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sabato, 5 Ottobre 2024

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

I daspo non sono mai la soluzione

Negli ulti­mi anni nume­ro­si ope­ra­to­ri del­la sani­tà sono sta­te vit­ti­me di aggres­sio­ni da par­te di uten­ti. La cau­sa non è solo nel­la inci­vil­tà e nel­la cul­tu­ra del­la pre­po­ten­za ormai domi­nan­te ma sca­tu­ri­sco­no anche dal­la esa­spe­ra­zio­ne dei fami­lia­ri di cittadini\e costret­ti a resta­re su una  sco­mo­da let­ti­ga per gior­ni in assen­za di posti let­to, costret­ti a file este­nuan­ti ai pron­ti soc­cor­si per­chè il per­so­na­le è caren­te e con cari­chi di lavo­ro inso­ste­ni­bi­li.

La solu­zio­ne al pro­ble­ma non è data dal­la mili­ta­riz­za­zio­ne degli ospe­da­li ma dal poten­zia­men­to del­le pre­sta­zio­ni ero­ga­te dal SSN, da orga­ni­ci ade­gua­ti e da strut­tu­re fun­zio­nan­ti.

Le nostre obie­zio­ni sono del tut­to ovvie ma si scon­tra­no inve­ce con la cul­tu­ra secu­ri­ta­ria di chi pen­sa che mili­ta­riz­zan­do gli ospe­da­li si pos­sa affron­ta­re il pro­ble­ma solo come ordi­ne pub­bli­co lascian­do infer­mie­ri, oss e medi­ci ad ope­ra­re in con­di­zio­ni di disa­gio, degra­do e sen­za orga­ni­ci e stru­men­ti ade­gua­ti.

La nostra impres­sio­ne è che non si voglia inve­sti­re nel­la sani­tà pub­bli­ca pren­den­do a pre­te­sto le aggres­sio­ni per svia­re l’at­ten­zio­ne su altri pro­ble­mi fer­mo restan­do che il per­so­na­le del­la sani­tà andreb­be tute­la­to non solo a paro­le, ad esem­pio dimi­nuen­do i cari­chi di lavo­ro, accre­scen­do inve­ce gli sti­pen­di e ridu­cen­do gli ora­ri.

E’ sta­to pre­sen­ta­to in Sena­to il Ddl , a fir­ma di Fra­tel­li d’I­ta­lia, che indi­vi­dua nel Daspo la solu­zio­ne del pro­ble­ma , anzi il  ” fat­to­re di deter­ren­za” sospen­den­do per tre anni la gra­tui­ta assi­sten­za per chi si ren­da col­pe­vo­le di aggres­sio­ni al per­so­na­le sani­ta­rio e al patri­mo­nio del­la sani­tà e inve­sten­do gli even­tua­li rispar­mi in misu­re fuor­vian­ti di sicu­rez­za.

Per ren­de­re effi­ca­ce il prov­ve­di­men­to si pen­sa a una sor­ta di lista nera nel­la qua­le inse­ri­re i dati ana­gra­fi­ci degli auto­ri di aggres­sio­ni con­tro gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri all’in­ter­no del­la Piat­ta­for­ma nazio­na­le di Gover­no del­le Liste di Atte­sa e citan­do le auto­ri­tà sani­ta­rie di dan­no era­ria­le qua­lo­ra non adem­pia­no agli obbli­ghi di pub­bli­ca­zio­ne.

I daspo non sono mai sta­ti stru­men­ti cor­ret­ti­vi ma rispon­do­no a logi­che secu­ri­ta­rie che non inve­sto­no nel socia­le e nel­la solu­zio­ne dei pro­ble­mi rea­li, anche que­sta vol­ta si segue la stes­sa linea di pen­sie­ro e di azio­ne sen­za mai affron­ta­re i pro­ble­mi rea­li come il dis­se­sto del­la sani­tà pub­bli­ca a col­pi di tagli, man­ca­te assun­zio­ni e ridu­zio­ni di spe­sa.

Cub Pisa

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