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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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Fermiamo l'apartheid ai danni del popolo palestinese  

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Fermiamo l'apartheid ai danni del popolo palestinese

 In questi giorni si è insediato il nuovo Governo di Israele, sostenuto in maniera aperta dalla maggioranza più reazionaria e di destra mai vista prima, comprese le decine e decine di migliaia di coloni che sono illegali e condannate dalla stessa comunità internazionale, anche se condannate a parole senza assumere una posizione veramente di condanna verso l’occupante.

     Le ultime elezioni politiche in Israele hanno sancito la vittoria di un eterogeneo fronte di destra, che proseguirà con più determinazione le politiche di guerra contro il popolo palestinese e alcune riforme istituzionali e legislative che limiteranno la democrazia e l'agibilità delle minoranze che vivono in Israele.

     All'ordine del giorno la privatizzazione di tutti i media pubblici e riforme istituzionali che rafforzeranno il potere esecutivo e l'estensione delle colonie con espropriazioni dei terreni dove vivono i palestinesi e i cittadini arabi, questo programma politico determina anche la contrazione dei diritti civili con alcuni partiti della maggioranza dichiaratamente omofobi.

     Autoritarismo, xenofobia sono sentimenti e pratiche politiche sempre più diffusi nella società israeliana e sono il risultato della militarizzazione del paese, del sionismo e delle correnti radicali dell'ebraismo che mirano ad ampliare i confini dello stato di Israele. Un mix di radicalismo religioso e di imperialismo sostenuto da culture conservatrici e retrive.

     I territori palestinesi vivono in condizioni disumane, schiacciati militarmente ed economicamente, decine di morti in manifestazioni di piazza solo negli ultimi mesi e violenze quotidiane perpetrate dai coloni.

     Il tutto accade con il sostegno o il silenzio della “Comunità internazionale” silente verso questo nuovo Apartheid ai danni del popolo palestinese.

     E' passato sotto silenzio lo sciopero della fame dei detenuti politici palestinesi come sotto silenzio passano ogni giorno le violenze, gli omicidi e gli arresti dei militanti palestinesi, l'estensione degli affari e degli insediamenti dei coloni israeliani.

     I paesi europei sono in affari con lo stato di Israele e con gli insediamenti arbitrari dei loro coloni, l'Italia intrattiene floridi rapporti commerciali e militari con Israele.

     L'occupazione dei territori palestinesi e il sistematico ricorso alle colonie sono un vero e proprio crimine di guerra alimentato dall'Italia e dalla Ue, chi oggi sostiene le istanze dei palestinesi viene dipinto come un amico del terrorismo e dell’islamismo radicale occultando l'occupazione militare di coloni ed esercito israeliano che nega il diritto alla autodeterminazione dei palestinesi.

     Su questi argomenti avvieremo una campagna contro l'occupazione militare di Israele, a sostegno dei prigionieri palestinesi per promuovere iniziative di sensibilizzazione e di lotta contro gli accordi militari e economici dell'Italia e della Ue con Israele

 La redazione di Lotta Continua

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