Vita da stagista

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Sul­le pagi­ne de Il Fat­to Quo­ti­dia­no pro­se­gue la pub­bli­ca­zio­ne di arti­co­li che foto­gra­fa­no la situa­zio­ne di pre­ca­rie­tà lavo­ra­ti­va ed esi­sten­zia­le nel­la qua­le sono costretti\e a vive­re in tan­ti tra nero, man­ca­ta appli­ca­zio­ne dei CCNL e paghe irri­so­rie. Ci sia­mo ricor­da­ti del­la testi­mo­nian­za rac­col­ta in un pic­co­lo Ente Loca­le del­la Tosca­na (tra­mi­te la Cub Pub­bli­co Impie­go) sul­la espe­rien­za, tra­gi­co­mi­ca, da sta­gi­sta, la ripor­tia­mo (mesi dopo aver­la rac­col­ta) per­chè sem­pre attua­le.

Mi chia­mo M.R, 26 anni, lau­rea trien­na­le in …, ven­go chia­ma­ta come sta­gi­sta al Comu­ne di .…., for­mal­men­te dovrei par­te­ci­pa­re a un pro­get­to desti­na­to ai gio­va­ni per coin­vol­ger­li negli even­ti turi­sti­ci e cul­tu­ra­li.

Mi pre­sen­to in uffi­cio a ini­zio Feb­bra­io e sco­pro di dove­re svol­ge­re in pre­va­len­za com­pi­ti di segre­te­ria, sti­la­re il calen­da­rio set­ti­ma­na­le degli impe­gni del­l’as­ses­so­re, rispon­de­re al tele­fo­no quan­do la col­le­ga del Comu­ne è assen­te, scri­ve­re email.

Dovrei esse­re segui­ta da un tutor, ave­re un pro­get­to for­ma­ti­vo ma ma non vedo trac­cia del­l’u­no e del­l’al­tro, chie­do infor­ma­zio­ni a tal riguar­do sen­za rice­ve­re rispo­ste se non vaghe e del­la serie “sei qui per impa­ra­re e fare pra­ti­ca”.  L’o­ra­rio dopo il pri­mo mese si dila­ta, da due vol­te a set­ti­ma­na per un tota­le di 5 ore l’im­pe­gno diven­ta gior­na­lie­ro, pri­ma le soli­te 3 ore per 5 gior­ni poi a ini­zio Apri­le mi vie­ne chie­sto un ora­rio  di 30 ore set­ti­ma­na­li per supe­ra­re le 40 a ini­zio esta­te con la ras­se­gna esti­va. A casa ho il tablet azien­da­le per rispon­de­re alle email in tem­po rea­le.

Mi sen­to una sor­ta di ragaz­za imma­gi­ne, accom­pa­gno l’as­ses­so­re, ten­go rap­por­ti con le azien­de pri­va­te visto che la col­le­ga del­l’En­te è anda­ta nel frat­tem­po in pen­sio­ne. Sto finen­do anche la magi­stra­le, ho rinun­cia­to allo sport ago­ni­sti­co per stu­dia­re, non pen­sa­vo di esse­re apprez­za­ta solo per i modi gar­ba­ti, la padro­nan­za del­la lin­gua ingle­se e la bel­la pre­sen­za.

Poche cen­ti­na­ia di euro al mese, un ter­zo o un quar­to del­la col­le­ga che lavo­ra­va assai meno di me visto che fuo­ri dal­l’o­ra­rio di lavo­ro non rispon­de­va a tele­fo­na­te ed email, ho cer­ca­to alter­na­ti­ve ma c’e­ra solo una azien­da turi­sti­ca dispo­sta a pren­der­mi col­le­gan­do­si a Garan­zia Gio­va­ni per sca­ri­ca­re par­te dei costi sul­la Regio­ne, sfrut­ta­ta per sfrut­ta­ta sono rima­sta al mio posto vista l’im­mi­nen­te fine del­lo sta­ge.

Cosa ho impa­ra­to? Tan­to e poco, ho fat­to da tap­pa buco alle caren­ze di orga­ni­co del Comu­ne di .…, non ho avu­to un pro­get­to for­ma­ti­vo  e men che mai il tutor. Un pri­mo incon­tro con il mon­do del lavo­ro vera­men­te brut­to, sfrut­ta­ta attra­ver­so lo sta­ge sen­za alcun rico­no­sci­men­to, a mala­pe­na gra­zie. Il solo aspet­to posi­ti­vo è dato dal­le rela­zio­ni uma­ne  e dal­le cono­scen­ze di azien­de e per­so­ne che for­se un gior­no, a stu­di fini­ti, potran­no esse­re di aiu­to. Ma nel­la sostan­za pen­san­do alle ore lavo­ra­te la mia paga ora­ria era di un euro e mez­zo all’o­ra.

Fede­ri­co (Reda­zio­ne pisa­na Lot­ta Con­ti­nua)

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