Garibaldi fu ferito (e il lavoro dipendente non se la passa meglio)

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«Mai così tan­ti occu­pa­ti dai tem­pi di Gari­bal­di» tuo­na Melo­ni, evi­den­te­men­te in cer­ca di glo­ria. Tra­la­scian­do Gari­bal­di e i sem­pre para­dos­sa­li richia­mi sto­ri­ci del­la destra, è vero che l’occupazione è aumen­ta­ta: «Il nume­ro di occu­pa­ti a mar­zo 2024 supe­ra quel­lo di mar­zo 2023 dell’1,8% (+425mila uni­tà)»[1], men­tre «Il nume­ro di occu­pa­ti a luglio 2024 supe­ra quel­lo di luglio 2023 del 2,1% (+490mila uni­tà)»[2].

Ma alla luce di que­sti dati si deve festeg­gia­re innal­zan­do pea­na all’operato del­la destra gover­na­ti­va oppu­re, supe­ra­ta la super­fi­cia­li­tà dei mes­sag­gi poli­ti­ci a mez­zo stam­pa, entra­re nel meri­to del­le que­stio­ni?

Sia­mo per la secon­da ipo­te­si e per que­sto ci sof­fer­me­re­mo su alcu­ni pun­ti diri­men­ti:

  • innan­zi­tut­to, per l’ISTAT risul­ta­no “occu­pa­te” per­so­ne che abbia­no lavo­ra­to alme­no un’ora duran­te il las­so di tem­po uti­le per il rile­va­men­to dati (una set­ti­ma­na), per cui «sono con­teg­gia­ti tra gli occu­pa­ti anche gli irre­go­la­ri e quel­li che con­tri­bui­sco­no al com­pen­so fami­lia­re pur non risul­tan­do in alcun modo in atti­vi­tà»[3];
  • rispet­to a 12 mesi fa «scen­de il nume­ro di per­so­ne in cer­ca di lavo­ro (-16,7%, pari a ‑334mila uni­tà) men­tre cre­sce quel­lo degli inat­ti­vi tra i 15 e i 64 anni (+0,2%, pari a +21mila)»[4];
  • il tota­le del­le ore lavo­ra­te tor­na lie­ve­men­te a cala­re (-0,2%[5]). Fa ecce­zio­ne il set­to­re dei ser­vi­zi, che comun­que «sono anche l’unica bran­ca in cui i red­di­ti da lavo­ro dipen­den­te pro capi­te sono sce­si (-0,3%)»[6]. Un’indicazione del fat­to che par­te dell’aumento occu­pa­zio­na­le sia dovu­to a lavo­ro sot­to­pa­ga­to e pre­ca­rio;
  • i dati sem­bra­no evi­den­zia­re un tra­va­so di lavo­ro dipen­den­te ver­so quel­lo auto­no­mo e, difat­ti, «Nell’arco dei dodi­ci mesi l’occupazione cre­sce tra i dipen­den­ti per­ma­nen­ti (+2,8%) e gli auto­no­mi (+5,0%), men­tre dimi­nui­sce tra i dipen­den­ti a ter­mi­ne (-6,6%)»[7]. È pos­si­bi­le che il calo dei dipen­den­ti a ter­mi­ne sia in buo­na par­te dovu­to all’ingrossarsi degli auto­no­mi, secon­do la nota e infau­sta dina­mi­ca che vede lavo­ra­to­ri di “serie B” costret­ti dall’imprenditore a far­si la Par­ti­ta Iva, pagan­do le rela­ti­ve impo­ste di pro­pria tasca ma con­ti­nuan­do a vive­re nei fat­ti, in tut­to e per tut­to, un rap­por­to di lavo­ro dipen­den­te;
  • per quan­to riguar­da l’occupazione gio­va­ni­le nel­la fascia d’età 25–34, a nostro avvi­so non biso­gna guar­da­re tan­to al calo degli occu­pa­ti (dato del ‑0,6% rispet­to al mese pre­ce­den­te, ma posi­ti­vo su base tri­me­stra­le e annua­le) quan­to, piut­to­sto, alla cre­sci­ta impe­tuo­sa dei gio­va­ni inat­ti­vi (+60% su base annua­le), ten­den­za che va avan­ti in real­tà da oltre un anno. Si trat­ta pro­ba­bil­men­te di un impor­tan­te cam­pa­nel­lo d’allarme, total­men­te igno­ra­to dal­la pre­mier. Non con­di­vi­dia­mo nul­la del siste­ma di for­ma­zio­ne lavo­ra­ti­va che l’Italia ha svi­lup­pa­to nel cor­so del tem­po (anche tra­mi­te gli inve­sti­men­ti del Pnrr), ma dob­bia­mo comun­que con­sta­ta­re che il nostro Pae­se com­ples­si­va­men­te va ero­gan­do una for­ma­zio­ne insuf­fi­cien­te e/o ina­de­gua­ta a soste­ne­re la ripre­sa del­la nuo­va occu­pa­zio­ne.

Ci fa pia­ce­re che Melo­ni voglia mostra­re “entu­sia­smo”, ma a leg­ge­re meglio i dati si capi­sce come for­ni­re infor­ma­zio­ni par­zia­li sia la sola arma che resta, in assen­za di argo­men­ta­zio­ni, per occul­ta­re i segni di una cri­si eco­no­mi­ca e socia­le che ha già inve­sti­to anche pae­si eco­no­mi­ca­men­te for­ti come la Ger­ma­nia.

F. Giu­sti, E. Gen­ti­li

  1. Istat: Flash “Occu­pa­ti e disoc­cu­pa­ti” Mar­zo 2024, p. 1.
  2. Istat: Flash “Occu­pa­ti e disoc­cu­pa­ti” Luglio 2024, p. 1.
  3. Usb: La bufa­la dell’aumento dell’occupazione: il gover­no gio­ca con i nume­ri, 1° Feb­bra­io 2024.
  4. Istat: Flash “Occu­pa­ti e disoc­cu­pa­ti” Luglio 2024, p. 1.
  5. Quan­do non è spe­ci­fi­ca­to, le per­cen­tua­li si rife­ri­sco­no alla varia­zio­ne sul mese pre­ce­den­te.
  6. Chia­ra Bru­si­ni: Melo­ni: “Mai così tan­ti occu­pa­ti dai tem­pi di Gari­bal­di”. Ma per Istat a luglio sono sali­ti solo gli auto­no­mi. E le ore lavo­ra­te dimi­nui­sco­no, «ilFat­to­Quo­ti­dia­no», 3 Set­tem­bre 2024.
  7. Istat: Flash “Occu­pa­ti e disoc­cu­pa­ti” Luglio 2024, p. 4.

 

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