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giovedì, 5 Dicembre 2024

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

Intelligenza artificiale: importanza e impatto nel lavoro e nell’istruzione

La que­stio­ne del­l’In­tel­li­gen­za Arti­fi­cia­le (AI) è già ope­ra­ti­va, in un’a­gen­da i cui dipen­den­ti cre­sco­no ogni gior­no. Affron­te­re­mo la que­stio­ne non da com­ples­se con­si­de­ra­zio­ni e lin­guag­gio tec­no­lo­gi­co, ma con paro­le di uso quo­ti­dia­no e il sen­so comu­ne del pen­sie­ro popo­la­re, la gui­da per ana­liz­za­re que­sto feno­me­no che ci intro­du­ce in un futu­ro che è già tra noi.

L’in­tel­li­gen­za arti­fi­cia­le può esse­re inte­sa come la mani­fe­sta­zio­ne più alta e com­ples­sa del­l’in­for­ma­ti­ca. Il suo obiet­ti­vo è la crea­zio­ne di mac­chi­ne in gra­do di imi­ta­re o supe­ra­re, a secon­da del­la pro­spet­ti­va del­l’u­na o del­l’al­tra, l’in­tel­li­gen­za uma­na.

Tali dispo­si­ti­vi uti­liz­za­no l’e­spe­rien­za di siste­mi infor­ma­ti­ci che sfrut­ta­no la capa­ci­tà di memo­riz­za­re ed ela­bo­ra­re infor­ma­zio­ni per rispon­de­re a pro­ble­mi pia­ni­fi­ca­ti, attra­ver­so algo­rit­mi, ovve­ro una serie di pas­sag­gi suc­ces­si­vi sog­get­ti a un insie­me di istru­zio­ni logi­che desti­na­te a svol­ge­re ese­gui­re un com­pi­to spe­ci­fi­co.

I van­tag­gi e gli svan­tag­gi del­l’a­spet­to di que­sti stru­men­ti sono anche ogget­to di dibat­ti­ti con­tro­ver­si. I van­tag­gi appa­io­no evi­den­ti e sareb­be­ro la con­ti­nua­zio­ne dei rapi­di pro­gres­si tec­no­lo­gi­ci che l’u­ma­ni­tà ha subi­to per un paio di seco­li.

Gli svan­tag­gi allu­do­no all’i­dea miti­ca che que­ste mac­chi­ne, a un cer­to pun­to e seguen­do la logi­ca del loro svi­lup­po, pos­sa­no “diven­ta­re indi­pen­den­ti”, adot­tan­do riso­lu­zio­ni in cam­pi non pen­sa­ti, indi­pen­den­te­men­te dal­le deci­sio­ni degli uma­ni che le han­no crea­te. Ciò det­to, al di là del­l’im­pat­to imme­dia­to che il suo uti­liz­zo può ave­re su altri temi cen­tra­li del­la vita quo­ti­dia­na come l’i­stru­zio­ne e il lavo­ro.

Sen­za legar­si a que­ste con­si­de­ra­zio­ni, che ‑per mol­ti- pos­so­no esse­re con­si­de­ra­te par­te dei film di fan­ta­scien­za, ci sono dub­bi sul­la por­ta­ta di que­sta nuo­va tec­no­lo­gia. Secon­do cri­te­ri mol­to gene­ra­li, si può con­si­de­ra­re l’e­si­sten­za di due tipi di intel­li­gen­za arti­fi­cia­le (AI).

La “IA debo­le o mode­ra­ta” rap­pre­sen­ta un gigan­te­sco miglio­ra­men­to, rispet­to a quan­to noto, ma di carat­te­ri­sti­che quan­ti­ta­ti­ve. Si trat­ta di una cre­sci­ta pres­so­ché infi­ni­ta del­le attua­li capa­ci­tà di memo­riz­za­zio­ne del siste­ma. L’in­ter­ven­to finan­zia­rio, l’as­si­sten­za sani­ta­ria, l’i­stru­zio­ne, i tra­spor­ti, sono l’u­so più comu­ne e dif­fu­so del­l’IA cono­sciu­to oggi. Sareb­be l’e­spres­sio­ne di quel­la che potreb­be esse­re defi­ni­ta la “Quar­ta Rivo­lu­zio­ne Indu­stria­le”.

Inve­ce, i com­pi­ti di quel­la che oggi è nota come “IA for­te” pun­ta­no a pro­spet­ti­ve mol­to più estre­me. Non è un caso che rasen­ti­no l’a­po­ca­lit­ti­co, secon­do le attua­li cono­scen­ze. Pre­sup­pon­go­no un siste­ma di diver­sa qua­li­tà, crean­do moda­li­tà di comu­ni­ca­zio­ne diver­se da quel­le cono­sciu­te e con­ten­go­no la pos­si­bi­li­tà che il siste­ma stes­so tro­vi la sua via per distac­car­si da ciò che è noto e dal­la pro­get­ta­zio­ne pre­vi­sta dai suoi crea­to­ri.

In que­sto sen­so, c’è anco­ra un abis­so tra l’in­for­ma­ti­ca attua­le e una “for­te Intel­li­gen­za Arti­fi­cia­le”. Facen­do para­go­ni, è più com­pren­si­bi­le se lo equi­pa­ria­mo alla distan­za tra gli attua­li voli spa­zia­li e la pro­spet­ti­va di un volo spa­zia­le alla velo­ci­tà del­la luce.

Le pri­me inda­gi­ni su que­sto argo­men­to pos­so­no esse­re col­lo­ca­te tra gli anni 1940 e 1950. Gira­va­no attor­no all’i­dea di gene­ra­re qual­co­sa di simi­le alle fun­zio­ni del cer­vel­lo uma­no e del­le sue reti neu­ra­li. Que­sto per­cor­so ha avu­to for­ti pro­gres­si negli anni ’90 a cau­sa del sal­to di velo­ci­tà di cir­co­la­zio­ne e capa­ci­tà di archi­via­zio­ne dei com­pu­ter. Ade­ren­do a que­sta ten­den­za, dal 2004 i robot del­la NASA han­no viag­gia­to auto­no­ma­men­te attra­ver­so il ter­ri­to­rio di Mar­te.

Un altro aspet­to che limi­ta que­sto svi­lup­po sono le risor­se neces­sa­rie per rea­liz­zar­lo. Una valu­ta­zio­ne del­l’an­no 2016 indi­ca che le risor­se tota­li asse­gna­te a que­sto pro­ble­ma sono sta­te di cir­ca 8 miliar­di di dol­la­ri. Non sono di mino­re impor­tan­za le opi­nio­ni di colo­ro che met­to­no in guar­dia sui rischi che lo svi­lup­po illi­mi­ta­to di que­sta tec­no­lo­gia può com­por­ta­re.

Nel 2015, cir­ca 3.000 ricer­ca­to­ri han­no fir­ma­to (insie­me al famo­so fisi­co Ste­phen Haw­king ed Elon Musk, una del­le per­so­ne più ric­che del mon­do) una let­te­ra aper­ta chie­den­do il divie­to del­l’u­so di armi auto­no­me, basa­te sul­l’in­tel­li­gen­za arti­fi­cia­le.

Più di recen­te, lo stes­so Musk ha chie­sto che la ricer­ca sul­l’IA ven­ga inter­rot­ta per 6 mesi, a cau­sa dei rischi che com­por­ta per tut­ta l’u­ma­ni­tà. Per alcu­ni non era altro che un truc­co per con­ti­nua­re ad avan­za­re e ridur­re le distan­ze con ricer­che mol­to più avan­za­te.

Ci sono altri ana­li­sti che riten­go­no che que­sti “peri­co­li” non sia­no tali e che avver­to­no del rischio che le azien­de più gran­di pos­sa­no per­de­re il con­trol­lo eco­no­mi­co a cau­sa di tali pro­gres­si. Si basa­no sul­la demo­cra­tiz­za­zio­ne di que­sta cono­scen­za e sul­la pos­si­bi­li­tà che mol­te per­so­ne pos­sa­no sfrut­tar­la. Secon­do que­sta pro­spet­ti­va, la pre­oc­cu­pa­zio­ne del­le gran­di azien­de è quel­la di ripren­de­re il con­trol­lo di que­sta risor­sa, limi­tan­do ‑attra­ver­so la rego­la­men­ta­zio­ne- il nume­ro dei con­cor­ren­ti.

Impat­to del­l’IA su istru­zio­ne e lavo­ro

L’In­tel­li­gen­za Arti­fi­cia­le, in discus­sio­ne, influen­za la vita di tut­ti i gior­ni nel suo insie­me. In que­sto sen­so, gli spe­cia­li­sti sti­ma­no che la sua influen­za futu­ra sarà mag­gio­re di quel­la di Inter­net oggi. Qui ver­ran­no svi­lup­pa­te alcu­ne idee sul suo impat­to su due que­stio­ni vita­li: il lavo­ro e l’i­stru­zio­ne.

In mate­ria di lavo­ro non ci sono dub­bi sul­la sua influen­za. La pan­de­mia di Covid è sta­ta una pro­va gigan­te­sca in que­sto sen­so. Nel caso argen­ti­no, l’e­sem­pio del­l’a­rea del­la cit­tà di Bue­nos Aires, con lo spo­sta­men­to di uffi­ci finan­zia­ri, ban­che, assi­cu­ra­zio­ni e altre atti­vi­tà con­nes­se, ne è la pro­va più evi­den­te.

In pochis­si­mo tem­po un inte­ro quar­tie­re sta ospi­tan­do diver­se fun­zio­ni, che ne stan­no cam­bian­do l’im­ma­gi­ne. Gran­di spa­zi per uffi­ci si stan­no tra­sfor­man­do in più appar­ta­men­ti, in mol­ti casi monoam­bien­ti, per con­te­ne­re un altro tipo di popo­la­zio­ne. Gli ex dipen­den­ti si tra­sfe­ri­sco­no negli uffi­ci del­la Gran­de Bue­nos Aires o lavo­ra­no da casa. Più pro­gres­si ven­go­no com­piu­ti nei mec­ca­ni­smi infor­ma­ti­ci, l’IA è uno di que­sti, più rapi­do e pro­fon­do sarà il cam­bia­men­to.

Que­sti cam­bia­men­ti inclu­de­ran­no le man­sio­ni dome­sti­che, la mag­gior par­te dei ser­vi­zi e mol­te­pli­ci atti­vi­tà pro­fes­sio­na­li e ammi­ni­stra­ti­ve, dove il con­tat­to fac­cia a fac­cia lasce­rà il posto alle rela­zio­ni infor­ma­ti­che. A dif­fe­ren­za di quan­to acca­de­va fino ad ora, dove le man­sio­ni di mino­re respon­sa­bi­li­tà era­no le pri­me ad esse­re spo­sta­te, ora si appro­fon­di­rà la pos­si­bi­li­tà che le posi­zio­ni inter­me­die e supe­rio­ri sia­no le prin­ci­pa­li inte­res­sa­te.

Ben più gra­ve, pro­fon­da e dal­le con­se­guen­ze con­tro­ver­se è la pro­spet­ti­va del­la que­stio­ne edu­ca­ti­va. È qui che un Pro­gram­ma è par­ti­to lo scor­so anno e cioè appe­na fini­to il perio­do di spe­ri­men­ta­zio­ne, il ChatGPT svi­lup­pa­to da Ope­nIA, sta gua­da­gnan­do una rapi­da pre­sen­za.

Si trat­ta di un Pro­gram­ma basa­to sul­l’u­ti­liz­zo di una mode­ra­ta Intel­li­gen­za Arti­fi­cia­le la cui spe­cia­li­tà è la capa­ci­tà di tene­re dia­lo­ghi rispon­den­do alle doman­de più com­ples­se in pochi secon­di.

Per que­ste sue carat­te­ri­sti­che, il suo impat­to in mate­ria edu­ca­ti­va è imme­dia­to, come dimo­stra il fat­to che docen­ti e stu­den­ti del­le scuo­le secon­da­rie e uni­ver­si­ta­rie, in par­ti­co­la­re nel­le mate­rie uma­ni­sti­che o nel­le car­rie­re, lo stan­no rapi­da­men­te adot­tan­do.

Ovvia­men­te ci sono opi­nio­ni che non sono d’ac­cor­do con l’u­so di que­sto stru­men­to, ma il dibat­ti­to più impor­tan­te riguar­da le con­di­zio­ni per il suo uti­liz­zo. La mag­gior par­te cre­de che un divie­to ali­men­te­reb­be solo la loro ricer­ca. In que­ste con­di­zio­ni, il dub­bio mag­gio­re ruo­ta attor­no al fat­to che que­sta Intel­li­gen­za Arti­fi­cia­le non pren­da il posto del­la respon­sa­bi­li­tà per­so­na­le.

Ciò inclu­de l’e­vi­ta­re la fro­de di usar­lo — sen­za pre­av­vi­so — sosti­tuen­do la tua inda­gi­ne o rispo­sta. Que­sto può avve­ni­re con l’ag­giun­ta che le nuo­ve gene­ra­zio­ni, nate in que­sti tem­pi digi­ta­li, han­no l’a­bi­tu­di­ne più svi­lup­pa­ta di trat­ta­re que­sti stru­men­ti. Que­stio­ni simi­li era­no già sta­te pre­se in con­si­de­ra­zio­ne quan­do Inter­net è appar­so per la pri­ma vol­ta.

Per altre posi­zio­ni, di tono più apo­ca­lit­ti­co, que­sta tec­no­lo­gia è una nuo­va sfi­da alla scuo­la ‑come la cono­scia­mo oggi- con i suoi inse­gnan­ti e gli edi­fi­ci sco­la­sti­ci. Non man­ca­no alcu­ni appas­sio­na­ti che imma­gi­na­no un futu­ro ‑non pros­si­mo- di un model­lo edu­ca­ti­vo dove la tra­smis­sio­ne del sape­re rimar­reb­be nel­le mani di que­ste tec­no­lo­gie e il posto del­l’at­tua­le docen­te potreb­be esse­re occu­pa­to dai “tec­ni­ci” infor­ma­ti­ci.

Ecco per­ché l’in­tel­li­gen­za arti­fi­cia­le è una lun­ga stra­da appe­na ini­zia­ta. Il sud­det­to Pro­gram­ma non è accet­ta­to dal­la Cina e da altri pae­si asia­ti­ci (per­ché espres­so in un lin­guag­gio che cor­ri­spon­de alla logi­ca del mon­do occi­den­ta­le) e il Par­la­men­to Euro­peo sta discu­ten­do rego­la­men­ti per l’u­so e la ricer­ca lega­ti all’In­tel­li­gen­za Arti­fi­cia­le.

Samuel Alt­man, 38 anni e capo visi­bi­le del­la socie­tà che ha lan­cia­to sul mer­ca­to il pro­gram­ma di chat GPT, mar­te­dì scor­so è com­par­so davan­ti al Sena­to degli Sta­ti Uni­ti e ha affer­ma­to che il Con­gres­so degli Sta­ti Uni­ti dovreb­be rego­la­men­ta­re l’u­so del­l’In­tel­li­gen­za Arti­fi­cia­le.

Dopo aver affer­ma­to che que­sta inven­zio­ne avrà effet­ti simi­li a quel­li che ebbe la “stam­pa” ‑seco­li fa‑, con­clu­se con una rifles­sio­ne sug­ge­sti­va: “La mia peg­gio­re pau­ra è che pro­vo­che­re­mo dan­ni signi­fi­ca­ti­vi al mon­do”. Alcu­ni sena­to­ri han­no con­clu­so che que­sto non è ciò che voglia­mo per il nostro futu­ro.

24 mag­gio 2023  Juan Gua­han

*Ana­li­sta poli­ti­co e lea­der socia­le argen­ti­no, asso­cia­to al Cen­tro lati­noa­me­ri­ca­no di ana­li­si stra­te­gi­ca (CLAE, www.estrategia.la )

Fon­te: https://estrategia.la/2023/05/24/inteligencia-artificial-importancia-e-impacto-en-trabajo-y-educacion/

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