Lo stato contro la stampa libera. Arrestare, confinare, reprimere, per chiudere i giornali anarchici

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Rice­via­mo e pub­bli­chia­mo da “Casa Ros­sa” di Spo­le­to

IL Giu­di­ce del­l’o­pe­ra­zio­ne Bez­mo­ti­v­ny, che ha por­ta­to all’ arre­sto di Gaia, Gino, Gigi e Pao­lo e al con­fi­no per altri cin­que com­pa­gni, tre in Tosca­na, uno a Spo­le­to e uno all’A­qui­la, dice sen­za mez­zi ter­mi­ni, impe­di­re con ogni mez­zo la pub­bli­ca­zio­ne del gior­na­le, lo sco­po è que­sto, non altro, non repri­me­re rea­ti, indi­ca­ti come tali dal codi­ce pena­le.

VEDIAMO SE BASTA DICE IL GIUDICE, SE NON BASTA PASSIAMO AL CARCERE PER TUTTI, COME AVEVA RICHIESTO IL PM.

“Il con­te­ni­men­to in ambien­te domi­ci­lia­re dei prin­ci­pa­li inda­ga­ti […] appa­re ragio­ne­vol­men­te in gra­do di osta­co­la­re sia tut­ta l’attività pro­dro­mi­ca alla rea­liz­za­zio­ne di ogni nume­ro sia le altre atti­vi­tà cor­re­la­te.

Cer­ta­men­te occor­re il con­cor­so di volon­tà degli inda­ga­ti, a cui in ulti­ma istan­za è affi­da­to il rispet­to del­le pre­scri­zio­ni del­la misu­ra domi­ci­lia­re, è indi­spen­sa­bi­le per l’efficacia del­la misu­ra.
Qua­lo­ra tale con­cor­so ci sarà, la rei­te­ra­zio­ne delit­tuo­sa sarà impe­di­ta.
In caso con­tra­rio, non reste­rà che l’aggravamento del­la misu­ra».

E POI TERRA BRUCIATA INTORNO. CHI ENTRA IN CONTATTO CON GLI ANARCHICI PAGA IL CONTO.

“La mat­ti­na dell’8 ago­sto avvie­ne il seque­stro di una tipo­gra­fia com­mer­cia­le di Aven­za (Car­ra­ra). Come a dire: guai a chi ha a che fare con gli anar­chi­ci, fos­se pure una tran­sa­zio­ne pro­fes­sio­na­le.”

TUTTO ESPLICITO QUINDI, METTERE A TACERE LA STAMPA ANARCHICA, ALLA FACCIA DELLA TANTO DECANTATA DEMOCRAZIA .LA. COLPA DEGLI ANARCHICI DI CARRARA È DI AVER DATO SOLIDARIETÀ A VETRIOLO.

 “La deci­sio­ne di ripub­bli­ca­re alcu­ni arti­co­li sot­to accu­sa, non­ché quel­la di un pub­bli­ca­re le let­te­re dal car­ce­re di Alfre­do, di Miche­le dai domi­ci­lia­ri e di Fran­ce­sco, sull’Operazione Sibil­la, il qua­li­fi­car­si come i con­ti­nua­to­ri di Vetrio­lo.”

CIÒ NONOSTANTE IL TRIBUNALE DEL RIESAME DI PERUGIA ABBIA ANNULLATO PER DUE VOLTE QUELLE STESSE MISURE CAUTELARI.

“Se ci fos­se in giro anco­ra qual­che sin­ce­ro demo­cra­ti­co, arri­va­ti a que­sto pun­to ricor­de­reb­be che per due vol­te il tri­bu­na­le del rie­sa­me di Peru­gia ha annul­la­to quel­le misu­re cau­te­la­ri. Ma tan­to non basta e due com­pa­gni di Vetrio­lo ven­go­no di nuo­vo inqui­si­ti nel­la nuo­va ope­ra­zio­ne, sostan­zial­men­te bis­san­do le stes­se accu­se mos­se loro nel­la pre­ce­den­te.”

LA LOGICA PUNITIVA DELL’OPERAZIONE BEZMOTIVNY DI È EVIDENTE IN TUTTO L’INCARTAMENTO GIUDIZIARIO E SI ARRIVA PERSINO A NEGARE IL DIRITTO AL LAVORO A CHI VIENE DATO L’OBBLIGO DI DIMORA (CONFINO) IN UN PICCOLO COMUNE DI 2.000 ABITANTI COME NEL CASO DI MICHELE.

LA MOTIVAZIONE? A SPOLETO C’È IL CIRCOLACCIO ANARCHICO, COSÌ SI IMPEDISCONO CONTATTI!!!

A PARTE IL FATTO CHE IL CIRCOLACCIO È CHIUSO DA QUASI 2 ANNI E ORA SI TROVA A FOLIGNO COL NOME “LA FAGLIA”, (COME BEN SANNO AVENDOCI PIAZZATO LE MICROSPIE, E SE NON LO SANNO È ANCORA PIÙ GRAVE), È EVIDENTE LA VOLONTÀ AFFLITTIVA, PERCHÉ “SE MAOMETTO NON VA ALLA MONTAGNA, LA MONTAGNA PUÒ ANDARE DA MAOMETTO”, POICHÉ NULLA NE NEGA LA POSSIBILITÀ.

Lo Sta­to nel­le sue arti­co­la­zio­ni è oggi sem­pre più Regi­me. Ha la for­za per far­lo per­ché non ha una ade­gua­ta oppo­si­zio­ne di mas­sa e tan­to­me­no espo­nen­ti poli­ti­ci real­men­te garan­ti­sti.

BUCHIAMO IL SILENZIO E IMPEDIAMO L’ISOLAMENTO IN CUI VOGLIONO CONFINARE I PEZZI DELL’OPPOSIZIONE DI CLASSE TUTT’ORA VIVI E CHE POSSONO RAPPRESENTARE UN ESEMPIO E UNA STRADA DA PERCORRERE.

Aure­lio Fabia­ni

Casa Ros­sa Spo­le­to

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Redazione di Lotta Continua
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