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giovedì, 16 Ottobre 2025

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

Comunicato stampa del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina — 09/10/2025

Il rag­giun­gi­men­to del­l’ac­cor­do di ces­sa­te il fuo­co e avviar­ne la pri­ma fase è un risul­ta­to signi­fi­ca­ti­vo e il pri­mo pas­so di un lun­go cam­mi­no ver­so la fine del­le sof­fe­ren­ze del nostro popo­lo. È tem­po che il geno­ci­dio fini­sca. È il frut­to del­la leg­gen­da­ria fer­mez­za (Sumud) dimo­stra­ta da Gaza e dal nostro popo­lo pale­sti­ne­se, degli enor­mi sacri­fi­ci dei mar­ti­ri, dei feri­ti e dei pri­gio­nie­ri, e del­la tena­cia del­la corag­gio­sa resi­sten­za che ha affron­ta­to l’ag­gres­sio­ne fino a que­sto momen­to.
Ren­dia­mo omag­gio al nostro popo­lo, sia in patria che all’e­ste­ro, e ai nostri mar­ti­ri, feri­ti, pri­gio­nie­ri e disper­si, che han­no incar­na­to le più bel­le imma­gi­ni di sacri­fi­cio e tena­cia. Il nostro popo­lo ha sop­por­ta­to ciò che nes­sun altro popo­lo ha sop­por­ta­to e, nono­stan­te la distru­zio­ne, i mas­sa­cri e la fame, l’oc­cu­pa­zio­ne sio­ni­sta ha fal­li­to nel rag­giun­ge­re i suoi obiet­ti­vi e non ha rac­col­to altro che delu­sio­ne, ver­go­gna e iso­la­men­to.
Dal­l’i­ni­zio del­l’ag­gres­sio­ne fino alla fir­ma del­l’ac­cor­do, il Fron­te Popo­la­re per la Libe­ra­zio­ne del­la Pale­sti­na ha con­ti­nua­to i suoi sfor­zi sen­za inter­ru­zio­ne, in coor­di­na­men­to con tut­te le for­ze pale­sti­ne­si, ara­be e isla­mi­che, per rag­giun­ge­re il momen­to in cui sarà fer­ma­ta la mac­chi­na da guer­ra. Il Fron­te rimar­rà al fian­co del nostro popo­lo duran­te que­sta fase dif­fi­ci­le e cru­cia­le del­la sua sto­ria, con­ti­nuan­do a soste­ne­re la sua fer­mez­za e la sua lot­ta fino al rag­giun­gi­men­to dei suoi obiet­ti­vi nazio­na­li.
Apprez­zia­mo pro­fon­da­men­te gli sfor­zi dei nostri fra­tel­li in Egit­to, Qatar, Tur­chia e in tut­ti gli altri pae­si ara­bi e isla­mi­ci, così come le posi­zio­ni e le azio­ni del­le nazio­ni e dei popo­li libe­ri del mon­do che han­no respin­to la con­ti­nua­zio­ne dei mas­sa­cri e han­no cer­ca­to di fer­mar­li, i cui sfor­zi han­no con­tri­bui­to al rag­giun­gi­men­to di que­sto accor­do. Apprez­zia­mo in par­ti­co­la­re la fer­ma posi­zio­ne del­l’E­git­to nel respin­ge­re lo sfol­la­men­to e soste­ne­re la fer­mez­za del nostro popo­lo sul­la sua ter­ra.
L’ac­cor­do attua­le ha supe­ra­to i “no” e gli obiet­ti­vi sio­ni­sti. È l’u­ni­ca opzio­ne pra­ti­ca­bi­le nel­le cir­co­stan­ze attua­li e il suo suc­ces­so dipen­de dal rispet­to del­lo stes­so da par­te del­l’oc­cu­pa­zio­ne sio­ni­sta e dal­le chia­re garan­zie USA che impe­di­sca­no ogni pro­cra­sti­na­zio­ne. Il nostro obiet­ti­vo ora è con­ti­nua­re a lavo­ra­re per por­re fine una vol­ta per tut­te al geno­ci­dio, otte­ne­re un riti­ro com­ple­to dal­la Stri­scia di Gaza, rom­pe­re l’as­se­dio e por­re fine alle sof­fe­ren­ze del nostro popo­lo.
Stia­mo lavo­ran­do con tut­te le orga­niz­za­zio­ni pale­sti­ne­si, con con­tri­bu­to egi­zia­no, per avvia­re un dia­lo­go nazio­na­le glo­ba­le che apra un nuo­vo oriz­zon­te per la costru­zio­ne di una stra­te­gia pale­sti­ne­se uni­ta­ria basa­ta sui prin­ci­pi e sui dirit­ti sto­ri­ci del nostro popo­lo, per affron­ta­re la fase suc­ces­si­va e rico­strui­re le nostre isti­tu­zio­ni nazio­na­li in base a par­te­na­ria­to asso­cia­ti­vo e col­le­gia­le per affron­ta­re tut­te le sfi­de.
Rifiu­tia­mo la tute­la stra­nie­ra e affer­mia­mo che l’am­mi­ni­stra­zio­ne di Gaza deve esse­re pura­men­te pale­sti­ne­se, con la par­te­ci­pa­zio­ne ara­ba e inter­na­zio­na­le alla rico­stru­zio­ne e al recu­pe­ro.
Il mon­do oggi è al nostro fian­co e sostie­ne il nostro dirit­to alla liber­tà e all’au­to­de­ter­mi­na­zio­ne. Il movi­men­to glo­ba­le deve con­ti­nua­re a per­se­gui­re l’oc­cu­pa­zio­ne e i suoi lea­der anche dopo il rag­giun­gi­men­to del­l’ac­cor­do di ces­sa­te il fuo­co, affin­ché la Pale­sti­na pos­sa rima­ne­re viva nel­la coscien­za mon­dia­le fino alla fine del­l’oc­cu­pa­zio­ne.

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