Accedi al tuo account

Nome utente *
Password *
Ricordami

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

×

Errore

Table 'lottacontinua.#__easyblog_category_acl_item' doesn't exist

By accepting you will be accessing a service provided by a third-party external to https://lotta-continua.it/

Abraham Hernandez Gonzales vive!

Abraham Hernandez Gonzales vive!

Abraham Hernàndez Gonzales era un uomo di 42 anni che viveva lavorando in un piccolo Hotel sulla costa del Pacifico, a Salchi, vicino San Pedro Pochutla, Oaxaca, insieme a sua moglie e due figli. La sua famiglia, come più di altre centinaia nella regione, è parte del Comité de Defensa de los Derechos Indígenas (CODEDI), un’organizzazione che dal basso a sinistra si impegna nella costruzione dell’autonomia dei popoli, nella difesa del territorio dai progetti estrattivisti e a resistere alle politiche di impoverimento e annichilimento dirette dal governo. In particolare Abraham all’interno dell’organizzazione aveva il ruolo di coordinatore regionale nella regione de Los Ciruelos.
Martedì 17 luglio la sua vita è precipitata nel pozzo nero e infinito della guerra in Messico. Un SUV e una moto sono arrivati a casa sua: uomini armati, incappucciati e vestiti da militari lo hanno portato via dalla casa con violenza. È rimasta lì figlia per dare l’allarme. Un “desaparecido” in più in un paese che già conta più di 37 mila persone “ingerite nel nulla”. L’organizzazione ha avvisato la Procura e le autorità, ma gli sforzi di ricerca da parte delle istituzioni sono stati nulli. Cinque ore dopo il corpo di Abraham è stato ritrovato e riconosciuto dalla sua stessa figlia, gettato fra i campi vicino la sua comunità. Lo hanno freddato con un colpo alla nuca.
E’ il quarto compagno del CODEDI che cade per i proiettili assassini del potere in cinque mesi. Il 12 di febbraio di quest’anno in un'imboscata persero la vita due giovani e un uomo, tre membri dell’organizzazione che erano di ritorno da una riunione con dei funzionari governativi quando furono smitragliati. Ancora una volta ci piange il cuore per una nuova ferita che non potrà mai cicatrizzarsi davanti l’impunità con la quale agiscono gli assassini e il riparo che questi trovano nei differenti livelli del governo.
Sentiamo un gran dolore per quanto accaduto, il CODEDI è un’organizzazione alleata, però sentiamo dolore per tutto il paese che non smette mai di sanguinare. Il rapimento e omicidio di Abraham deve essere contestualizzato nell'ondata di violenza che sta attraversando lo stato di Oaxaca: ci son stati 756 assassinati dall’inizio del 2018 (e 198 femminicidi negli ultimi 20 mesi); tutto ciò è lo specchio di una violenza criminale scatenata dallo stesso governo federale in tutto il Messico: in 12 anni sono state assassinate più di 220 mila persone. La totale impunità delle bande criminali è garantita dagli stesi gruppi di potere (imprenditori, politici e militari) con il fine di disintegrare la resistenza dei villaggi, spopolare i territori e appropriarsi delle risorse. Tra narcos, sequestratori, paramilitari, corpi di polizia e forze armate esiste un’alleanza per il fomento della violenza di cui hanno bisogno i mega progetti capitalistici per instaurarsi nella regione: nell’area di influenza del CODEDI esistono almeno nove concessioni minerarie e cinque progetti idroelettrici, mentre il 7,8% del territorio statale è affidato a grandi imprese per la esplorazione e lo sfruttamento del suolo e del sottosuolo.
Per questo ci chiediamo: qual è la relazione di questi gruppi armati e mafiosi locali con il governo statale di Murat? Perché la stampa approfitta di questi fatti per causare confusione a scapito del più volte minacciato coordinatore generale del CODEDI Abraham Ramírez Vázquez? Non è affatto casuale: responsabilizziamo il governo di Alejandro Murat per complicità e omertà/omissione.
In marzo 2018 una Brigada de Solidaridad Internacional, della quale abbiamo fatto parte, ha segnalato varie minacce che ha sofferto il CODEDI e i suoi aderenti. Di seguito il link al comunicato, drammaticamente attuale:
https://resistenciaglobalautonoma.wordpress.com/…/rela…/amp/
Con la stessa rabbia, con la stessa determinazione, con le lacrime agli occhi e il machete in mano continueremo a seminare un futuro migliore per i/le nostri/e figli/e nell'organizzazione dei popoli, passo dopo passo, insieme al CODEDI e con le organizzazioni dell’Alleanza Magonista Zapatista (AMZ).
Ignacio vive! Luis Angel vive! Alejandro vive! Abraham vive! #CODEDIvive

Nodo Solidale 19 LUGLIO 2018

Ombre sul contratto dei rider del 18 luglio
Tempo determinato: le critiche da destra di PD e p...
 

Commenti

Nessun commento ancora fatto. Sii il primo a inserire un commento
Già registrato? Login qui
Ospite
Martedì, 19 Marzo 2024

Immagine Captcha

Notifiche nuovi articoli

Contatti

Per contatti, collaborazioni, diffusione, abbonamenti, sottoscrizioni e tutto quanto possa essere utile alla crescita di questo foglio di lotta, scrivete alla

Redazione

Copyright

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 7-3-2001.

Lotta Continua

is licensed under a
Creative Commons Attribution - NonCommercial - NoDerivatives 4.0 International license.

Licenza Creative Commons

© 2018 Redazione di Lotta Continua. All Rights Reserved.
Sghing - Messaggio di sistema