Pronti soccorsi a pagamento: il modello sanitario americano si va affermando

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La sola idea di un pron­to soc­cor­so a paga­men­to negli ospe­da­li pub­bli­ci dovreb­be far rab­bri­vi­di­re e indi­gna­re, la oppor­tu­ni­tà di evi­ta­re le atte­se pagan­do un one­ro­so tic­ket dovreb­be indur­ci a una rifles­sio­ne su cosa sia dive­nu­ta la sani­tà pub­bli­ca con una dispa­ri­tà di cura su base cen­so­cra­ti­ca.

Dopo anni di pri­va­tiz­za­zio­ne del­la sani­tà lom­bar­da non ci dob­bia­mo cer­to mera­vi­glia­re, quan­ti dispon­go­no del­le risor­se eco­no­mi­che potran­no acce­de­re a ser­vi­zi medi­ci sen­za atten­de­re lun­ghe code o pre­no­ta­re in anti­ci­po le neces­sa­rie pre­sta­zio­ni.

L’ ambu­la­to­rio ad acces­so diret­to è già sta­to atti­va­to all’interno del­le strut­tu­re Sani­ta­rie del Grup­po San Dona­to, que­ste strut­tu­re sono sta­te accre­di­ta­te dal­la Regio­ne Lom­bar­dia e da qui ini­zia un per­cor­so di dif­fe­ren­zia­zio­ne del­la cura su base cen­so­cra­ti­ca assai pre­oc­cu­pan­te.

Se l’ambu­la­to­rio ad acces­so diret­to è ini­zia­to a Mila­no, con strut­tu­re come il Galeazzi-Sant’Ambrogio e il Poli­cli­ni­co San Dona­to era scon­ta­to che si allar­gas­se ad altre cit­tà del­la Lom­bar­dia, da Bre­scia a Ber­ga­mo come poi è avve­nu­to.

Il pron­to soc­cor­so a paga­men­to è tipi­co e ricor­ren­te nel model­lo sani­ta­rio sta­tu­ni­ten­se, se paghi avrai ser­vi­zi rapi­di e all’in­se­gna del­la effi­cien­za, in caso con­tra­rio sarai un nume­ro desti­na­to a lun­ghe atte­se pri­ma di rice­ve­re le cure neces­sa­rie.

Se vuoi esse­re visi­ta­to e rice­ve­re pre­sta­zio­ni rapi­de dovrai paga­re 149 euro, chi non avrà que­sta som­ma è desti­na­to a ser­vi­zi pro­ba­bil­men­te mino­ri e in tem­pi deci­sa­men­te lun­ghi. L’o­spe­da­le e la sani­tà pub­bli­ca diven­ta­no in que­sto modo sog­get­ti a rego­le ini­que in nome del­le qua­li se hai i sol­di potrai rice­ve­re atten­zio­ni e cure in tem­pi rapi­di, in caso con­tra­rio dovrai armar­ti di pazien­za e aspet­ta­re.

Il pron­to soc­cor­so a paga­men­to non è cer­to la rispo­sta alle lacu­ne nel siste­ma sani­ta­rio pub­bli­co ita­lia­no ma piut­to­sto deter­mi­na la irre­ver­si­bi­le cri­si del­la sani­tà pub­bli­ca e del­lo stes­so con­cet­to che ogni cit­ta­di­no, a pre­scin­de­re dal­la con­di­zio­ne socia­le ed eco­no­mi­ca, abbia i mede­si­mi dirit­ti.

Non si trat­ta solo di eti­ca e di mora­le ma di soste­ne­re inve­ce un prin­ci­pio basi­la­re, oggi sacri­fi­ca­to, quel­lo del­l’u­gua­glian­za di trat­ta­men­to in caso di cure medi­che, prin­ci­pio sacri­fi­ca­to in nome del mer­ca­to e del­la mer­ci­fi­ca­zio­ne di dirit­ti ele­men­ta­ri e basi­la­ri.

Dopo i tagli alla sani­tà e la per­si­sten­za del nume­ro chiu­so per acce­de­re alle facol­tà sani­ta­rie, non sen­ti­va­mo cer­to il biso­gno di pre­sta­zio­ni dif­fe­ri­bi­li in base alla dispo­ni­bi­li­tà eco­no­mi­ca di quan­ti neces­si­ta­no di cure e pre­sta­zio­ni.

Per saper­ne di più

Pron­to Soc­cor­so a Paga­men­to: Nuo­va Pro­spet­ti­va nel­la Sani­tà (microbiologiaitalia.it)

Ripor­tia­mo una testi­mo­nian­za diret­ta

Mi chia­mo M G, ho 83 anni e sono una mala­ta onco­lo­gi­ca. In ago­sto ho avu­to dolo­ri lan­ci­nan­ti ma la pri­ma radio­gra­fia era dispo­ni­bi­le solo a metà Set­tem­bre, 40 gior­ni dopo. Ho pro­va­to con le strut­tu­re pri­va­te del­la pro­vin­cia di… ma era­no tut­te in ferie o obe­ra­te di richie­ste. Ho resi­sti­to per una set­ti­ma­na e poi sono sta­ta costret­ta ad anda­re al Pron­to soc­cor­so, una atte­sa di 3 ore per l’am­bu­lan­za e il rico­ve­ro per 24 ore con le radio­gra­fie che han­no scon­giu­ra­to pro­ble­mi più gra­vi. Sono una pen­sio­na­ta socia­le, se aves­si dovu­to paga­re 150 euro oggi non avrei fat­to la spe­sa, dite­mi voi se davan­ti alla neces­si­tà del­la cura pos­so­no esser­ci dif­fe­ren­ze. 

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