Il 4 Novembre, dal 2024, si celebra la giornata dell’unità nazionale e delle Forze armate. È l’occasione per una propaganda militarista, per portare acqua al mulino dell’economia di guerra che sta distogliendo risorse dal welfare, dai salari e dalle pensioni a solo vantaggio degli investimenti in campo militare, finanziando all’occorrenza la ricerca di nuovi sistemi bellici e di tecnologie duali. Un secolo fa il movimento operaio sapeva da che parte stare, contro la guerra e per questo ha pagato caro la sua opposizione con morti, licenziamenti, arresti e una campagna di stampa atta alla delegittimazione dell’operato sindacale. A distanza di oltre 100 anni la retorica usata contro i sindacati di allora la ritroviamo su certa stampa dei nostri giorni, ci danno dei disfattisti, degli odiatori di professione aggiungendo lunghe sequele di offese.
La cultura della guerra per noi resta un disvalore specie in tempi nei quali si nega il Genocidio del popolo palestinese sostenendo la politica estera israeliana e il colonialismo da insediamento che mira a espellere i palestinesi dalle loro terre. Il prossimo 4 Novembre sarà l’occasione per portare nelle piazze del paese ben altri valori e pratiche a partire dal rifiuto della guerra, della retorica patriottarda per riconvertire a fini civili le produzioni militari, per arrestare quei processi speculativi che fanno la fortuna delle grandi multinazionali che hanno il controllo dell’economia e della finanza e investono crescenti risorse nel sistema di guerra, nelle azioni delle aziende produttrici di armi che oggi presentano aumenti vertiginosi in borsa.
Ma il 4 novembre 2025 è anche occasione per lanciare le ragioni dello sciopero generale contro la Finanziaria di Guerra che la Cub ha indetto per il prossimo 28 Novembre. Questo sciopero vuole affermare la necessità di spendere i soldi pubblici per la sanità e la istruzione, per la manutenzione del territorio e non per il riarmo.
Il nostro paese è alle prese con un forte aumento della povertà assoluta e relativa, l’economia non cresce come del resto i posti di lavoro full time, il potere di acquisto viene da decenni di erosione e non ci sono meccanismi che permettano recuperi automatici del costo della vita. Di questo e di molto altro la Cub parlerà nelle piazze contro la guerra del 4 Novembre, invitiamo i nostri iscritti e simpatizzanti, le strutture provinciali a costruire dei momenti di lotta, delle piazze a microfono aperto, delle assemblee con tutte le realtà sociali in lotta a partire dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’Università.
Da: https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2025/10/4‑novembre-propaganda-militarista.html]
