re sicu­rez­za sen­za qual­cu­no che la garan­ti­sce, e se non c’è non esi­sto­no demo­cra­zia, liber­tà e pace”. Soli­to ritor­nel­lo che gli Sta­ti Uni­ti pro­pon­go­no dai tem­pi del­la “Rivo­lu­zio­ne degli affa­ri mili­ta­ri” sen­za suc­ces­so (la Cina con meno spe­sa in arma­men­ti secon­do lo stu­dio “Cri­ti­cal Tech­no­lo­gy Trac­ker” dell’Australian Stra­te­gic Poli­cy Insti­tu­ted, è diven­ta­ta lea­der mon­dia­le in 37 tec­no­lo­gie cri­ti­che su 44) tran­ne che con i subal­ter­ni poli­ti­ci ita­lia­ni: “dal pun­to di vista mili­ta­re sia­mo nel pie­no di una nuo­va rivo­lu­zio­ne, det­ta­ta dal ten­ta­ti­vo di più poten­ze di rag­giun­ge­re la supre­ma­zia nel­lo svi­lup­po del­le nuo­ve tec­no­lo­gie. Siste­mi unman­ned, capa­ci­tà cyber, l’uso del­lo spa­zio, fino alla IA, sono ele­men­ti sem­pre più impre­scin­di­bi­li per la Dife­sa, il cui pos­ses­so deve esse­re garan­ti­to in manie­ra auto­no­ma al siste­ma nazio­na­le. Per rag­giun­ge­re que­sto obiet­ti­vo c’è biso­gno del­la cer­tez­za e sta­bi­li­tà dei finan­zia­men­ti valo­riz­zan­do le capa­ci­tà indu­stria­li del Pae­se e dan­do un con­cre­to sup­por­to all’export” (Cro­set­to sull’evoluzione del­lo stru­men­to mili­ta­re nazio­na­le – audi­zio­ne par­la­men­ta­re).

A poco più vent’anni dall’entrata dell’Italia nel ‘club degli ami­ci’ degli Usa, l’attuale gover­no sigla nel dicem­bre 2022 l’accordo con­giun­to con Inghil­ter­ra e Giap­po­ne per lo svi­lup­po del super­cac­cia Tem­pe­st Glo­bal Com­bat Air Pro­gram­me [22] men­tre Fran­cia, Ger­ma­nia e Spa­gna, svi­lup­pe­ran­no  il veli­vo­lo da com­bat­ti­men­to aereo FCAS (Futu­re Com­bat Air System). Con­se­guen­te­men­te Giap­po­ne e Ita­lia han­no deci­so di ele­va­re le loro rela­zio­ni a ran­go di par­te­na­ria­to stra­te­gi­co. Paral­le­la­men­te, sem­pre in fun­zio­ne anti-Cina e di con­te­ni­men­to dell’asse Pechi­no-Mosca, Giap­po­ne e USA han­no stret­to un accor­do bila­te­ra­le per la coo­pe­ra­zio­ne nel­la dife­sa (il Giap­po­ne par­te­ci­pa anche al pro­gram­ma F‑35). Dal dispie­ga­men­to di bat­te­rie mis­si­li­sti­che anti-nave allo svi­lup­po di mis­si­li iper­so­ni­ci, pas­san­do dal­le con­ti­nue mano­vre mili­ta­ri nel­le iso­le del sudo­ve­st, la nuo­va coo­pe­ra­zio­ne ha già signi­fi­ca­to un aumen­to del­le spe­se mili­ta­ri a 51.4 miliar­di di dol­la­ri per il 2023 e la mes­sa in gio­co dell’articolo 9 del­la Car­ta giap­po­ne­se che pre­ve­de la “rinun­cia alla guer­ra e vie­ta al Giap­po­ne di usa­re la for­za per diri­me­re le con­tro­ver­sie inter­na­zio­na­li”.

L’asse Ita­lia-USA ha influi­to anche nel­la scel­ta dei ver­ti­ci di Leo­nar­do: Cro­set­to e Melo­ni han­no opta­to per uomi­ni che han­no lega­mi con la NATO. Rober­to Cin­go­la­ni, nuo­vo ammi­ni­stra­to­re dele­ga­to, dal mar­zo 2023 fa par­te del con­si­glio dei diret­to­ri del Fon­do inno­va­zio­ne del­la Nato, Loren­zo Maria­ni, nomi­na­to con­di­ret­to­re gene­ra­le del grup­po, è sta­to respon­sa­bi­le per la NATO quan­do era Diret­to­re Ven­di­te del­la Divi­sio­ne Siste­mi Ter­re­stri di Ale­nia e AMS, men­tre il nuo­vo Pre­si­den­te Ste­fa­no Pon­te­cor­vo   ha rico­per­to inca­ri­chi pres­so la Nato com­pre­so il coor­di­na­men­to nel 2020 dell’evacuazione dell’aeroporto di Kabul come Nato Senior Civi­lian Repre­sen­ta­ti­ve.

Appe­na nomi­na­to l’a.d. Cin­go­la­ni ha volu­to sot­to­li­nea­re, nel suo inter­ven­to a mar­gi­ne dell’inaugurazione del nuo­vo cam­pus dell’International Flight Trai­ning School (IFts) di Deci­mo­man­nu in Sar­de­gna, una scuo­la nel­la qua­le si adde­stre­ran­no i pilo­ti di cac­cia pro­ve­nien­ti a tut­to il mon­do, che le rela­zio­ni con gli Sta­ti Uni­ti nell’Alleanza atlan­ti­ca sono fon­da­men­ta­li.

Infi­ne per la pri­ma vol­ta sono entra­ti nel nuo­vo con­si­glio di ammi­ni­stra­zio­ne quat­tro can­di­da­ti del­la socie­tà di inve­sti­men­to sta­tu­ni­ten­se Gree­n­Wood. Due di loro han­no lavo­ra­to nel­la socie­tà di con­su­len­za McKin­sey, socie­tà che ha da decen­ni rap­por­ti con l’ex Fin­mec­ca­ni­ca fin quan­do per l’Iri ave­va pre­pa­ra­to una rela­zio­ne sul­la sua pri­va­tiz­za­zio­ne (con­clu­sa nel 2000 al 62% lascian­do il 30,2% al MEF) dopo l’incorporazione del­le ex socie­tà Efim ope­ran­ti nel set­to­re dife­sa. Inol­tre ha avu­to un ruo­lo nel pro­get­to che pre­ve­de­va lo scor­po­ra­men­to del­le atti­vi­tà civi­li (Fin­mec­ca­ni­ca 2) con­si­de­ra­te non stra­te­gi­che per Fin­mec­ca­ni­ca. Tale pro­get­to era sta­to bloc­ca­to dall’a.d. Pier Fran­ce­sco Guar­gua­gli­ni nel 2005 ma con­clu­so duran­te il man­da­to di Mau­ro Moret­ti (2014–2017) che ha ope­ra­to un cam­bio radi­ca­le nel­la strut­tu­ra e nell’assetto del­le socie­tà con­trol­la­te (con la costi­tu­zio­ne del­la one com­pa­ny), e gesti­to la dismis­sio­ne defi­ni­ti­va di tut­te le atti­vi­tà civi­li (ope­ra­zio­ne ser­vi­ta a miglio­ra­re la situa­zio­ne finan­zia­ria e in linea con la volon­tà dei prin­ci­pa­li azio­ni­sti, MEF com­pre­so). L’acquisto nel 2008 del­la sta­tu­ni­ten­se DRS Tech­no­lo­gies, azien­da spe­cia­liz­za­ta in elet­tro­ni­ca per la dife­sa (la par­te riguar­dan­te infor­ma­zio­ni sen­si­bi­li per il dipar­ti­men­to del­la Dife­sa Usa è sta­ta secre­ta­ta, inac­ces­si­bi­le al mana­ge­ment di Leo­nar­do), per  5,2 miliar­di di dol­la­ri di cui  3,6 miliar­di in con­tan­ti e  1,6 miliar­di a debi­to finan­zia­rio, ave­va infat­ti pro­vo­ca­to un inde­bi­ta­men­to com­ples­si­vo di 3,9 miliar­di pas­sa­ti a 2,8 miliar­di nel 2016.

Nel 2022 Leo­nar­do ha comin­cia­to a rior­ga­niz­za­re le con­trol­la­te ame­ri­ca­ne ricon­du­cen­do­le sot­to un uni­co sog­get­to giu­ri­di­co, Leo­nar­do Us Hol­ding ‚recu­pe­ran­do qua­si 1,3 miliar­di di debi­to.

Stan­do al bilan­cio 2022, gli Sta­ti Uni­ti ali­men­ta­no il 27% dei rica­vi di Leo­nar­do e sono pre­sen­ti nell’azionariato con diver­si pro­prie­ta­ri di fon­di di inve­sti­men­to: Dimen­sio­nal Fund Advi­sors LP , The Van­guard Group, Inc., T. Rowe Pri­ce Inter­na­tio­nal Ltd., Blac­kRock Fund Advi­sors. [19]

Nel dos­sier “Rela­tions bet­ween the Uni­ted Sta­tes of Ame­ri­ca and Ita­ly in the post-Cold War period: a defen­se-indu­strial per­spec­ti­ve” pub­bli­ca­to nel 2014, [20] gli auto­ri Ales­san­dro Mar­ro­ne e Ales­san­dro Unga­ro sot­to­li­nea­no il ruo­lo di Fin­mec­ca­ni­ca nel rap­por­to fra USA e Ita­lia avve­nu­to attra­ver­so la sot­to­scri­zio­ne di vari memo­ran­dum d’intesa e la volon­tà, da par­te dei gover­ni scu­do­cro­cia­ti, di far diven­ta­re l’Italia una “media” poten­za. Ini­zia per­tan­to una poli­ti­ca di pre­sen­za con l’assunzione di un ruo­lo atti­vo nel­la gestio­ne del­le cri­si diret­te dagli USA in Euro­pa, Asia cen­tra­le e Gran­de Medi­ter­ra­neo (aumen­to mis­sio­ni mili­ta­ri all’estero). Nel dos­sier si è ana­liz­za­to, in par­ti­co­la­re, il momen­to in cui dimi­nui­sce la pre­sen­za indu­stria­le degli USA in Ita­lia e ini­zia, alla fine del­la guer­ra fred­da, la pene­tra­zio­ne ita­lia­na nel mer­ca­to ame­ri­ca­no. Vi sono alme­no quat­tro esem­pi che lo dimo­stra­no: le for­ni­tu­re dell’elicottero Agu­sta­We­stland AW101, l’acquisizione di DRS da par­te di Fin­mec­ca­ni­ca, la par­te­ci­pa­zio­ne di Fin­can­tie­ri al pro­gram­ma Lit­to­ral Com­bat Ship, e le for­ni­tu­re di Beret­ta all’esercito ame­ri­ca­no. Fra gli accor­di più impor­tan­ti vi sono inve­ce quel­li riguar­dan­ti una mag­gio­re pro­te­zio­ne reci­pro­ca e una più effi­ca­ce rego­la­men­ta­zio­ne degli appal­ti, lo scam­bio di inge­gne­ri e scien­zia­ti e quel­lo di pro­get­ti di ricer­ca, svi­lup­po e spe­ri­men­ta­zio­ne.  Il dos­sier sot­to­li­nea inol­tre come i gover­ni gui­da­ti da Sil­vio Ber­lu­sco­ni (sot­to il suo gover­no si sot­to­scri­ve il memo­ran­dum d’intesa con Israe­le [21]) han­no dimo­stra­to un atteg­gia­men­to filo-sta­tu­ni­ten­se mag­gio­re rispet­to a quel­li gui­da­ti dai lea­der pro­gres­si­sti, anche se in gene­ra­le tut­ti  han­no cer­ca­to di bilan­cia­re l’atteggiamento atlan­ti­sta con sfor­zi euro­pei­sti.  Tut­ta­via la scel­ta di talu­ni pro­gram­mi ame­ri­ca­ni come l’aereo da tra­spor­to tat­ti­co C27J piut­to­sto che l’europeo A400M, o la deci­sio­ne defi­ni­ti­va di par­te­ci­pa­re al pro­gram­ma del cac­cia F‑35, sta a dimo­stra­re l’euroscetticismo da par­te del gover­no Ber­lu­sco­ni (che ave­va pro­vo­ca­to le dimis­sio­ni del mini­stro degli este­ri Rena­to Rug­gie­ro). Da ricor­da­re che il pro­gram­ma F‑35 è sta­to con­ce­pi­to e  uti­liz­za­to dal­la Dife­sa sta­tu­ni­ten­se per rom­pe­re la coo­pe­ra­zio­ne tec­no­lo­gi­ca crea­ta fra Sta­ti euro­pei.

Come postil­la a tali con­si­de­ra­zio­ni è neces­sa­rio sot­to­li­nea­re che, men­tre nel perio­do post­bel­li­co la pro­du­zio­ne mili­ta­re avve­ni­va su licen­za este­ra esclu­si­va­men­te con azien­de USA, e in misu­ra mino­re bri­tan­ni­che e sviz­ze­re, negli anni Set­tan­ta le indu­strie inte­res­sa­te han­no comin­cia­to a svi­lup­pa­re rap­por­ti auto­no­mi di col­la­bo­ra­zio­ne con impre­se euro­pee in ambi­to NATO. Un sal­to di qua­li­tà per­mes­so non solo dal­la aper­tu­ra di nuo­vi dipar­ti­men­ti uni­ver­si­ta­ri, ma anche a strut­tu­re come il Poli­go­no di Per­da­sde­fo­gu. Il poli­go­no è un luo­go adi­bi­to alle pro­ve e col­lau­di di mate­ria­li d’armamento e alla spe­ri­men­ta­zio­ne di volo di aerei pro­ve­nien­ti dal­la vici­na base di Deci­mo­man­nu. La mili­ta­riz­za­zio­ne del ter­ri­to­rio sar­do deci­sa da poli­ti­ci e mili­ta­ri, e decen­ni di eser­ci­ta­zio­ni effet­tua­te in assen­za di con­trol­li che han­no pro­vo­ca­to con­se­guen­ze dram­ma­ti­che sul­la salu­te del­la popo­la­zio­ne e con­ta­mi­na­to le acque e l’ambiente, è sta­ta for­te­men­te con­tra­sta­ta dal­la popo­la­zio­ne sin dal dopo­guer­ra che ha con­so­li­da­to nel tem­po una tra­di­zio­ne di lot­ta e resi­sten­za con­tro l’occupazione mili­ta­re dell’isola e la guer­ra. [23]

Vice­ver­sa, la fine del­la guer­ra fred­da ha distrut­to la rete che uni­va le lot­te dei lavo­ra­to­ri in fab­bri­ca con i comi­ta­ti pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio nell’obiettivo comu­ne di fer­ma­re la cor­sa agli arma­men­ti, l’espansione sen­za con­trol­lo del­le ven­di­te di armi nei pae­si dit­ta­to­ria­li e per­met­te­re un uso alter­na­ti­vo del­le risor­se. Di tut­te le assem­blee svol­te nel­le fab­bri­che e la docu­men­ta­zio­ne pro­dot­ta a livel­lo ter­ri­to­ria­le non è rima­sto nul­la, anche gra­zie ai licen­zia­men­ti del­le avan­guar­die volu­ti anche dai sin­da­ca­ti con­fe­de­ra­li che ave­va­no da tem­po dismes­so il com­pi­to di tra­sfor­ma­re le lot­te in fab­bri­ca in conquiste/cambiamenti socia­li. Oggi a por­ta­re avan­ti una lot­ta con­tro le armi e la guer­ra sono rima­sti i por­tua­li di Geno­va. [24]

Nel 2019 l’amministratore dele­ga­to Ales­san­dro Pro­fu­mo comu­ni­ca al Con­si­glio di Ammi­ni­stra­zio­ne di Leo­nar­do che vi sarà un raf­for­za­men­to del­la squa­dra con la nomi­na di Rober­to Cin­go­la­ni a Respon­sa­bi­le Inno­va­zio­ne tec­no­lo­gi­ca, e si con­clu­de­rà l’operazione di fusio­ne inqua­dra­ta nel pro­get­to One Com­pa­ny comin­cia­ta da Mau­ro Moret­ti. Ope­ra­zio­ne fina­liz­za­ta alla razio­na­liz­za­zio­ne del­la strut­tu­ra socie­ta­ria di alcu­ni asset rien­tran­ti nel­le divi­sio­ni core busi­ness Aero­spa­zio, Dife­sa e Sicu­rez­za. Defi­ni­ti­va­men­te Fin­mec­ca­ni­ca, rino­mi­na­ta Leo­nar­do, ces­sa­va di esse­re una con­glo­me­ra­ta di socie­tà famo­se per il loro mar­chio: Selex ES, Agu­sta­We­stland, Ale­nia Aer­mac­chi, Oto Mela­ra e Whi­te­head Siste­mi Subac­quei.  Con Cin­go­la­ni in Leo­nar­do ini­zia una svol­ta tec­no­lo­gi­ca tra digi­ta­le e gestio­ne dei dati. Nasco­no 11 Lab con 9 aree di ricer­ca: undi­ci incu­ba­to­ri di cono­scen­za in cui lavo­ra­to­ri lau­rea­ti in mate­rie scien­ti­fi­che devo­no col­la­bo­ra­re per miglio­ra­re il pro­ces­so indu­stria­le dal­la pro­get­ta­zio­ne al pro­dot­to avva­len­do­si del super­com­pu­ter HPC davinci1 instal­la­to a Geno­va. Accan­to si sono crea­ti altri quat­tro labo­ra­to­ri, tre rea­liz­za­ti con l’IIT di Geno­va per l’intelligenza arti­fi­cia­le e la robo­ti­ca, e uno con­giun­to con l’azienda chi­mi­ca bel­ga Sol­vay dedi­ca­to alla ricer­ca sui nuo­vi mate­ria­li. I cam­pi di appli­ca­zio­ne dell’intelligenza arti­fi­cia­le nel set­to­re del­la dife­sa e sicu­rez­za riguar­da­no sia l’evoluzione dei siste­mi d’arma sia il loro pro­ces­so pro­dut­ti­vo ma anche, come emer­ge dall’attuale guer­ra, la gestio­ne del con­flit­to nel­le atti­vi­tà di intel­li­gen­ce, con­trol­lo e pro­pa­gan­da (cyber­se­cu­ri­ty).

Inol­tre, è una tec­no­lo­gia che per­met­te all’azienda di diver­si­fi­ca­re la pro­du­zio­ne entran­do nel set­to­re civi­le con la rea­liz­za­zio­ne di pro­get­ti di sicu­rez­za e vigi­lan­za per cit­tà’, por­ti e aero­por­ti (busi­ness dei ser­vi­zi). Da Geno­va gui­de­rà il polo digi­ta­le per le filie­re di auto e aero­spa­zio Damas  (Digi­tal hub for auto­mo­ti­ve and aero­spa­ce) insie­me alla Fer­ra­ri e Inte­sa San­pao­lo, e offri­rà ser­vi­zi alle Pic­co­le e medie impre­se con spor­tel­li in tut­ta Ita­lia. In part­ner­ship con ANCI (Asso­cia­zio­ne Nazio­na­le Comu­ni Ita­lia­ni) e Rete Mil­le Infra­strut­tu­re ha sot­to­scrit­to un accor­do per soste­ne­re i comu­ni nell’avvio del­la clas­si­fi­ca­zio­ne e gestio­ne del rischio lega­to all’ambiente, sta­to dei beni cul­tu­ra­li e moni­to­rag­gio di infra­strut­tu­re  (pon­ti, via­dot­ti, gal­le­rie, rile­va­ti, caval­ca­via e simi­la­ri).

Si pas­sa dun­que da appli­ca­zio­ni mili­ta­ri per l’autonomia di piat­ta­for­me aeree, ter­re­stri e nava­li (dro­ni, robot, ecc.), per la robo­ti­ca in ambi­to indu­stria­le (es. ope­ra­zio­ni di manu­ten­zio­ne da remo­to, siner­gie nel­le linee pro­dut­ti­ve), alle appli­ca­zio­ni civi­li che offro­no la pos­si­bi­li­tà di ope­ra­re in ambien­ti insi­cu­ri o dif­fi­ci­li per l’uomo (es. con­di­zio­ni dif­fi­ci­li come su pia­ne­ti e satel­li­ti, fon­da­li mari­ni, ecc.). Come corol­la­rio di que­ste atti­vi­tà il grup­po si van­ta di aver impie­ga­to in ricer­ca e svi­lup­po 1.8 miliar­di di euro nel 2021 e  atti­va­to col­la­bo­ra­zio­ni con diver­se uni­ver­si­tà, poli­tec­ni­ci e cen­tri di ricer­ca ita­lia­ni.

Con la mul­ti­na­zio­na­le tede­sca Sie­mens ha sigla­to un accor­do per una nuo­va piat­ta­for­ma per la sicu­rez­za digi­ta­le dedi­ca­ta alle infra­strut­tu­re indu­stria­li, men­tre con la sta­tu­ni­ten­se Cisco ha sot­to­scrit­to una part­ner­ship per svi­lup­pa­re atti­vi­tà tec­no­lo­gi­che che andran­no dal­la cyber­se­cu­ri­ty a  solu­zio­ni cloud e digi­ta­li per azien­de pri­va­te e ammi­ni­stra­zio­ni pub­bli­che.

Sono ormai anni che le gran­di azien­de del­la dife­sa si avval­go­no (o pre­fe­ri­re la fusio­ne) del­la velo­ci­tà e capa­ci­tà tec­no­lo­gi­ca che solo le mul­ti­na­zio­na­li del set­to­re com­mer­cia­le sono in gra­do di soste­ne­re.

Nel mar­zo 2023 Leo­nar­do ha con­clu­so al road­show di Tel Aviv, orga­niz­za­to per le start up inno­va­ti­ve, la secon­da tap­pa del Busi­ness inno­va­tion fac­to­ry, l’acceleratore di start up ad alto poten­zia­le inno­va­ti­vo rea­liz­za­to in part­ner­ship con LVen­tu­re Group. Si con­fer­ma l’interesse per le gio­va­ni start up di Leo­nar­do che le con­si­de­ra un modo per gene­ra­re valo­re. Nell’occasione Israe­le e Leo­nar­do han­no sot­to­scrit­to due accor­di per l’innovazione lega­ti alle start up, uno con Israe­li Inno­va­tion Autho­ri­ty e l’altro con Ramot Tel Aviv Uni­ver­si­ty per la valo­riz­za­zio­ne del­la pro­prie­tà intel­let­tua­le dell’Università di Tel Aviv.

Accan­to al pala­di­no dell’energia nuclea­re (la distin­zio­ne fra nuclea­re civi­le e mili­ta­re è sot­ti­lis­si­ma) Rober­to Cin­go­la­ni è sta­to nomi­na­to nel ruo­lo con­di­ret­to­re Loren­zo Maria­ni, ex ad di MBDA Ita­lia. Il neo diret­to­re ha subi­to com­men­ta­to un mes­sag­gio del mini­stro Cro­set­to sul­la neces­si­tà di un cam­bio di men­ta­li­tà per l’industria mili­ta­re che ha biso­gno di inter­na­zio­na­liz­za­zio­ne, affer­man­do se è vero che non tut­ta l’industria del­la Dife­sa ha avu­to un per­cor­so di inter­na­zio­na­liz­za­zio­ne. E che “non è in mol­ti casi pron­ta a fare sal­ti come fusio­ni socie­ta­rie, pro­gram­mi di coo­pe­ra­zio­ne o acce­le­ra­zio­ne di stru­men­ti pro­dut­ti­vi; ecco su que­sto MBDA ha una lun­ga sto­ria: crea­ta nel 2001 nel­la lun­gi­mi­ran­za di Inghil­ter­ra Fran­cia e Ita­lia che deci­se­ro di met­te­re insie­me i loro asset nel­la mis­si­li­sti­ca”. MBDA Ita­lia è par­te del grup­po mul­ti­na­zio­na­le MBDA con­trol­la­to da Air­bus, BAE Systems e Leo­nar­do che occu­pa cir­ca 14.000 per­so­ne, ed è l’azienda euro­pea che pro­get­ta e pro­du­ce mis­si­li e siste­mi mis­si­li­sti­ci per le for­ze arma­te ter­re­stri, nava­li e aeree di tut­to il mon­do.

Pro­fu­mo lascia Leo­nar­do con i seguen­ti risul­ta­ti 2022: fat­tu­ra­to per fami­glia di pro­dot­ti e ser­vi­zi:

– siste­mi di dife­sa (44,4%): armi, radar, ecc.;  eli­cot­te­ri (30,8%): civi­li e mili­ta­ri; attrez­za­tu­re aero­nau­ti­ca (20,8%) aerei, ecc.;  altro (4%).

– 105 siti pro­dut­ti­vi: Ita­lia (54), Euro­pa (8), Sta­ti Uni­ti (32) e altri pae­si (11).

– Ripar­ti­zio­ne geo­gra­fi­ca del fat­tu­ra­to: Ita­lia (14%), Regno Uni­to (11,4%), Euro­pa (21,6%), Sta­ti Uni­ti (26,9%) e altri pae­si (26,1%).

– Inde­bi­ta­men­to di 2,6 miliar­di

– Acqui­sto del 25,1% di Henn­soldt e il con­so­li­da­men­to del­la israe­lia­na Rada in Leo­nar­do Drs. – Rica­vi: 86% pro­ve­nien­te dai mer­ca­ti inter­na­zio­na­li.

– Inve­sti­men­to in ricer­ca e svi­lup­po: cir­ca il 13.6% dei rica­vi nel 2022.

– Part­ner tec­no­lo­gi­ci: Boeing, BAE Systems, Tha­les, Air­bus, Loc­kheed Mar­tin, Nor­th­rop Grum­man, Saab, Ray­theon, CAE e Rolls-Roy­ce.

Nume­ro di dipen­den­ti: 51 392 tota­li di cui 32.327 in Ita­lia [25]

L’indagine di Medio­ban­ca “Le mul­ti­na­zio­na­li indu­stria­li mon­dia­li: ana­li­si set­to­ria­le e focus sul­la Dife­sa” [25] ha ana­liz­za­to tren­ta prin­ci­pa­li grup­pi mon­dia­li del­la Dife­sa con rica­vi indi­vi­dua­li supe­rio­ri a 1,5 miliar­di di euro: 15 han­no sede negli Sta­ti Uni­ti, die­ci in Euro­pa e cin­que in Asia. Agli Sta­ti Uni­ti fa capo il 37,9% del­la spe­sa mon­dia­le per la Dife­sa segui­ta  dal­la Cina al 13,9. L’Italia è all’undicesimo posto, quar­ta in Euro­pa, con una spe­sa di 32 miliar­di di dol­la­ri, un pun­to e mez­zo per­cen­tua­le del­la spe­sa glo­ba­le. Nel com­ples­so le tren­ta mul­ti­na­zio­na­li dell’A&D (Aero­nau­ti­ca e Dife­sa) han­no rea­liz­za­to rica­vi com­ples­si­vi per oltre 315 miliar­di di eurom con una capi­ta­liz­za­zio­ne in Bor­sa di 721 miliar­di di euro al mar­zo 2023, lo 0.8% del valo­re com­ples­si­vo del­le piaz­ze affa­ri mon­dia­li. Tra que­ste tren­ta Leo­nar­do è al nono posto e Fin­can­tie­ri al tre­di­ce­si­mo (esclu­den­do i colos­si Usa diven­ta­no rispet­ti­va­men­te ter­za e quar­ta in Euro­pa e a livel­lo mon­dia­le). Rispet­ti­va­men­te i due grup­pi nazio­na­li regi­stra­no un fat­tu­ra­to di 14,7 e 7,3 miliar­di di euro. Di que­sti rica­vi, l’83% per Leo­nar­do e il 32% per Fin­can­tie­ri pro­ven­go­no dal com­par­to Dife­sa. Agli estre­mi del­la clas­si­fi­ca sul­le per­cen­tua­li del busi­ness pro­ve­nien­ti dal set­to­re di Dife­sa si col­lo­ca­no la fran­ce­se Naval Group (100%) e Fin­can­tie­ri, le qua­li insie­me han­no costi­tui­to la joint ven­tu­re pari­ta­ria Navi­ris. Se si guar­da agli inve­sti­men­ti, Fin­can­tie­ri ottie­ne il sesto posto glo­ba­le con il 4% del fat­tu­ra­to 2022 e Leo­nar­do il dodi­ce­si­mo con il 3,3%.

Lo Stu­dio Pro­me­teia 2022 (dati 2021) si è inve­ce foca­liz­za­to sull’ecosistema pro­dut­ti­vo gui­da­to da Leo­nar­do nel­le regio­ni Lom­bar­dia e Pie­mon­te (qui la regio­ne finan­zia con 2 milio­ni di euro la cit­ta­del­la “smart” dell’Aerospazio a Tori­no), ma dà indi­ca­zio­ni anche sul­le sue rica­du­te in Ita­lia.  Per l’Italia ha indi­vi­dua­to oltre 4.000 azien­de del­le qua­li l’87% sono Pmi, con più di 125mila occu­pa­ti com­ples­si­vi. Gene­ra lo 0,6% del Pil ita­lia­no, l’1,4% del valo­re pro­dot­to dall’intera indu­stria nazio­na­le e il 13% dell’industria high tech ita­lia­na. In ter­mi­ni occu­pa­zio­na­li il risul­ta­to è dovu­to ad una espan­sio­ne del­le atti­vi­tà diret­te del Grup­po. Per quan­to riguar­da la cate­na di for­ni­tu­ra l’azienda ha costrui­to nel 2018 il pro­gram­ma LEAP (Leo­nar­do Empo­we­ring Advan­ced Part­ner­ships) basa­to su un model­lo di gestio­ne che impli­ca pro­gram­mi di for­ma­zio­ne, accor­di di lun­go perio­do, con­ven­zio­ni per il sup­por­to finan­zia­rio e ini­zia­ti­ve di soste­gno al tra­sfe­ri­men­to tec­no­lo­gi­co dal­la tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le alla cyber-secu­ri­ty.

È impor­tan­te rile­va­re che Leo­nar­do ha rice­vu­to finan­zia­men­ti da Cas­sa Depo­si­ti e Pre­sti­ti  fino a 100 milio­ni di euro per sup­por­ta­re inve­sti­men­ti in ricer­ca, svi­lup­po e inno­va­zio­ne. Dall’informativa pub­bli­ca­ta si rica­va che “il pre­sti­to è fina­liz­za­to a cofi­nan­zia­re alcu­ni pro­get­ti d’investimento pre­vi­sti nel pia­no indu­stria­le già finan­zia­ti al 50% dal­la Ban­ca Euro­pea foca­liz­za­ti su 4 aree spe­ci­fi­che di inter­ven­to: eli­cot­te­ri­sti­co, cyber­se­cu­ri­ty, infra­strut­tu­re infor­ma­ti­che e inter­ven­ti infra­strut­tu­ra­li per aumen­ta­re l’efficienza pro­dut­ti­va di alcu­ni sta­bi­li­men­ti”.

Ulte­rio­ri finan­zia­men­ti sono sta­ti elar­gi­ti  da isti­tu­ti ban­ca­ri come BNL Grup­po BNP Pari­bas, Inte­sa San­pao­lo e Uni­Cre­dit per costrui­re la cate­na di for­ni­tu­ra.

Com­ples­si­va­men­te si può dire che l’industria del­la dife­sa rice­ve finan­zia­men­ti da più par­ti:

– Euro­pa e NATO con­tri­bui­sco­no per la ricer­ca dei loro pro­get­ti

– Il PNRR ha stan­zia­to per lo Spa­zio 1,3 miliar­di di euro ad ESA (Agen­zia euro­pea) e 880 milio­ni ad ASI (Agen­zia ita­lia­na) per attua­re i pro­get­ti sull’osservazione del­la Ter­ra, stru­men­ti per il moni­to­rag­gio del ter­ri­to­rio e spa­zio extra-atmo­sfe­ri­co, infra­strut­tu­re di pro­du­zio­ne avan­za­te uti­li a raf­for­za­re le com­pe­ten­ze nazio­na­li di Leo­nar­do e le sue joint ven­tu­re Tele­spa­zio e Tha­les Ale­nia Spa­ce. Par­te dei fon­di PNRR per lo spa­zio sono dedi­ca­ti, con un con­tri­bu­to di pari impor­to co-finan­zia­to dai pri­va­ti, all’efficientamento e alla digi­ta­liz­za­zio­ne del­le capa­ci­tà pro­dut­ti­ve dell’industria spa­zia­le nazio­na­le e per la filie­ra che si occu­pa di robo­ti­ca spa­zia­le, intel­li­gen­za arti­fi­cia­le, sen­so­ri­sti­ca, pro­pul­sio­ne, ecc. [26]

Altro pro­get­to del PNRR riguar­da la nuo­va infra­strut­tu­ra cloud per la Pub­bli­ca Ammi­ni­stra­zio­ne che dovreb­be ser­vi­re a garan­ti­re la mas­si­ma sicu­rez­za dei dati sen­si­bi­li, e favo­ri­re il pro­ces­so di tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le. Allo sco­po si è costi­tui­to il Polo Stra­te­gi­co Nazio­na­le: socie­tà di pro­get­to cui par­te­ci­pa Leo­nar­do con Tim, Cas­sa Depo­si­ti e Pre­sti­ti e Sogei.

La mag­gior par­te degli stu­di e dei com­men­ta­to­ri che spon­so­riz­za­no l’industria del­la dife­sa ten­do­no ad esal­ta­re il valo­re del­le rica­du­te socioe­co­no­mi­che e di imma­gi­ne di Leo­nar­do e Fin­can­tie­ri a livel­lo inter­na­zio­na­le, ma tra­la­scia­no la con­ta dei mor­ti pro­vo­ca­ti dal­le dit­te appal­ta­te e subap­pal­ta­te da Fin­can­tie­ri e tac­cio­no sui costi rea­li sop­por­ta­ti dall’intera popo­la­zio­ne. Ad esem­pio aumen­ta­re le spe­se mili­ta­ri per svi­lup­pa­re un nuo­vo cac­cia di sesta gene­ra­zio­ne come il Tem­pe­st, quan­do anco­ra quel­lo defi­ni­to di quin­ta gene­ra­zio­ne F‑35 vie­ne impie­to­sa­men­te descrit­to dal GAO come pro­gram­ma che ha “con­se­gna­to oltre 800 veli­vo­li ma è in ritar­do di oltre un decen­nio e supe­ra di 165 miliar­di di dol­la­ri le sti­me dei costi ori­gi­na­li”, e che è anco­ra pie­no di pro­ble­mi al moto­re, al soft­ware Block 4, ai pez­zi di ricam­bio, simu­la­to­re, ecc. [27]. Dun­que anche spen­den­do di più nel set­to­re bel­li­co non è pen­sa­bi­le che tale spe­sa si tra­sfor­mi in vola­no per l’intera eco­no­mia civi­le, men­tre sareb­be meglio inve­sti­re diret­ta­men­te in altri set­to­ri sicu­ra­men­te con effet­ti più espan­si­vi e neces­sa­ri. Com­ples­si­va­men­te le spe­se mili­ta­ri per­met­to­no al mini­ste­ro del­la Dife­sa di finan­zia­re pro­gram­mi pri­ma che sia­no testa­ti e valu­ta­ti e dif­fi­cil­men­te uti­liz­za­ti per la dife­sa, ma sicu­ra­men­te raf­for­za­no gli appal­ta­to­ri del­la dife­sa nel­la loro atti­vi­tà di divo­ra­to­ri di dena­ro pub­bli­co e di inte­gra­zio­ne di sog­get­ti che dimo­stra­no capa­ci­tà crea­ti­ve e inno­va­ti­ve.

In cam­bio l’apparato mili­ta­re nel­la sua com­ples­si­tà rea­liz­za pro­fes­sio­na­li­tà e dispo­si­ti­vi di con­trol­lo e repres­sio­ne nei con­fron­ti di tut­to ciò che espri­me un dis­sen­so ver­so un pote­re tota­liz­zan­te.

NOTE

[1] Tan­dem Melo­ni-Cro­set­to, ‘Il gigan­te e la bam­bi­na’ su Fb come ‘Cat­ti­vis­si­mi noi’: https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1146864/tandem-meloni-crosetto-il-gigante-e-la-bambina-su-fb-come-cattivissimi-noi.html

[2] L’intervento di Car­lo Rovel­li al Con­cer­to­ne del Pri­mo mag­gio, pre­so di mira il mini­stro Cro­set­to: https://www.rainews.it/video/2023/05/concerto-del-primo-maggio-carlo-rovelli-la-guerra-video-09503ffa-a8f0-431c-b865-ed4b6a6e690e.html

[3] Accor­di Govern­ment to Govern­ment (G to G) nel cam­po del­la dife­sa: https://temi.camera.it/leg18/temi/accordi-government-to-government-g-to-g-nel-campo-della-difesa.html

[4] Per­ché va rivi­sta in sen­so fran­ce­se la leg­ge sull’export mili­ta­re. L’appello dell’industria del­la dife­sa: https://www.startmag.it/economia/perche-va-rivista-la-legge-export-militare-lappello-di-aiad/

[5] Bolo­gna 11 mar­zo 1977 – L’omicidio di Fran­ce­sco Lorus­so:  https://www.osservatoriorepressione.info/. Bolo­gna mar­zo 1977 … fat­ti nostri: https://www.inventati.org/apm/archivio/P5/08/P508_019.pdf

[6] Dibat­ti­to sull’installazione dei mis­si­li a Comi­so: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/317064.pdf. Ago­sto 1983 – La bat­ta­glia di Comi­so: https://www.osservatoriorepressione.info/8‑agosto-1983-la-battaglia-comiso/

[7]  Isti­tu­zio­ne del Comi­ta­to per lo svi­lup­po e la dif­fu­sio­ne del­la cul­tu­ra del­la Dife­sa. Decre­to Mini­ste­ro Dife­sa del 21–2‑2023:  https://www.difesa.it/SGD-DNA/GiornaleUfficiale/Dispense2023/Documents/Nr.%207%20del%2010%20marzo%20202/DM_21_02_2023.pdf. Riu­nio­ne di inse­dia­men­to del Comi­ta­to per lo svi­lup­po e la valo­riz­za­zio­ne del­la cul­tu­ra del­la Dife­sa:  https://www.difesa.it/Primo_Piano/Pagine/Riunione-insediamento-comitato-sviluppo-valorizzazione-cultura-difesa.aspx

[8] Let­te­ra al Prof. Anto­nio Zoc­co­li Pre­si­den­te INFN  e p.c. A tut­to il per­so­na­le INFN: https://m.flcgil.it/ricerca/infn-nomina-del-presidente-zoccoli-nel-comitato-per-lo-sviluppo-e-la-diffusione-della-cultura-della-difesa-la-flc-chiede-di-fare-un-passo-indietro.flc

[9] Con­ve­gno: Il costi­tu­zio­na­li­smo demo­cra­ti­co moder­no può soprav­vi­ve­re alla guer­ra?:  https://www.radioradicale.it/scheda/664751/il-costituzionalismo-democratico-moderno-puo-sopravvivere-alla-guerra

[10] Act in Sup­port of Ammu­ni­tion Pro­duc­tion – Regu­la­tion Text (Euro­pean Com­mis­sion) https://defence-industry-space.ec.europa.eu/system/files/2023–05/COM_2023_237_1_EN_ACT.pdf

[11] Pari­gi e OCCAR ren­do­no noto il con­trat­to ita­lo-fran­ce­se per 688 mis­si­li Aster. Guer­ra in Ucrai­na, per­ché l’Italia non può invia­re car­ri arma­ti a Kiev: https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/armi-ucraina-italia-carri-armati L’Italia invia car­ri arma­ti dell’Esercito ita­lia­no in Ucrai­na: qua­li sono: https://www.forzeitaliane.it/Italia-invia-carri-armati-Esercito-italiano-in-Ucraina-quali-sono.  La bef­fa dei car­ri arma­ti par­ti­ti dal depo­si­to di Len­ta per l’Ucraina: sono inser­vi­bi­li: https://www.lastampa.it/vercelli/2023/05/03/news/la_beffa_dei_carri_armati_partiti_dal_deposito_di_lenta_per_lucraina_sono_inservibili-12783914/ Armi “sviz­ze­re” pro­dot­te in Ita­lia desti­na­te all’Ucraina:  https://www.rsi.ch/news/svizzera/Cannoni-svizzeri-in-Ucraina-16226797.html. Si fab­bri­ca a Roma Sky­nex, il nuo­vo siste­ma di dife­sa pron­to a pro­teg­ge­re l’Ucraina:   https://www.rainews.it/articoli/2023/05/si-fabbrica-a-roma-sistema-difesa-aereo-skynex-ucraina–70dc7a12-edf1-4e85-9f29-68403920df12.html

[12]  2023 Mili­ta­ry Strength Ran­king https://www.globalfirepower.com/countries-listing.php. View your government’s mili­ta­ry emis­sions data https://militaryemissions.org/. Infor­ma­zio­ni ambien­ta­li: https://www.difesa.it/Amministrazionetrasparente/SMD/Pagine/Informazioniambientali.aspx. Tute­la dell’Ambiente o poli­go­ni mili­ta­ri? Il caso del­la peni­so­la Del­ta a Capo Teu­la­da: https://www.italianostra.org/news/tutela-dellambiente-o-poligoni-militari-il-caso-della-penisola-delta-a-capo-teulada/

[13] Act in Sup­port of Ammu­ni­tion Pro­duc­tion (ASAP):  https://defence-industry-space.ec.europa.eu/eu-defence-industry/act-support-ammunition-production-asap_en

[14] Misu­re urgen­ti per l’inclusione socia­le e l’accesso al mon­do del lavo­ro: https://www.informazionefiscale.it/IMG/pdf/dl_lavoro_gu.pdf: 

Le uni­tà pro­dut­ti­ve dell’Agenzia Indu­strie Dife­sa ope­ra in diver­si set­to­ri che inclu­do­no anche il muni­zio­na­men­to e la pro­du­zio­ne, ricer­ca e svi­lup­po nel set­to­re chi­mi­co-far­ma­ceu­ti­co.https://www.agenziaindustriedifesa.it/

[15] Linee pro­gram­ma­ti­che del Mini­stro del­la Dife­sa: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/425839.pdf

[16]  Ita­ly Should Unbuc­kle From China’s Belt and Road  https://www.heritage.org/europe/commentary/italy-should-unbuckle-chinas-belt-and-road

[17] Le mis­sio­ni mili­ta­ri ita­lia­ne nel 2023: https://www.analisidifesa.it/2023/05/le-missioni-militari-italiane-nel-2023/

[18] 2023 Natio­nal Defen­se Scien­ce and Tech­no­lo­gy Stra­te­gy: https://media.defense.gov/2023/May/09/2003218877/-1/-1/0/NDSTS-FINAL-WEB-VERSION.PDF

[19] Che cosa cam­bia per Leo­nar­do in Ame­ri­ca: https://www.startmag.it/economia/tutte-le-manovre-usa-di-leonardo/

[20] Rela­tions bet­ween the Uni­ted Sta­tes of Ame­ri­ca and Ita­ly in the post-Cold War period: a defen­se-indu­strial per­spec­ti­ve: https://journals.openedition.org/cdlm/7542

[21] Rati­fi­ca ed ese­cu­zio­ne del Memo­ran­dum d’intesa tra il Gover­no del­la Repub­bli­ca ita­lia­na ed il Gover­no del­lo Sta­to di Israe­le in mate­ria di coo­pe­ra­zio­ne nel set­to­re mili­ta­re e del­la dife­sa, fat­to a Pari­gi il 16 giu­gno 2003: https://www.parlamento.it/service/PDF/PDFServer/DF/133812.pdf

[22] Dife­sa, accor­do Ita­lia-Regno Uni­to-Giap­po­ne per la costru­zio­ne del super cac­cia Tem­pe­st: https://www.italiaoggi.it/news/difesa-accordo-italia-regno-unito-giappone-per-la-costruzione-del-super-caccia-tempest-202212090829023868

[23] La lot­ta dei sar­di con­tro le basi mili­ta­ri e i poli­go­ni sull’Isola non si fer­ma. La Sar­de­gna è il luo­go più mili­ta­riz­za­to d’Europa tra poli­go­ni (anche peri­co­lo­si per la salu­te) e basi. La pro­te­sta degli abi­tan­ti ;è una bat­ta­glia con­tro i gua­sti dell’industria bel­li­ca: https://espresso.repubblica.it/opinioni/2023/04/26/news/sardegna_basi_militari-397568003/. A FORAS Con­tra a s’ocupatzione mili­ta­re de sa Sar­di­gna: https://aforas.noblogs.org/chi-siamo-aforas/

[24] Indu­stria degli arma­men­ti e ipo­te­si di ricon­ver­sio­ne: https://www.archiviodisarmo.it/view/G‑fFrOzUjiRkyDH1n-PlNjDIyNhMCHBPJAKVmmfC43o/battistellipresciuttiniindustria-armamenti-e-ipotesi-di-riconversione-apr88-.pdf. l paci­fi­smo in Ita­lia. Cro­no­lo­gia sto­ri­ca 1980/1988: https://www.archiviodisarmo.it/view/. “Noi por­tua­li di Geno­va non voglia­mo far par­te dell’ingranaggio del­le armi”: T60mu7UMhRTXN3nkXUcsUgJhxz1keMDpZwBVtNeoNN8/pacifismo-8088-gen-feb900001-.pdf. Vedi anche: https://www.infoaut.org/bisogni/noi-portuali-di-genova-non-vogliamo-far-parte-dell-ingranaggio-delle-armi

[25] LEONARDO SpA: Sin­te­si di bilan­cio 2022: https://www.leonardo.com/documents/15646808/21636149/SintesiBilancio22_ESE_Digital_IT.pdf?t=1680092462314

[26] Una filie­ra inte­ra per lo spa­zio: per l’Italia oppor­tu­ni­tà da sfrut­ta­re: https://www.ilsole24ore.com/art/una-filiera-intera-lo-spazio-l-italia-opportunita-sfruttare-AEK2nzkC

[27] F‑35 PROGRAM DOD Needs Bet­ter Accoun­ta­bi­li­ty for Glo­bal Spa­re Parts and Repor­ting of Los­ses Worth Mil­lions: https://www.gao.gov/assets/gao-23–106098. pdf

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