Come nascono le bandiere? Quale situazione è andata delineandosi in Venezuela dopo la morte di Chavez?

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Sono così oggi le nostre ban­die­re.

Il popo­lo le rica­mò con amo­re,

cucì gli strac­ci con la sof­fe­ren­za.

Con mano arden­te con­fic­cò la stel­la.

E tagliò, da cami­cia o fir­ma­men­to,

l’azzurro per la stel­la del­la patria.

Il ros­so, goc­cia a goc­cia, già nasce­va.

Pablo Neru­da, Can­to Gene­ral

E’ usci­to lo scor­so Feb­bra­io, Dopo Chá­vez. Come nasco­no le ban­die­re, l’attualissimo libro di Geral­di­na Colot­ti, gior­na­li­sta e scrit­tri­ce esper­ta di Ame­ri­ca Lati­na e di Vene­zue­la in par­ti­co­la­re, a cui è dedi­ca­to que­sto suo ulti­mo lavo­ro. Si trat­ta di un sag­gio che riper­cor­re le vicen­de del popo­lo vene­zue­la­no dal­la mor­te del suo pre­si­den­te Hugo Chá­vez, avve­nu­ta il 5 Mar­zo del 2013, alle vota­zio­ni del 30 Luglio 2017 per eleg­ge­re l’Assemblea Costi­tuen­te.

E’ com­po­sto da sei ric­chi capi­to­li, più una par­te intro­dut­ti­va e una con­clu­sio­ne, dove l’autrice sot­to­li­nea il carat­te­re in dive­ni­re del­la situa­zio­ne vene­zue­la­na: nel momen­to in cui il libro anda­va alle stam­pe infat­ti si ini­zia­va a par­la­re del­le ele­zio­ni pre­si­den­zia­li che poi han­no visto ricon­fer­ma­to alla gui­da del pae­se, il 20 Mag­gio 2018, Nico­las Madu­ro.

Pagi­na dopo pagi­na il let­to­re vie­ne cata­pul­ta­to oltre ocea­no e può per­ce­pi­re dal­le sapien­ti paro­le del­la scrit­tri­ce tut­to quell’amore che essa pro­va per la splen­di­da ter­ra vene­zue­la­na e per il suo popo­lo che sta por­tan­do avan­ti un per­cor­so ver­so il socia­li­smo dal 1999, quan­do Chá­vez ha assun­to, pre­via ele­zio­ne popo­la­re, la pre­si­den­za del Vene­zue­la.

In que­sti 20 anni mol­te cose sono cam­bia­te: Chá­vez non c’è più e al suo posto gover­na Madu­ro, che for­se non avrà lo stes­so cari­sma del suo pre­de­ces­so­re, ma che si è anche tro­va­to a com­bat­te­re con una con­giun­tu­ra eco­no­mi­ca avver­sa – in cui il prez­zo del petro­lio è for­te­men­te dimi­nui­to crean­do così dan­ni all’economia vene­zue­la­na che su quel­lo si basa­va- e con l’elezione del pre­si­den­te Trump alla gui­da degli Sta­ti Uni­ti, cosa che non ha cer­to gio­va­to allo sta­to lati­noa­me­ri­ca­no.

Si trat­ta di una nar­ra­zio­ne che spa­zia dal­la sto­ria alla geo­po­li­ti­ca, che pro­po­ne rifles­sio­ni eco­no­mi­che anche com­ples­se, ma sem­pre con quel­lo sti­le che carat­te­riz­za Geral­di­na Colot­ti come la “voce chia­ra” dell’America Lati­na. Di for­te impat­to emo­ti­vo l’over­tu­re con lo strug­gen­te rac­con­to del­la mor­te di Chá­vez, resa par­ti­co­lar­men­te coin­vol­gen­te gra­zie alle tec­ni­che nar­ra­ti­ve uti­liz­za­te con mae­stria dal­la scrit­tri­ce, che sa alter­na­re momen­ti liri­ci a tono più asciut­ti ed essen­zia­li quan­do si adden­tra in que­stio­ni più tec­ni­co-eco­no­mi­che. Emer­ge un qua­dro com­ples­so e arti­co­la­to, in cui un pae­se ric­co di risor­se natu­ra­li si deve sal­va­guar­da­re dal­lo sfrut­ta­men­to del­le mul­ti­na­zio­na­li ma ten­ta al con­tem­po di far decol­la­re l’economia seguen­do un per­cor­so ver­so il socia­li­smo che ine­vi­ta­bil­men­te lo pone in con­tra­sto col siste­ma capi­ta­li­sti­co glo­ba­le. La Colot­ti entra in pro­fon­di­tà anche in que­stio­ni di carat­te­re ambien­ta­li­sti­co –per esem­pio ana­liz­zan­do la situa­zio­ne dell’Arco mine­ra­rio dell’Orinoco- e affron­tan­do la fac­cen­da da mol­te­pli­ci pun­ti di vista.

Si trat­ta quin­di di un libro den­so di rifles­sio­ni, e di infor­ma­zio­ni che fan­no sca­tu­ri­re tali ragio­na­men­ti e inter­pre­ta­zio­ni, di espe­rien­ze vis­su­te in pri­ma per­so­na dall’autrice che tra­scor­re diver­si perio­di dell’anno in Vene­zue­la e che da anni segue da vici­no il sus­se­guir­si degli even­ti.

Degna di nota infi­ne l’amara con­sta­ta­zio­ne del­la guer­ra “media­ti­ca” in cor­so por­ta­ta avan­ti da gior­na­li e tele­vi­sio­ni main­stream che, ponen­do­si in un’ottica pale­se­men­te filo­sta­tu­ni­ten­se, spes­so distor­co­no le infor­ma­zio­ni riguar­dan­ti le vicen­de vene­zue­la­ne por­tan­do l’opinione pub­bli­ca ver­so rot­te sba­glia­te.

Tut­to è per­fet­ti­bi­le e miglio­ra­bi­le, l’au­tri­ce ne è con­sa­pe­vo­le, e non man­ca di sot­to­li­nea­re aspet­ti su cui sarà neces­sa­rio lavo­ra­re anco­ra a lun­go, ma al con­tem­po non può non dare l’appoggio ad un “pro­ce­so” che sta por­tan­do a miglio­ra­men­ti socia­li ed eco­no­mi­ci, nel cam­po dell’istruzione e del­la ugua­glian­za di gene­re e che si tro­va osteg­gia­to pesan­te­men­te con l’embargo sta­tu­ni­ten­se che non solo non per­met­te di rico­no­scer­ne a pie­no i meri­ti ma che lo dan­neg­gia deli­be­ra­ta­men­te.

“La liber­tà del­le don­ne è la prin­ci­pa­le car­ti­na di tor­na­so­le del livel­lo rag­giun­to da una socie­tà”. Geral­di­na dedi­ca pagi­ne inten­se alla con­di­zio­ne del­la don­na nel­la socie­tà vene­zue­la­na nel secon­do capi­to­lo al para­gra­fo Ni una menos, ni una mas. Ma la visio­ne di gene­re che essa pro­po­ne non ha nul­la a che fare col fem­mi­ni­smo di tra­di­zio­ne bor­ghe­se. Si trat­ta al con­tra­rio di una visio­ne di clas­se, che infuo­che­rà gli ani­mi del­le com­pa­gne che avran­no la pos­si­bi­li­tà di leg­ge­re que­sto scrit­to o di con­fron­tar­si diret­ta­men­te con la scrit­tri­ce su que­sto tipo di tema­ti­che duran­te le pre­sen­ta­zio­ni del libro in pro­gram­ma in tut­ta Ita­lia nei mesi a veni­re.

Recen­sio­ne a Geral­di­na Colot­ti, Dopo Chá­vez. Come nasco­no le ban­die­re, Jaka Book, 2018, pp 220, euro 22.

Di Sere­na Cam­pa­ni, Grup­po Inse­gnan­ti Geo­gra­fia Autor­ga­niz­za­ti.

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