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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Pisa: gli immigrati e noi

Immigrati

Da alcuni giorni sulla stampa locale imperversano le ruspe della Giunta di Cascina contro il campo Rom. Ma tra le immagini e la realtà corre grande differenza, non a caso il dimesso comandante della Polizia municipale parla, sulla stampa locale, di una lunga e complicata trattativa condotta per mesi con l'esborso di migliaia di euro dalle casse comunali a favore delle famiglie del campo. Una immagine ben diversa da quella "dura e pura" venduta a mezzo stampa a dimostrare il trionfo della immagine sul contenuto e sulle pratiche effettive.

Ma i problemi sono ben altri e non banalizzabili con slogan. Il raddoppio dell'Ires nella Legge di Bilancio toglie al non profit 118 milioni di euro, sono soldi tagliati ai servizi  destinati a combattere la povertà, poi possiamo aprire un ragionamento critico sul ruolo di tante associazioni no profit e sul loro effettivo potere dentro una dinamica di impoverimento salariale con utilizzo del volontariato al posto di lavoratori a tutti gli effetti, tuttavia l'attacco non riguarda questi aspetti , attaccando il no profit si va verso la contrazione delle spese sociali  a favore non solo dei migranti ma dei ceti sociali piu' fragili.

L'Ires passa dal 12 al 24% per le associazioni no profit, enti non commerciali come gli istituti di assistenza sociale, enti ospedalieri o associazioni senza scopo di lucro trattati al pari di aziende che hanno nel loro dna la ricerca spasmodica di profitti dividendo utili di milioni di euro tra gli azionisti.

Il Governo giallo verde attacca direttamente i soggetti sociali più esposti nella lotta alla povertà, regala sgravi e finanziamenti alle imprese, lo fa con il Pacchetto sicurezza, con i daspo, con gli sfratti agli occupanti di immobili tenuti sfitti per anni da proprietari ai quali preme solo rimettere sul mercato le loro proprietà nel momento più opportuno, quando i prezzi saranno più alti. Un discorso andrebbe aperto sul ruolo di Misericordia e Pubblica assistenza che da anni hanno aperto ambulatori dove si effettuano visite a pagamento. Ma spesso sono servizi in convenzione con il Pubblico al quale si lesinano fondi, macchinari e personale determinandone condizioni di inferiorità rispetto non solo ai privati ma anche al terzo settore. Di questo vogliamo parlare?

Ma torniamo alla Amministrazione comunale di Cascina che fa la voce grossa contro i migranti ma poi ne incentiva l'esodo verso comuni limitrofi, scarica su altri il problema che andrebbe magari affrontato a livello provinciale con un piano di edilizia popolare. È evidente che le politiche locali e nazionali della Lega hanno individuato nei migranti e nel terzo settore l'obiettivo contro cui scatenare una campagna di odio imputando loro la responsabilità di assorbire quote crescenti di fondi statali e degli enti locali. Ma sia ben chiaro che i soldi risparmiati non andranno a sostenere lo stato sociale perché la manovra economica regala piuttosto sgravi e aiuti alle imprese, per questa ragione bisogna diffidare delle scorciatoie e delle roboanti immagini mediatiche. Sta qui il cuore del problema, in una campagna orchestrata contro migranti e contro i ceti sociali meno abbienti facendo credere alla opinione pubblica che si stia operando in modo diametralmente opposto. Molteplici sono i risultati di queste politiche, dal pacchetto sicurezza alla chiusura dei porti, dal l'aumento dell'Ires contro il no profit fino alla campagna vergognosa contro preti socialmente impegnati come Don Zappolini, contro associazioni ed enti senza fine di lucro ai quali imporre tassazioni elevate come se fossero imprese che perseguono obiettivi non sociali ma il raggiungimento di utili e di profitto. E il tutto avviene mentre la manovra di Bilancio fa perfino entrare le aziende nel business del reddito rinunciando ad ogni ruolo di controllo e direzione dei percorsi formativi da parte dei centri per l'impiego. La campagna contro i migranti serve allora a coprire il vero obiettivo del Governo nazionale e dei suoi cloni nei comuni: prendersela con gli ultimi per coprire politiche economiche e sociali a vantaggio degli industriali. E i migranti, e quanti di loro si occupano, diventano i capri espiatori di una campagna orchestrata per guadagnare consensi elettorali e dividere i settori popolari facendo credere di perorare gli interessi delle classi sociali meno abbienti che invece, al pari dei migranti, sono i più colpiti dalle manovre economiche e dalla propaganda leghista.

Redazione pisana di Lotta Continua.

 

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