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giovedì, 21 Novembre 2024

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

Il declino della prima stagione dei governi progressisti latinoamericani sfocerà in una nuova fase popolare e di lotta nel sub-continente?

A par­ti­re dall’inizio del nuo­vo mil­len­nio in Ame­ri­ca Lati­na si  è aper­ta una fase evo­lu­ti­va sostan­zial­men­te inat­te­sa, a testi­mo­nian­za del fat­to che il Sub-con­ti­nen­te, sep­pur a lun­go depre­da­to e sot­to­mes­so non era sta­to com­ple­ta­men­te sog­gio­ga­to. Movi­men­ti, for­ze poli­ti­che pro­gres­si­ste e comu­ni­tà indi­ge­ne, pro­va­ti dai fal­li­men­ti di un ven­ten­nio di poli­ti­che neo-libe­ri­ste, han­no pre­so con­sa­pe­vo­lez­za (for­se illu­mi­na­ti dall’esperienza Zapa­ti­sta in Mes­si­co) del­le pro­prie poten­zia­li­tà, apren­do una sta­gio­ne di riven­di­ca­zio­ni e di pro­get­tua­li­tà poli­ti­ca in lar­ga misu­ra impre­vi­sta. L’elezione in Bra­si­le, a Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, di Luiz Ina­cio “Lula” da Sil­via nel 2002, ha san­ci­to il decol­lo di una nuo­va fase, avvia­ta dal­la vit­to­ria di Cha­vez alle pre­si­den­zia­li vene­zue­la­ne del 1998, che nel giro di pochi anni ha visto l’ascesa di gover­ni di diver­sa natu­ra poli­ti­ca e in tota­le rot­tu­ra con la sto­ria, recen­te e pas­sa­ta, dell’intero Sub-con­ti­nen­te.

Nel 2009, anno che ha rap­pre­sen­ta­to l’apogeo del­la sta­gio­ne dei gover­ni pro­gres­si­sti lati­noa­me­ri­ca­ni, addi­rit­tu­ra otto dei die­ci prin­ci­pa­li pae­si del­l’A­me­ri­ca Meri­dio­na­le era­no gover­na­ti dal­la sini­stra, nel­le sue varie decli­na­zio­ni. Oltre al Sal­va­dor, al Nica­ra­gua, all’Honduras, alla Repub­bli­ca domi­ni­ca­na e al Gua­te­ma­la in Ame­ri­ca Cen­tra­le. In quest’ultimo pae­se, così come in Para­guay, era la pri­ma vol­ta nel­la pro­pria sto­ria che i pro­gres­si­sti sali­va­no al pote­re.

La rea­zio­ne del­le for­ze con­ser­va­tri­ci e impe­ria­li­sti­che non ha tar­da­to mol­to ad arri­va­re pre­sen­tan­do­si in vesti diver­se e più raf­fi­na­te rispet­to ai cruen­ti Gol­pe dei decen­ni pas­sa­ti: oggi assu­me la for­ma di uno stran­go­la­men­to eco­no­mi­co del Vene­zue­la, di un col­po di Sta­to par­la­men­ta­re in Bra­si­le ai dan­ni di Dil­ma Rous­seff o di una giu­di­zia­riz­za­zio­ne del­la poli­ti­ca, con l’ar­re­sto di Luiz Iná­cio Lula da Sil­va sem­pre in Bra­si­le e con le minac­ce con­tro l’ex pre­si­den­te Cri­sti­na Fer­nán­dez de Kirch­ner in  Argen­ti­na, ma anche con­tro il vice­pre­si­den­te Jor­ge Glas in Ecua­dor. A segui­to di que­sta con­trof­fen­si­va restau­ra­tri­ce, som­ma­ta a limi­ti pro­pri nel­le scel­te di poli­ti­ca eco­no­mi­ca (estrat­ti­vi­smo redi­stri­bu­ti­vo, man­can­za di rifor­me inci­si­ve, cor­ru­zio­ne ecc..), in Suda­me­ri­ca attual­men­te riman­go­no in cari­ca solo tre gover­ni pro­gres­si­sti, in Vene­zue­la, in Boli­via e in Uru­guay vista l’on­di­va­ga poli­ti­ca di Lenin More­no, l’am­bi­guo suc­ces­so­re di Cor­rea, in Ecua­dor (tabel­la 1).

L’at­tua­le fase lati­noa­me­ri­ca­na è dun­que carat­te­riz­za­ta da una cri­si del­la sta­gio­ne dei gover­ni pro­gres­si­sti che, ini­zia­ta a fine 2015 con la vit­to­ria del libe­ri­sta Macri in Argen­ti­na, è defi­ni­ti­va­men­te tra­mon­ta­ta a fine 2017 con il ritor­no del magna­te tele­vi­si­vo Seba­stian Pine­ra alla pre­si­den­za del Cile, ponen­do in gra­ve incer­tez­za il fecon­do pro­ces­so di inte­gra­zio­ne regio­na­le sim­me­tri­co (fra sta­ti con stes­so livel­lo di svi­lup­po eco­no­mi­co) svi­lup­pa­to­si negli ulti­mi lustri.

La situa­zio­ne geo­po­li­ti­ca del sub-con­ti­nen­te, a segui­to anche del­l’au­men­to del­le pres­sio­ni del­l’am­mi­ni­stra­zio­ni Trump, risul­ta con­tras­se­gna­ta da incer­tez­ze e ten­sio­ni che van­no inten­si­fi­can­do­si prin­ci­pal­men­te sul gover­no Vene­zue­la­no e sul­le prin­ci­pa­li poten­ze regio­na­li. Sce­na­rio com­ples­so che, ovvia­men­te, non sfug­ge nem­me­no alle clas­si subal­ter­ne e ai movi­men­ti socia­li, con­ta­di­ni e indi­ge­ni del sub­con­ti­nen­te che non a caso han­no ripre­so for­za ritor­nan­do in mas­sa in piaz­za con­tro i prov­ve­di­men­ti anti­po­po­la­ri adot­ta­ti, non solo in poli­ti­ca eco­no­mi­ca, da Macri e Temer e che han­no pro­dot­to pesan­ti effet­ti sul­le loro con­di­zio­ni di vita.

Sta­to

Attua­le Pre­si­den­te

Ini­zio man­da­to

Orien­ta­men­to poli­ti­co

Argen­ti­na

Mau­ri­cio Macri

Novem­bre 2015

Cen­tro Destra

Boli­via

Evo Mora­les

Gen­na­io 2006  — 2010 — 2015

Sini­stra/­Cen­tro- Sini­stra

Bra­si­le

Michel Temer

31 ago­sto 2016

Cen­tro Destra

Cile

Seba­stian Piñe­ra

2010 ‑13 e mar­zo 2018

Destra/­Cen­tro-Destra

Colom­bia

Ivan Duque

Ago­sto 2018

Destra

Ecua­dor

Lenin More­no

Mag­gio 2017

Cen­tro-Sini­stra

Para­guay

Hora­cio Car­tes

Ago­sto 2013

Destra

Perù

Mar­tin Vic­zar­ra

Mar­zo 2018

(suben­tra­to a Kuc­zyn­ski)

Destra

Uru­guay

Taba­rè Vaz­quez

Mar­zo 2005 -

mar­zo 2015

Cen­tro-Sini­stra

Vene­zue­la

Nico­las Madu­ro

Mar­zo 2013 -

Mag­gio 2018

Sini­stra

Tabel­la 1: situa­zio­ne poli­ti­ca nei prin­ci­pa­li sta­ti del­l’A­me­ri­ca Meri­dio­na­le

In blu i gover­ni che han­no cam­bia­to orien­ta­men­to poli­ti­co dal­la fine del 2015

La pri­ma sta­gio­ne dei gover­ni pro­gres­si­sti lati­noa­me­ri­ca­ni è irri­me­dia­bil­men­te in fase decli­nan­te ma, come la sto­ria ci inse­gna, men­tre il vec­chio si esau­ri­sce tal­vol­ta già si intra­ve­do­no i nuo­vi ger­mo­gli. In par­ti­co­la­re in Bra­si­le nel qua­le, viste le dif­fi­col­tà giu­di­zia­rie di Temer e le nuo­ve ele­zio­ni pre­si­den­zia­li all’o­riz­zon­te, il Fren­te Bra­sil Popu­lar si sta rior­ga­niz­zan­do dal bas­so aggre­gan­do tut­ta la galas­sia di oltre 80 movi­men­ti e par­ti­ti e lot­ta per la scar­ce­ra­zio­ne di Lula che con­ti­nua ad esse­re net­ta­men­te in testa nei son­dag­gi per le immi­nen­ti ele­zio­ni pre­si­den­zia­li.

La net­ta affer­ma­zio­ne del pro­gres­si­sta Andres Manuel Lopez Obra­dor (tabel­la 2) al pri­mo tur­no del­le recen­ti ele­zio­ni pre­si­den­zia­li mes­si­ca­ne è un segna­le di spe­ran­za per la nasci­ta di una nuo­va sta­gio­ne pro­gres­si­sta in tut­ta l’A­me­ri­ca Lati­na che supe­ri gli erro­ri e i limi­ti del pas­sa­to e met­ta al cen­tro gli inte­res­si esclu­si­vi dei ceti popo­la­ri, del­le comu­ni­tà indi­ge­ne e del­l’am­bien­te, attuan­do pro­fon­de rifor­me nel­la strut­tu­ra eco­no­mi­ca e socia­le inter­na dei pae­si par­ten­do dal­la ridu­zio­ne degli squi­li­bri, anco­ra i più mar­ca­ti su sca­la glo­ba­le, e dal­la rifor­ma agra­ria che ridu­ca gli immen­si lati­fon­di e distri­bui­sca la ter­ra ai milio­ni di cam­pe­si­nos che anco­ra ne sono pri­vi.

Sta­to

Attua­le

Pre­si­den­te

Ini­zio man­da­to

Orien­ta­men­to poli­ti­co

Costa Rica

Car­los Alva­ra­do

Mag­gio 2018

Cen­tro­si­ni­stra

Cuba

Raul Diaz-Canel

Apri­le 2018

Sini­stra

Rep.Dominicana

Dani­lo Medi­na

Ago­sto 2012

Cen­tro

El Sal­va­dor

Sal­va­dor Cerén

Giu­gno 2014

Sini­stra

Gua­te­ma­la

Jim­my Mora­les

Gen­na­io 2016

Destra

Hai­ti

Jove­nel Moi­se

Gen­na­io 2017

Centro/Destra

Hon­du­ras

Juan  Her­nan­dez

Gen­na­io 2014 ‑2018

Destra

Nica­ra­gua

Daniel José Orte­ga

1985–90 e 2007 — 2011 — 2016

Sini­stra?

Pana­má

Juan Car­los Vare­la

 Luglio 2014

Cen­tro — Destra

Mes­si­co

Andres Manuel Lopez Obra­dor

Dicem­bre 2018

Sini­stra

Tabel­la 2: situa­zio­ne poli­ti­ca del Mes­si­co e dei prin­ci­pa­li sta­ti del­l’A­me­ri­ca Cen­tra­le

Andrea Ven­to — 13 luglio 2013

Grup­po Inse­gnan­ti di Geo­gra­fia Autor­ga­niz­za­ti

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