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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

(K. Marx)

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Squadrismo e resistenza nelle periferie milanesi

Squadrismo e resistenza nelle periferie milanesi

La notte porta consiglio.
Squadrismo e resistenza, le notti di Milano Sud.

Capita che la notte sia più turbolenta del previsto nel profondo Sud milanese.

 Capita che diversi fascisti, dopo aver preventivamente reciso la luce (come nei più truci assalti squadristi) assaltino uno spazio liberato, consapevoli della presenza all’interno di alcuni migranti, con l’intento di raggiungerli per farne un oggetto di frustrante violenza.

 Capita che distruggano ogni cosa ci sia all’esterno e che solo il provvidenziale intervento di un compagno fermi quella fuga di gas indotta potenzialmente letale per gli occupanti.

 Capita che dopo diversi tentativi di sfondamento, respinti dalla solidità della struttura, abbiano spruzzato all’interno del gas urticante per rendere l’aria irrespirabile a chi si trovava nei locali.

 Capita che il fatto non stupisca, che non possa stupire l’atteggiamento dei fascisti che vivono di una cultura politica guerrafondaia e intollerante, che punta sulla paura delle persone e attacca le realtà che sono fulcro di accoglienza e solidarietà.

 Capita che tutto questo colpisca Gratosoglio Autogestita: un luogo che da qualche mese ha ripreso vita dopo decenni di abbandono, che è stato risistemato e restituito al quartiere, che è diventato uno spazio di socialità e aggregazione in un quartiere dormitorio dove non c’è niente, dove sviluppare un processo di integrazione tra le varie anime del quartiere stesso, dove ci si mobilita per affrontare i principali problemi della nostra zona,  dove lunedì 30 si terrà la prima assemblea della lista disoccupati e precari di Gratosoglio, un organismo nato per affrontare collettivamente il problema della mancanza di lavoro e promuovere la riqualifica del quartiere attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro.

 Capita che la viltà dei fascisti non porti firma alcuna, ma capita anche che la scia dell’odore porti dritti nella tana dei forzanovisti.

 Capita con una certa consuetudine che il coraggio dei camerati sia relegato allo strisciare nella notte e colpire gli ultimi.

 Visto che la notte porta consiglio capita anche che gli ultimi, non essendo affini con il lacrimare sulla stampa e tantomeno in commissariato, non deleghino la risposta all’ordine costituito.

 Ora, in questi giorni sono capitate alcune cose, ma ci sono cose invece che non capitano, cose che costruiscono la materialità dei processi politici in questo quartiere.

 Una quotidianità fatta di autogoverno del territorio, riqualifica dal basso e costruzione di comunità resistenti, mutuo soccorso, battaglie sulle nocività territoriali, coordinamento dei disoccupati, socialità in quartiere, processi di integrazione e multiculturalità.

 La notte quindi porta diversi consigli.

 Vi porta il consiglio di valutare bene i vostri errori, perché qui non è retorico dire che se tocchi uno, la risposta è di tutti.

 La notte consiglia a tutte quelle istituzioni che parlano a vanvera di antifascismo, di capire bene quale sia il loro approccio con le derive fasciste e razziste di questa città e di come la loro credibilità sia di una vacuità imbarazzante.

 Consiglia ai media di non confondere resistenza con vandalismo.

 Consiglia alle persone di comprendere quanto sia necessario intraprendere una vita partigiana, schierarsi con i solidali e non porgere la guancia alla buia idiozia criminale di chi si serve solo di nostalgici politicanti.

 Finisce la notte e finiscono i consigli, torna a splendere il sole sui volti di chi vive in questo territorio, tutto ciò che capita con il favore delle tenebre lascia il posto a ciò che non è fuoco di paglia, una vita nei quartieri attaccata a profonde radici che mai verranno recise dall’estemporaneità di tutte le forze che interferiscono con il nostro divenire rivoluzionario.

Uno che vive qui, da sempre.

 Matteo, il 30 maggio 2016                                     da   Milano in movimento.

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