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sabato, 5 Ottobre 2024

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

Dio, Patria e Famiglia: i principi cardini dell’educazione civica del Governo di destra

Cono­sce­re la sto­ria e il signi­fi­ca­to del­la ban­die­ra ita­lia­na, del­la ban­die­ra del­la regio­ne, del­la ban­die­ra dell’Unione euro­pea e del­lo stem­ma comu­na­le; cono­sce­re l’inno nazio­na­le e la sua ori­gi­ne; cono­sce­re l’inno euro­peo e la sua ori­gi­ne. Appro­fon­di­re la sto­ria del­la comu­ni­tà loca­le. Appro­fon­di­re la sto­ria del­la comu­ni­tà nazio­na­le. Appro­fon­di­re il signi­fi­ca­to di Patria e le rela­ti­ve fon­ti costi­tu­zio­na­li (arti­co­lo 52). Cono­sce­re l’Unione Euro­pea e l’ONU. Cono­sce­re il con­te­nu­to gene­ra­le del­le Dichia­ra­zio­ni Inter­na­zio­na­li dei dirit­ti del­la per­so­na e dell’infanzia. Indi­vi­dua­re alcu­ni dei dirit­ti pre­vi­sti nell’ambito del­la pro­pria espe­rien­za con­cre­ta. Cono­sce­re la Car­ta dei dirit­ti i fon­da­men­ta­li dell’Unione Euro­pea (“Costi­tu­zio­ne euro­pea”). Cono­sce­re il pro­ces­so di for­ma­zio­ne dell’Unione euro­pea lo spi­ri­to del Trat­ta­to di Roma, la com­po­si­zio­ne dell’Unione, le Isti­tu­zio­ni euro­pee e le loro fun­zio­ni. Indi­vi­dua­re nel­la Costi­tu­zio­ne gli arti­co­li che rego­la­no i rap­por­ti inter­na­zio­na­li. Cono­sce­re i prin­ci­pa­li Orga­ni­smi inter­na­zio­na­li, con par­ti­co­la­re riguar­do all’ONU e il con­te­nu­to del­le Dichia­ra­zio­ni inter­na­zio­na­li dei dirit­ti uma­ni e dei dirit­ti dell’infanzia e rin­trac­ciar­ne la coe­ren­za con i prin­ci­pi del­la Mini­ste­ro dell’istruzione e del meri­to….

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Linee+guida+Educazione+civica.pdf/9ffd1e06-db57-1596-c742-216b3f42b995?t=1725710190643

Il pas­so è diret­ta­men­te estra­po­la­to dal­le Linee gui­da ema­na­te dal Mini­ste­ro del­la Pub­bli­ca istru­zio­ne e del Meri­to in rife­ri­men­to alle com­pe­ten­ze da acqui­si­re nel­la scuo­la secon­da­ria di I gra­do.

Da tem­po si van­no intan­to riscri­ven­do i pro­gram­mi sco­la­sti­ci stra­vol­gen­do lo stes­so con­cet­to di edu­ca­zio­ne civi­ca, la pro­gres­si­va scom­par­sa dell’insegnamento del­la geo­gra­fia è sta­to un gra­ve erro­re in un con­te­sto ove la cono­scen­za di cul­tu­re e sto­rie diver­se dal­le nostre dovreb­be esse­re inve­ce par­te atti­va dei pro­ces­si di cono­scen­za

Poi tra­spa­re, anche da una let­tu­ra super­fi­cia­le, non solo la reto­ri­ca patriot­tar­da tipi­ca del nazio­na­li­smo impe­ran­te ele­va­to a ideo­lo­gia ma anche la subal­ter­ni­tà del­la Car­ta Costi­tu­zio­na­le ita­lia­na rispet­to alla Car­ta dei dirit­ti del­la Ue.

Eppu­re sul sito del Mini­ste­ro il Mini­stro Val­di­ta­ra smen­ti­reb­be quan­to appe­na scrit­to pre­ci­san­do quan­to segue:

“Le Linee gui­da han­no come stel­la pola­re la Costi­tu­zio­ne ita­lia­na, che non è solo nor­ma car­di­ne del nostro ordi­na­men­to ma anche rife­ri­men­to prio­ri­ta­rio per iden­ti­fi­ca­re valo­ri, dirit­ti e dove­ri che costi­tui­sco­no il nostro patri­mo­nio demo­cra­ti­co, ali­men­to pre­zio­so e inso­sti­tui­bi­le di una socie­tà imper­nia­ta sul­la Per­so­na”

https://www.miur.gov.it/web/guest/-/educazione-civica-valditara-firma-il-decreto-scuola-costituzionale-in-prima-linea-nella-formazione-di-cittadini-consapevoli-e-responsabili-

I valo­ri fon­dan­ti del­la Car­ta costi­tu­zio­na­le non sono solo quel­li del­la per­so­na ma anche del lavo­ro, del­la digni­tà, del­la liber­tà e non ulti­me ugua­glian­za e demo­cra­zia, oltre all’e­ti­ca e alla lega­li­tà. Ma tra i prin­ci­pi fon­dan­ti del­la Costi­tu­zio­ne si tro­va anche l’antifascismo di cui inve­ce si è per­sa trac­cia.

Da decen­ni ormai si leg­ge la Costi­tu­zio­ne in ter­mi­ni astrat­ti, ad esem­pio la dife­sa del­la per­so­na e del­la sua stes­sa digni­tà non dovreb­be esse­re un valo­re indi­vi­dua­le ma col­let­ti­vo all’interno dei rap­por­ti socia­li.

Solo in que­sto modo, con rife­ri­men­to ai rap­por­ti socia­li, la tute­la dell’uomo e del­la don­na vie­ne con­te­stua­liz­za­ta negli aspet­ti del­la vita socia­le pren­den­do in esa­me, per com­bat­ter­le, le disu­gua­glian­ze cre­scen­ti che resta­no un serio osta­co­lo all’effettivo eser­ci­zio dei dirit­ti fon­da­men­ta­li.

Ovvia­men­te nel­le linee gui­da di Val­di­ta­ra non c’è trac­cia di una lettura\interpretazione ampia del­la socie­tà, infat­ti la stes­sa visio­ne del­la per­so­na non può esse­re sta­ti­ca, la tito­la­ri­tà dei dirit­ti e dei dove­ri dovreb­be esse­re pro­iet­ta­ta non solo nel­la sfe­ra eco­no­mi­ca ma in ogni ambi­to del­la vita e in pri­mis quel­lo socia­le e cul­tu­ra­le

(si rin­via ad una lec­tio magi­stra­lis di Car­lo Smu­ra­glia sca­ri­ca­bi­le dal seguen­te link: https://www.anpi.it/sites/default/files/attachments/2023–03/anpi_costituzione.pdf)

E leg­gen­do astrat­ta­men­te la Costi­tu­zio­ne se ne dimen­ti­ca anche l’art 36, quel­lo che pre­ve­de un’esistenza “libe­ra e digni­to­sa” (art. 36) per rag­giun­ge­re la qua­le ser­ve lavo­ro sta­bi­le e con ade­gua­to pote­re di acqui­sto, ser­vi­zi socia­li e del wel­fa­re pub­bli­ci non deman­da­bi­li ai pri­va­ti. La per­so­na non si rea­liz­za sen­za liber­tà ma non esi­ste liber­tà rea­le sen­za ugua­glian­za e pro­prio con la riscrit­tu­ra del tito­lo V del­la Car­ta è ini­zia­ta una len­ta e regres­si­va pro­ie­zio­ne ver­so la taci­ta accet­ta­zio­ne del­la disu­gua­glian­za con la supre­ma­zia dell’autonomia e del­la liber­tà di impre­sa avve­nu­ta pro­prio attra­ver­so l’indebolimento dei ruo­li e del­le fun­zio­ni sta­ta­li.

Il con­trol­lo a fini socia­li dell’economia è sta­to da sem­pre invi­so alla Clas­se impren­di­to­ria­le e ogni sua even­tua­le ripro­po­si­zio­ne oggi si tro­ve­reb­be in aper­to con­tra­sto con il dio mer­ca­to e le stes­se nor­me comu­ni­ta­rie.

Ma tor­nia­mo, per chiu­de­re, a quan­to scrit­to nel­le Linee gui­da a pro­po­si­to del­la Patria non pri­ma di ave­re ripor­ta­to una nota sul rap­por­to tra Patria e Costi­tu­zio­ne ad ope­ra di Fran­co Asten­go a pro­po­si­to di un fat­to di cro­na­ca del 2023, sen­za aggiun­gie­re alla stes­sa ulte­rio­ri com­men­ti pro­prio per lascia­re al let­to­re lo spa­zio per qual­che rifles­sio­ne

La giun­ta di Bolo­gna, sin­da­co PD, ha deci­so che sul­le tar­ghe del­le stra­de dedi­ca­te a quan­ti si oppo­se­ro al nazi­fa­sci­smo non ci sarà più l’in­di­ca­zio­ne “patrio­ti” ma quel­la “par­ti­gia­ni”.

Sarà per­mes­so giu­di­ca­re que­sto fat­to come un pas­so indie­tro nel­la valu­ta­zio­ne sto­ri­ca che si veri­fi­ca tra l’al­tro in coin­ci­den­za con l’a­sce­sa del­la destra (non costi­tu­zio­na­le nel­le sue prin­ci­pa­li com­po­nen­ti) al gover­no del Pae­se.

E’ il caso di riba­di­re, inve­ce, la teo­ria del patriot­ti­smo costi­tu­zio­na­le che ha carat­te­riz­za­to l’i­spi­ra­zio­ne del­la Costi­tu­zio­ne Repub­bli­ca­na in modo pecu­lia­re e inno­va­ti­vo per­ché ha dise­gna­to il con­cet­to di leal­tà non ver­so il monar­ca o ver­so lo Sta­to (come pre­ten­de­va­no sia lo sta­tu­to alber­ti­no, sia il giu­ra­men­to di fedel­tà ver­so il fasci­smo inte­so come Sta­to) ma ver­so la Patria.

In que­sto modo il con­cet­to di Patria rispon­de al retag­gio e alla tra­di­zio­ne cul­tu­ra­le del popo­lo e alla fedel­tà a un ordi­na­men­to poli­ti­co (quel­lo repub­bli­ca­no, nel nostro caso) che si legit­ti­ma in quan­to espres­sio­ne del­la volon­tà comu­ne, fina­liz­za­ta al per­se­gui­men­to del­l’in­te­res­se gene­ra­le.

Si trat­ta del tema riguar­dan­te l’in­trec­cio diret­to tra Resi­sten­za e Costi­tu­zio­ne, che la deci­sio­ne del­la giun­ta bolo­gne­se minac­cia di far arre­tra­re apren­do la stra­da a solu­zio­ni dav­ve­ro non auspi­ca­bi­li come quel­la del muta­men­to del­la for­ma di gover­no che nascon­de­reb­be in sé un muta­men­to di natu­ra pro­prio del­la demo­cra­zia repub­bli­ca­na e ridu­cen­do a “par­ti­gia­ni” quan­ti inten­des­se­ro oppor­si a que­sta deri­va.

https://www.criticasociale.net/articolo-socialismo-it.php?id=116

Il con­cet­to di Patria decli­na­to dal­la cul­tu­ra gover­na­ti­va non sarà quel­lo del­la lot­ta par­ti­gia­na ma un insie­me di valo­ri e di rimem­bran­ze sto­ri­che alquan­to discu­ti­bi­li.

Per la Patria si è com­bat­tu­to ad esem­pio anche in Afri­ca con il san­gui­na­rio colo­nia­li­smo che pri­va­va altri popo­li del­la liber­tà pie­gan­do gli insor­ti con i gas.

Ma que­sta pagi­na di sto­ria è ormai sem­pre meno trat­ta­ta nel­le scuo­le ita­lia­na, si pre­fe­ri­sce esal­ta­re le bat­ta­glie “eroi­che“ dell’esercito ita­lia­no sen­za alcu­na con­te­stua­liz­za­zio­ne sto­ri­ca e dimen­ti­can­do che furo­no com­bat­tu­te a fian­co del nazi­smo. Imma­gi­nia­mo­ci bam­bi­ni e bam­bi­ne di 10 anni in visi­ta alle caser­me dove qual­che gra­dua­to impar­ti­rà lezio­ni di sto­ria e di edu­ca­zio­ne per com­pren­de­re il con­te­sto rea­le in cui si mate­ria­liz­ze­ran­no le linee gui­da civi­che.

E da qui all’indottrinamento di bambini\e pri­vi del­le com­pe­ten­ze neces­sa­rie a con­te­stua­liz­za­re i rac­con­ti la stra­da è vera­men­te bre­ve.

Ecco spie­ga­ta la ragio­ne per la qua­le il mon­do del­la cono­scen­za dovreb­be leg­ge­re, com­pren­de­re e avver­sa­re que­ste linee gui­da da ascri­ve­re a una visio­ne del­la real­tà ostag­gio di revi­sio­ni­smi sto­ri­ci e poli­ti­ci, di riscrit­tu­ra dei dirit­ti e dei dove­ri in con­te­sti astrat­ti nei qua­li per­fi­no la micro­sto­ri­ca loca­le potrà dare adi­to a cam­pa­gne ideo­lo­gi­che e cul­tu­ra­li con­tro i nuo­vi nemi­ci di tur­no. E così ope­ran­do si costrui­sce un sen­so civi­co basa­to sul­la esal­ta­zio­ne di iden­ti­tà riscrit­te facen­do leva sul­la man­ca­ta com­pren­sio­ne dei fat­ti sto­ri­ci, cul­tu­ra­li e geo­gra­fi­ci attra­ver­so luo­ghi comu­ni e paro­le d’ordine fina­liz­za­te alla cie­ca obbe­dien­za al poten­te di tur­no.

L’esatto con­tra­rio di quan­to si pre­fig­ge­va­no i padri costi­tuen­ti e quan­ti si ado­pe­ra­ro­no per favo­ri­re l’insegnamento dell’educazione civi­ca nel­le scuo­le ma anche di chi si è ado­pe­ra­to per ridur­re e com­bat­te­re le disu­gua­glian­ze ali­men­ta­te­si con gli anni neo­li­be­ri­sti che guar­da caso sono sta­ti carat­te­riz­za­ti dal depo­ten­zia­men­to del­lo Sta­to, per pro­muo­ve­re al con­tem­po l’affermazione del­la nor­ma­li­tà del­la guer­ra e dei pro­ces­si di mili­ta­riz­za­zio­ne del­la socie­tà.

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