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giovedì, 21 Novembre 2024

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

Decreto Immigrazione: la doppia verità del Governo

Il Gover­no sta per vara­re l’en­ne­si­mo decre­to-leg­ge su immi­gra­zio­ne e sicu­rez­za con alcu­ne novi­tà che sul pia­no poli­ti­co e giu­ri­di­co avran­no riper­cus­sio­ni nega­ti­ve di varia natu­ra. Ammes­so e non con­ces­so che arri­vi la fir­ma del capo del­lo Sta­to, il testo dovrà poi esse­re vota­to in Par­la­men­to. E’ evi­den­te che sia­mo davan­ti a un sal­to di qua­li­tà nel­la stra­te­gia del Gover­no che ha abdi­ca­to a ogni ruo­lo uma­ni­ta­rio dimen­ti­can­do, nel caso del­la Acqua­rius, che una nave in dif­fi­col­tà e in pre­sen­ta di situa­zio­ne uma­ni­ta­ria va nel por­to più vici­no come dico­no espres­sa­men­te le nor­ma­ti­ve inter­na­zio­na­li.

Il Gover­no con­ti­nua a spen­de­re sol­di per le spe­se mili­ta­ri ma giu­di­ca gli inter­ven­ti uma­ni­ta­ri sba­glia­ti e trop­po one­ro­si per il pae­se. E men­tre Sal­vi­ni e Min­ni­ti fan­no a gare per con­ten­der­si il ruo­lo di pala­di­no del­la pre­sun­ta sicu­rez­za, il decre­to Sal­vi­ni rischia la boc­cia­tu­ra inter­na­zio­na­le per­ché vio­le­reb­be la Con­ven­zio­ne di Gine­vra e il prin­ci­pio di non respin­gi­men­to.

I pro­ble­mi rea­li del pae­se non sono quel­li lega­ti alla pre­sen­za di migran­ti, rischia­mo di apri­re in mol­te cit­tà ita­lia­ne dei cen­tri di deten­zio­ne dove trat­te­ne­re i migran­ti in atte­sa del rim­pa­trio, le spe­se per l’ac­co­glien­za sono ormai diven­ta­ti nel­l’im­ma­gi­na­rio col­let­ti­vo un osta­co­lo insor­mon­ta­bi­le per rive­de­re la Leg­ge For­ne­ro o per appli­ca­re il red­di­to di cit­ta­di­nan­za.

Con­ti­nua così la cam­pa­gna del­la disin­for­ma­zio­ne devian­do l’at­ten­zio­ne dai pro­ble­mi rea­li che poi sono il lavo­ro che non c’è, la pover­tà cre­scen­te. Se han­no taglia­to i fon­di desti­na­ti alla sani­tà e alla istru­zio­ne, se man­ca­no sol­di per rico­strui­re i pae­si distrut­ti dai ter­re­mo­ti e dal­le cala­mi­tà ali­men­ta­te dal­l’in­cu­ria e dal­l’ab­ban­do­no, la col­pa non è cer­to dei migran­ti. Lucra­re allo­ra sui sol­di asse­gna­ti ai richie­den­ti asi­lo, e pro­ve­nien­ti per lo più da fon­di Ue, è un argo­men­to di faci­le pro­pa­gan­da ma del tut­to ste­ri­le per resti­tui­re digni­tà al lavo­ro e alla popo­la­zio­ne. Fat­ti due con­ti si può for­se rispar­mia­re un miliar­do ma mol­ti più sol­di potreb­be­ro esse­re tro­va­ti dal taglio del­le spe­se mili­ta­ri.

Ma die­tro al decre­to Sal­vi­ni c’è anche altro, per esem­pio la ridu­zio­ne dei cen­tri per i richie­den­ti asi­lo a dor­mi­to­ri ali­men­tan­do il degra­do socia­le e uma­no. Men­tre si stra­par­la di sicu­rez­za, il Gover­no ha fir­ma­to l’intesa con l’Oim (orga­niz­za­zio­ne inter­na­zio­na­le per le migra­zio­ni), orga­ni­smo che si occu­pa dei cosid­det­ti «con­tri­bu­ti di rein­te­gra­zio­ne» per iden­ti­fi­ca­re i migran­ti e rice­ve­re un incen­ti­vo eco­no­mi­co per tor­na­re in patria.

Da una par­te si tuo­na con­tro i migran­ti ma dal­l’al­tra si ele­mo­si­na­no aiu­ti dal­l’O­nu e dal­l’Ue, un atteg­gia­men­to tipi­co di cer­te posi­zio­ni poli­ti­che le qua­li han­no ban­di­to la ragio­ne uma­ni­ta­ria e dimen­ti­ca­no anche le rica­du­te socia­li del­le loro azio­ni.

Pub­bli­ca­to da Dele­ga­ti e Lavo­ra­to­ri Indi­pen­den­ti Pisa

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