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giovedì, 21 Novembre 2024

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

Industria bellica S.p.a: come fabbricare la guerra infinita (seconda parte)

In que­sta secon­da par­te del testo che Ros­sa­na De Simo­ne ha scrit­to per la rubri­ca Dia­rio del­la cri­si (qui la pri­ma par­te), l’autrice si con­cen­tra sul­la descri­zio­ne pun­tua­le degli affa­ri lega­ti all’industria del­le armi che coin­vol­go­no i ver­ti­ci del gover­no ita­lia­no, a par­ti­re dal mini­ste­ro del­la Dife­sa. Con un ben costrui­to siste­ma di discor­si pub­bli­ci e media­ti­ci svuo­ta­ti da veri­tà, che con­fon­do­no l’opinione pub­bli­ca riguar­do le deci­sio­ni pre­se, si deve “pas­sa­re dal­le mis­sio­ni di pace (neo­lo­gi­smo da supe­ra­re) a quel­le di guer­ra (di fat­to)”. Le spe­se mili­ta­ri per­met­to­no al mini­ste­ro del­la Dife­sa di finan­zia­re pro­gram­mi pri­ma che sia­no testa­ti e valu­ta­ti e dif­fi­cil­men­te uti­liz­za­ti per la dife­sa (si veda il ruo­lo di Leo­nar­do S.p.a, anche attra­ver­so una serie di socie­tà con­trol­la­te) ma che ven­go­no soprat­tut­to con­fer­ma­ti nel­la loro atti­vi­tà di divo­ra­to­ri di dena­ro pub­bli­co. Nel frat­tem­po, l’apparato mili­ta­re nel­la sua com­ples­si­tà, “rea­liz­za pro­fes­sio­na­li­tà e dispo­si­ti­vi di con­trol­lo e repres­sio­ne nei con­fron­ti di tut­to ciò che espri­me un dis­sen­so ver­so un pote­re tota­liz­zan­te”. Come di con­sue­to, la rubri­ca vie­ne pub­bli­ca­ta con­giun­ta­men­te su Effi­me­ra, Machi­na Deri­veAp­pro­di ed El Sal­to.

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Sem­bra che la biz­zar­ra cop­pia Melo­ni-Cro­set­to, dopo esser­si diver­ti­ti a vesti­re i pan­ni di ‘Edith’ e ‘Gru’ nel car­to­ne ani­ma­to “Cat­ti­vis­si­mi noi” hash­tag #sen­za­pau­ra [1] e dopo esse­re diven­ta­ti  rispet­ti­va­men­te pre­mier e mini­stro del­la Dife­sa, abbia incon­tra­to pro­ble­mi di comu­ni­ca­zio­ne: nar­ra­re una pseu­do-real­tà per impor­ne una nuo­va è fati­co­so per­ché signi­fi­ca attac­ca­re ogni spa­zio di liber­tà.

È basta­to un inter­ven­to duran­te il con­cer­to­ne del pri­mo mag­gio per far sal­ta­re i ner­vi al mini­stro del­la Dife­sa: è incon­ce­pi­bi­le che davan­ti a più di tre­cen­to­mi­la spet­ta­to­ri il fisi­co Car­lo Rovel­li abbia soste­nu­to, nel suo inter­ven­to con­tro la guer­ra [2], che Cro­set­to sia sta­to vici­nis­si­mo alla più gran­de fab­bri­ca di armi nel mon­do e che fac­cia il piaz­zi­sta di armi nel mon­do.

Imme­dia­ta la rispo­sta pic­ca­ta del mini­stro: “Non sa di che par­la. Un’accusa total­men­te ridi­co­la, lascia il tem­po che tro­va. Come dice il Van­ge­lo, ‘dai loro frut­ti li rico­no­sce­re­te’”.

Chis­sà che vole­va dire il mini­stro, visto che nel 2014 (anno in cui gli inve­sti­men­ti del­la spe­sa per arma­men­ti sono sta­ti ammes­si nel cal­co­lo del Pil) nel­la veste di pre­si­den­te dell’Aiad, la fede­ra­zio­ne che riu­ni­sce in Ita­lia le azien­de del­la dife­sa, spon­so­riz­za il set­to­re nel mon­do e pres­so il NIAG (NATO Indu­strial Advi­so­ry Group), men­tre nel 2021 vie­ne nomi­na­to divie­ne pre­si­den­te del Cda di Oriz­zon­te siste­mi nava­li, socie­tà con­trol­la­ta da Fin­can­tie­ri e Leo­nar­do. Tut­te atti­vi­tà rego­lar­men­te com­pen­sa­te. E non può dire che le sue bat­ta­glie a favo­re del set­to­re mili­ta­re, dal­la richie­sta di esclu­sio­ne degli inve­sti­men­ti per la Dife­sa dal Pat­to di sta­bi­li­tà all’approvazione del­la leg­ge G to G [3] riguar­dan­te la ven­di­ta di arma­men­ti da “gover­no a gover­no”, in alter­na­ti­va a quel­la da “indu­stria a gover­no”, per fini­re con la pres­sio­ne per modi­fi­ca­re la leg­ge 185/90 allo sco­po di age­vo­la­re l’export di armi, non sia­no sta­te  ampia­men­te pub­bli­ciz­za­te. Solo dopo il pas­sag­gio di con­se­gne a Giu­sep­pe Cos­si­ga pres­so Aiad, il mini­stro  pas­sa dal­la posi­zio­ne “se si vuo­le coo­pe­ra­re con un Pae­se deve deci­der­lo il gover­no” al com­men­to “non mi occu­po più di Aiad da qual­che mese”. [4]

Giu­sep­pe Cos­si­ga, figlio del più cele­bre Fran­ce­sco che da mini­stro dell’Interno deci­se l’invio nel 1977 di car­ri arma­ti nel­la cit­tà di Bolo­gna [5] e da pre­si­den­te del Con­si­glio nel 1979 con­sen­tì lo schie­ra­men­to dei mis­si­li Crui­se a Comi­so [6], è sta­to diret­to­re del­le Rela­zio­ni Isti­tu­zio­na­li di MBDA Ita­lia e sot­to­se­gre­ta­rio di Sta­to alla Dife­sa, inca­ri­co ora rico­per­to da Isa­bel­la Rau­ti.

Dun­que Rovel­li, o gli insu­bor­di­na­ti come lui, vie­ne accu­sa­to di aver mes­so in imba­raz­zo il mini­stro e ciò non deve acca­de­re. Il discor­so pub­bli­co deve esse­re com­po­sto di fram­men­ti di veri­tà ben scel­ti, fun­zio­na­li a crea­re un desi­de­ra­to effet­to emo­ti­vo, o rac­con­ta­re men­zo­gne in assen­za di tra­spa­ren­za. Non è un caso che il mini­stro abbia volu­to isti­tui­re un “Comi­ta­to per lo svi­lup­po e la valo­riz­za­zio­ne del­la cul­tu­ra del­la Dife­sa” [7] per­ché “la Dife­sa deve esse­re sem­pre un pas­so avan­ti, anche dal pun­to di vista cul­tu­ra­le e dell’elaborazione del pen­sie­ro”.

La pre­sen­ta­zio­ne del comi­ta­to avvie­ne pro­nun­cian­do un solen­ne pro­cla­ma: “Il mon­do è un posto miglio­re gra­zie al soft e all’hard power dell’Italia” dopo­di­ché annun­cia i nomi dei pro­fes­sio­ni­sti fra cui edi­to­ria­li­sti come Ange­lo Pane­bian­co e Gian­ni Riot­ta e pro­fes­so­ri  uni­ver­si­ta­ri come Vit­to­rio Par­si (Cat­to­li­ca del Sacro Cuo­re di Mila­no) e Anto­nio Zoc­co­li (Uni­ver­si­tà di Bolo­gna e pre­si­den­te Asso­cia­zio­ne Big Data e INFN). Quest’ultimo ha rice­vu­to uffi­cial­men­te una let­te­ra da par­te di lavo­ra­to­ri INFN (Isti­tu­to Nazio­na­le di Fisi­ca Nuclea­re) in cui vie­ne sot­to­li­nea­to che “la sua mis­sio­ne isti­tu­zio­na­le dovreb­be esse­re chia­ra­men­te impron­ta­ta ed ispi­ra­ta a ben altra Dife­sa: quel­la del­la liber­tà di ricer­ca”, let­te­ra cadu­ta nel vuo­to. [8]

Rico­no­scen­do che non è di que­sto gover­no la deci­sio­ne di coin­vol­ge­re l’Italia nel­la guer­ra tra Ucrai­na e Rus­sia e la scel­ta di soste­ne­re la pri­ma con aiu­ti uma­ni­ta­ri, eco­no­mi­ci e mili­ta­ri, nel libro “Il costi­tu­zio­na­li­smo demo­cra­ti­co moder­no può soprav­vi­ve­re alla guer­ra?” stu­dio­si e costi­tu­zio­na­li­sti  ci ricor­da­no che l’Ucraina non fa par­te né dell’Unione Euro­pea né del­la NATO per cui “La tesi avan­za­ta in occa­sio­ne dell’invio di armi in Ucrai­na secon­do la qua­le «se all’Italia non fos­se con­sen­ti­to per Costi­tu­zio­ne di par­te­ci­pa­re alla dife­sa di Pae­si ter­zi aggre­di­ti, sareb­be­ro ille­git­ti­mi sia l’articolo 5 del Trat­ta­to NATO, sia l’articolo 42 del Trat­ta­to dell’Unione» – appa­re obiet­ti­va­men­te fra­gi­le”. [9]

A que­sto pro­po­si­to ci sono sva­ria­ti esem­pi che per­met­to­no di capi­re come la ten­den­za a nascon­de­re, o a con­fon­de­re le vere deci­sio­ni dei ver­ti­ci, ser­vo­no al gover­no per con­ti­nua­re ad agi­re nell’oscurità:

– Degli aiu­ti mili­ta­ri for­ni­ti all’Ucraina né gli ita­lia­ni né il Par­la­men­to sono sta­ti mes­si a cono­scen­za del­la quan­ti­tà, tipo e valo­re del mate­ria­le: a fine gen­na­io il mini­stro ave­va sec­ca­men­te smen­ti­to di aver fir­ma­to un con­trat­to con la Fran­cia per il tra­sfe­ri­men­to di siste­mi di dife­sa anti­ae­rea Samp‑T (l’intero valo­re di que­sto scu­do com­pre­so di 32 mis­si­li ASTER  rag­giun­ge gli 800 milio­ni di euro) seb­be­ne l’ordine fos­se già sta­to sigla­to nel dicem­bre 2022.

– A gen­na­io il gover­no ave­va det­to che l’Italia non avreb­be mai invia­to car­ri arma­ti all’Ucraina per­ché non si han­no quel­li di ulti­ma gene­ra­zio­ne. Poi si sco­pre che invia 20 car­ri arma­ti ita­lia­ni M109L che tor­na­no indie­tro per­ché non fun­zio­nan­ti. In com­pen­so si par­la dei Leo­pard 1 cedu­ti a Rhein­me­tall per esse­re ricon­di­zio­na­ti pri­ma dell’invio a Kiev. Tut­ti mez­zi pro­ve­nien­ti dal depo­si­to dell’Esercito Ita­lia­no di Len­ta in Pie­mon­te sopran­no­mi­na­to cimi­te­ro dei car­ri arma­ti. Si sco­pre così che si stan­no svuo­tan­do depo­si­ti e magaz­zi­ni di tut­te quel­le armi che ormai non ven­go­no più impie­ga­te nem­me­no nel­le eser­ci­ta­zio­ni.

– Dal quo­ti­dia­no tede­sco Sonn­tags Zei­tun­gI venia­mo a cono­scen­za che par­ti del siste­ma di dife­sa Sky­nex (in gra­do di iden­ti­fi­ca­re e abbat­te­re in pochi secon­di ogget­ti a  distan­za come i dro­ni ) sono pro­dot­te dal­la filia­le ita­lia­na del­la tede­sca Rhein­me­tall. [11]

– Stan­do al Mili­ta­ry strength ran­king che clas­si­fi­ca gli Sta­ti in base alla poten­za di fuo­co, l’Italia è deci­ma gra­zie a un arse­na­le di 850 veli­vo­li, 313 uni­tà nava­li e oltre 68mila mez­zi di ter­ra. Tut­ta­via non basta, “biso­gna pre­pa­rar­si a difen­der­si” dichia­ra Cro­set­to al Festi­val dell’economia di Tren­to, e per affron­ta­re le sfi­de e la gra­vo­si­tà del tem­po ha assi­cu­ra­to che le spe­se mili­ta­ri ita­lia­ne aumen­te­ran­no di 10 miliar­di l’anno.

–  Anche la cri­si cli­ma­ti­ca divie­ne una sfi­da per la sicu­rez­za inter­na­zio­na­le tan­to da far­la rien­tra­re nel nuo­vo con­cet­to stra­te­gi­co del­la NATO al pun­to 19: “Il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co è una sfi­da deter­mi­nan­te del nostro tem­po, con un pro­fon­do impat­to sul­la Sicu­rez­za allea­ta. È un mol­ti­pli­ca­to­re di cri­si e minac­ce. Può esa­cer­ba­re con­flit­ti, fra­gi­li­tà e com­pe­ti­zio­ne geo­po­li­ti­ca”. Per Cro­set­to diven­ta l’occasione per affer­ma­re che la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca può esse­re soste­ni­bi­le gra­zie all’energia nuclea­re e al gas natu­ra­le: “L’ambiente è un tema fon­da­men­ta­le per il nostro futu­ro ma non è meno fon­da­men­ta­le l’energia”. Natu­ral­men­te rima­ne il biso­gno di nascon­de­re sia gli effet­ti deva­stan­ti pro­vo­ca­ti del­le armi (non solo nuclea­ri) duran­te un con­flit­to, sia i dati sull’inquinamento idri­co e atmo­sfe­ri­co pro­dot­to duran­te le nume­ro­se eser­ci­ta­zio­ni mili­ta­ri. Dati che si potreb­be­ro tro­va­re sul sito Militarimissions.org se non fos­se che nel pro­fi­lo ita­lia­no si leg­ge “signi­fi­cant gap in repor­ting” (diva­rio impor­tan­te nel­la tra­spa­ren­za) e “scar­so” il loro acces­so. Secon­do il rap­por­to gui­da­to da Scien­tists for Glo­bal Respon­si­bi­li­ty, che sti­ma i gas ser­ra mili­ta­ri glo­ba­li e regio­na­li, le for­ze arma­te mon­dia­li sono respon­sa­bi­li del 5,5% del­le emis­sio­ni glo­ba­li. Se fos­se uno Sta­to, sareb­be al quar­to posto e risul­te­reb­be più inqui­nan­te del­la Rus­sia”. [12]

– Nel­la tap­pa ita­lia­na del tour euro­peo fina­liz­za­to alla richie­sta di otti­miz­za­re il ciclo pro­dut­ti­vo del­le armi, il com­mis­sa­rio Thier­ry Bre­ton e il mini­stro Cro­set­to han­no visi­ta­to la sede dell’azienda Sim­mel Dife­sa di Col­le­fer­ro e quel­la di Leo­nar­do a la Spe­zia (Oto Mela­ra). Per ora la pos­si­bi­li­tà di poter usu­frui­re dei fon­di del Pnrr per pro­dur­re armi non rien­tra nel­le inten­zio­ni del gover­no ita­lia­no, ma intan­to ha vota­to a favo­re del­la leg­ge Act in Sup­port of Ammu­ni­tion Pro­duc­tion (Asap) pro­po­sta dal­la Com­mis­sio­ne euro­pea. Leg­ge che ser­ve a soste­ne­re la pro­du­zio­ne di muni­zio­ni e di mis­si­li e a poten­zia­re le cate­ne di approv­vi­gio­na­men­to [13]. Tut­ta­via è cer­to che nel decre­to-leg­ge del pri­mo mag­gio “Misu­re urgen­ti per l’inclusione socia­le e l’accesso al mon­do del lavo­ro” è pre­sen­te un arti­co­lo che stan­zia 14,5 milio­ni di euro entro il 2024 per poten­zia­re la capa­ci­tà pro­dut­ti­va e l’apertura di nuo­ve filie­re, e inter­ven­ti di ammo­der­na­men­to, di uni­tà pro­dut­ti­ve dell’Agenzia Indu­strie Dife­sa. [14]

A gen­na­io Cro­set­to ha illu­stra­to il suo ‘”Siste­ma Dife­sa” in una audi­zio­ne pres­so le Com­mis­sio­ni riu­ni­te di Came­ra e Sena­to sot­to­li­nean­do che “Sep­pur abbia anco­ra sen­so inqua­dra­re le sfi­de dal pun­to di vista dei con­fi­ni geo­gra­fi­ci e ter­ri­to­ria­li – a cui deve cor­ri­spon­de­re una capa­ci­tà di effet­ti­va dislo­ca­zio­ne ope­ra­ti­va degli asset­ti mili­ta­ri – è neces­sa­rio agi­re anche in quel­le sfe­re di influen­za dove il limi­te tra con­flit­to e pace è mol­to labi­le. È pro­prio in que­ste sot­ti­li lace­ra­zio­ni degli equi­li­bri del­lo scon­tro tra atto­ri geo­po­li­ti­ci che si anni­da­no degli archi secon­da­ri di cri­si dove la capa­ci­tà di svi­lup­po e impie­go di nuo­ve tec­no­lo­gie, ma soprat­tut­to la matu­ri­tà poli­ti­ca di gover­nar­ne gli effet­ti, rap­pre­sen­te­rà il vero discri­mi­nan­te”.  [15]

In sostan­za si deve pas­sa­re dal­le mis­sio­ni di pace (neo­lo­gi­smo da supe­ra­re) a quel­le di guer­ra (di fat­to), si deve esse­re super-atlan­ti­sti e si deve cre­de­re nel­la supre­ma­zia tec­no­lo­gi­ca per­ché la dife­sa dell’Occidente e del­lo Sta­to signi­fi­ca, a suo dire, dife­sa dei prin­ci­pi car­di­ne del­la Costi­tu­zio­ne e degli inte­res­si vita­li del­la nostra Nazio­ne. La fedel­tà  agli USA vie­ne riba­di­ta duran­te un col­lo­quio con il segre­ta­rio del­la Dife­sa Lloyd J. Austin: “L’Italia è un allea­to fede­le sul qua­le gli Sta­ti Uni­ti pos­so­no con­ta­re oggi più di pri­ma e il rap­por­to bila­te­ra­le e mul­ti­la­te­ra­le esi­sten­te tra Ita­lia e Sta­ti Uni­ti rap­pre­sen­ta il futu­ro del nostro Pae­se”. Con il soste­gno a Tai­wan, e la con­dan­na uni­la­te­ra­le del­le atti­vi­tà mili­ta­ri cine­si nel­lo Stret­to di Tai­wan, la pre­mier Melo­ni con­fer­ma la soli­di­tà dell’asse con asse con Washing­ton. Natu­ral­men­te il think tank con­ser­va­to­re sta­tu­ni­ten­se Heri­ta­ge Foun­da­tion non ha per­so tem­po a osan­na­re il nuo­vo gover­no (tan­to che par­reb­be esse­re l’ispiratore del­la linea este­ra ita­lia­na). Stan­do agli  ana­li­sti sta­tu­ni­ten­si Melo­ni sta raf­for­zan­do i lega­mi con la Polo­nia e Gran Bre­ta­gna (sen­za dimen­ti­ca­re Israe­le e il Giap­po­ne) per abban­do­na­re la sud­di­tan­za all’asse fran­co-tede­sco: “L’attuale gover­no ita­lia­no è un labo­ra­to­rio per una poten­zia­le allean­za tra due del­le prin­ci­pa­li fazio­ni con­ser­va­tri­ci del Par­la­men­to euro­peo: il PPE e l’ECR. Ci sono le ele­zio­ni pre­vi­ste per il 2024. Un for­te bloc­co filo-USA potreb­be emar­gi­na­re il Par­ti­to socia­li­sta euro­peo, da sem­pre più filo-rus­so e filo-cine­se. La Melo­ni, che è pre­si­den­te dell’ECR, è il cuo­re di que­sto pro­get­to poli­ti­co ribel­le. Non rin­no­van­do l’accordo cine­se, può raf­for­za­re ulte­rior­men­te la sua cre­di­bi­li­tà a Washing­ton ed esse­re vista a Bru­xel­les come una for­za da non sot­to­va­lu­ta­re”. [16]

Non si trat­ta solo di soste­ne­re la guer­ra con il coin­vol­gi­men­to di 10.000 uni­tà nell’Europa orien­ta­le (da poco anche in Polo­nia nel mar Bal­ti­co con un cac­cia­tor­pe­di­nie­re lan­cia­mis­si­li) paral­le­la­men­te all’addestramento del­le for­ze ucrai­ne, ma anche di met­te­re a dispo­si­zio­ne navi come Moro­si­ni e Cavour nell’area Indo-Paci­fi­ca con l’intento di pren­de­re di mira la Cina. [17]

Quan­to al rag­giun­gi­men­to di una supre­ma­zia nel­lo svi­lup­po del­le nuo­ve tec­no­lo­gie, come già acca­du­to altre vol­te, l’Italia scim­miot­ta il model­lo sta­tu­ni­ten­se. Negli Sta­ti Uni­to il Dipar­ti­men­to del­la Dife­sa ha pub­bli­ca­to la Natio­nal Defen­se Scien­ce and Tech­no­lo­gy Stra­te­gy indi­vi­duan­do una stra­te­gia da svi­lup­pa­re lun­go tre linee di impe­gno, 14 aree tec­no­lo­gi­che rag­grup­pa­te in tre cate­go­rie [18] par­ten­do dall’assunto che “la tec­no­lo­gia è il pre­sup­po­sto del­la sicu­rez­za, come anche la capa­ci­tà di pre­ve­de­re e guar­da­re al futu­ro. Non ci può esse­re sicu­rez­za sen­za qual­cu­no che la garan­ti­sce, e se non c’è non esi­sto­no demo­cra­zia, liber­tà e pace”. Soli­to ritor­nel­lo che gli Sta­ti Uni­ti pro­pon­go­no dai tem­pi del­la “Rivo­lu­zio­ne degli affa­ri mili­ta­ri” sen­za suc­ces­so (la Cina con meno spe­sa in arma­men­ti secon­do lo stu­dio “Cri­ti­cal Tech­no­lo­gy Trac­ker” dell’Australian Stra­te­gic Poli­cy Insti­tu­ted, è diven­ta­ta lea­der mon­dia­le in 37 tec­no­lo­gie cri­ti­che su 44) tran­ne che con i subal­ter­ni poli­ti­ci ita­lia­ni: “dal pun­to di vista mili­ta­re sia­mo nel pie­no di una nuo­va rivo­lu­zio­ne, det­ta­ta dal ten­ta­ti­vo di più poten­ze di rag­giun­ge­re la supre­ma­zia nel­lo svi­lup­po del­le nuo­ve tec­no­lo­gie. Siste­mi unman­ned, capa­ci­tà cyber, l’uso del­lo spa­zio, fino alla IA, sono ele­men­ti sem­pre più impre­scin­di­bi­li per la Dife­sa, il cui pos­ses­so deve esse­re garan­ti­to in manie­ra auto­no­ma al siste­ma nazio­na­le. Per rag­giun­ge­re que­sto obiet­ti­vo c’è biso­gno del­la cer­tez­za e sta­bi­li­tà dei finan­zia­men­ti valo­riz­zan­do le capa­ci­tà indu­stria­li del Pae­se e dan­do un con­cre­to sup­por­to all’export” (Cro­set­to sull’evoluzione del­lo stru­men­to mili­ta­re nazio­na­le – audi­zio­ne par­la­men­ta­re).

A poco più vent’anni dall’entrata dell’Italia nel ‘club degli ami­ci’ degli Usa, l’attuale gover­no sigla nel dicem­bre 2022 l’accordo con­giun­to con Inghil­ter­ra e Giap­po­ne per lo svi­lup­po del super­cac­cia Tem­pe­st Glo­bal Com­bat Air Pro­gram­me [22] men­tre Fran­cia, Ger­ma­nia e Spa­gna, svi­lup­pe­ran­no  il veli­vo­lo da com­bat­ti­men­to aereo FCAS (Futu­re Com­bat Air System). Con­se­guen­te­men­te Giap­po­ne e Ita­lia han­no deci­so di ele­va­re le loro rela­zio­ni a ran­go di par­te­na­ria­to stra­te­gi­co. Paral­le­la­men­te, sem­pre in fun­zio­ne anti-Cina e di con­te­ni­men­to dell’asse Pechi­no-Mosca, Giap­po­ne e USA han­no stret­to un accor­do bila­te­ra­le per la coo­pe­ra­zio­ne nel­la dife­sa (il Giap­po­ne par­te­ci­pa anche al pro­gram­ma F‑35). Dal dispie­ga­men­to di bat­te­rie mis­si­li­sti­che anti-nave allo svi­lup­po di mis­si­li iper­so­ni­ci, pas­san­do dal­le con­ti­nue mano­vre mili­ta­ri nel­le iso­le del sudo­ve­st, la nuo­va coo­pe­ra­zio­ne ha già signi­fi­ca­to un aumen­to del­le spe­se mili­ta­ri a 51.4 miliar­di di dol­la­ri per il 2023 e la mes­sa in gio­co dell’articolo 9 del­la Car­ta giap­po­ne­se che pre­ve­de la “rinun­cia alla guer­ra e vie­ta al Giap­po­ne di usa­re la for­za per diri­me­re le con­tro­ver­sie inter­na­zio­na­li”.

L’asse Ita­lia-USA ha influi­to anche nel­la scel­ta dei ver­ti­ci di Leo­nar­do: Cro­set­to e Melo­ni han­no opta­to per uomi­ni che han­no lega­mi con la NATO. Rober­to Cin­go­la­ni, nuo­vo ammi­ni­stra­to­re dele­ga­to, dal mar­zo 2023 fa par­te del con­si­glio dei diret­to­ri del Fon­do inno­va­zio­ne del­la Nato, Loren­zo Maria­ni, nomi­na­to con­di­ret­to­re gene­ra­le del grup­po, è sta­to respon­sa­bi­le per la NATO quan­do era Diret­to­re Ven­di­te del­la Divi­sio­ne Siste­mi Ter­re­stri di Ale­nia e AMS, men­tre il nuo­vo Pre­si­den­te Ste­fa­no Pon­te­cor­vo   ha rico­per­to inca­ri­chi pres­so la Nato com­pre­so il coor­di­na­men­to nel 2020 dell’evacuazione dell’aeroporto di Kabul come Nato Senior Civi­lian Repre­sen­ta­ti­ve.

Appe­na nomi­na­to l’a.d. Cin­go­la­ni ha volu­to sot­to­li­nea­re, nel suo inter­ven­to a mar­gi­ne dell’inaugurazione del nuo­vo cam­pus dell’International Flight Trai­ning School (IFts) di Deci­mo­man­nu in Sar­de­gna, una scuo­la nel­la qua­le si adde­stre­ran­no i pilo­ti di cac­cia pro­ve­nien­ti a tut­to il mon­do, che le rela­zio­ni con gli Sta­ti Uni­ti nell’Alleanza atlan­ti­ca sono fon­da­men­ta­li.

Infi­ne per la pri­ma vol­ta sono entra­ti nel nuo­vo con­si­glio di ammi­ni­stra­zio­ne quat­tro can­di­da­ti del­la socie­tà di inve­sti­men­to sta­tu­ni­ten­se Gree­n­Wood. Due di loro han­no lavo­ra­to nel­la socie­tà di con­su­len­za McKin­sey, socie­tà che ha da decen­ni rap­por­ti con l’ex Fin­mec­ca­ni­ca fin quan­do per l’Iri ave­va pre­pa­ra­to una rela­zio­ne sul­la sua pri­va­tiz­za­zio­ne (con­clu­sa nel 2000 al 62% lascian­do il 30,2% al MEF) dopo l’incorporazione del­le ex socie­tà Efim ope­ran­ti nel set­to­re dife­sa. Inol­tre ha avu­to un ruo­lo nel pro­get­to che pre­ve­de­va lo scor­po­ra­men­to del­le atti­vi­tà civi­li (Fin­mec­ca­ni­ca 2) con­si­de­ra­te non stra­te­gi­che per Fin­mec­ca­ni­ca. Tale pro­get­to era sta­to bloc­ca­to dall’a.d. Pier Fran­ce­sco Guar­gua­gli­ni nel 2005 ma con­clu­so duran­te il man­da­to di Mau­ro Moret­ti (2014–2017) che ha ope­ra­to un cam­bio radi­ca­le nel­la strut­tu­ra e nell’assetto del­le socie­tà con­trol­la­te (con la costi­tu­zio­ne del­la one com­pa­ny), e gesti­to la dismis­sio­ne defi­ni­ti­va di tut­te le atti­vi­tà civi­li (ope­ra­zio­ne ser­vi­ta a miglio­ra­re la situa­zio­ne finan­zia­ria e in linea con la volon­tà dei prin­ci­pa­li azio­ni­sti, MEF com­pre­so). L’acquisto nel 2008 del­la sta­tu­ni­ten­se DRS Tech­no­lo­gies, azien­da spe­cia­liz­za­ta in elet­tro­ni­ca per la dife­sa (la par­te riguar­dan­te infor­ma­zio­ni sen­si­bi­li per il dipar­ti­men­to del­la Dife­sa Usa è sta­ta secre­ta­ta, inac­ces­si­bi­le al mana­ge­ment di Leo­nar­do), per  5,2 miliar­di di dol­la­ri di cui  3,6 miliar­di in con­tan­ti e  1,6 miliar­di a debi­to finan­zia­rio, ave­va infat­ti pro­vo­ca­to un inde­bi­ta­men­to com­ples­si­vo di 3,9 miliar­di pas­sa­ti a 2,8 miliar­di nel 2016.

Nel 2022 Leo­nar­do ha comin­cia­to a rior­ga­niz­za­re le con­trol­la­te ame­ri­ca­ne ricon­du­cen­do­le sot­to un uni­co sog­get­to giu­ri­di­co, Leo­nar­do Us Hol­ding ‚recu­pe­ran­do qua­si 1,3 miliar­di di debi­to.

Stan­do al bilan­cio 2022, gli Sta­ti Uni­ti ali­men­ta­no il 27% dei rica­vi di Leo­nar­do e sono pre­sen­ti nell’azionariato con diver­si pro­prie­ta­ri di fon­di di inve­sti­men­to: Dimen­sio­nal Fund Advi­sors LP , The Van­guard Group, Inc., T. Rowe Pri­ce Inter­na­tio­nal Ltd., Blac­kRock Fund Advi­sors. [19]

Nel dos­sier “Rela­tions bet­ween the Uni­ted Sta­tes of Ame­ri­ca and Ita­ly in the post-Cold War period: a defen­se-indu­strial per­spec­ti­ve” pub­bli­ca­to nel 2014, [20] gli auto­ri Ales­san­dro Mar­ro­ne e Ales­san­dro Unga­ro sot­to­li­nea­no il ruo­lo di Fin­mec­ca­ni­ca nel rap­por­to fra USA e Ita­lia avve­nu­to attra­ver­so la sot­to­scri­zio­ne di vari memo­ran­dum d’intesa e la volon­tà, da par­te dei gover­ni scu­do­cro­cia­ti, di far diven­ta­re l’Italia una “media” poten­za. Ini­zia per­tan­to una poli­ti­ca di pre­sen­za con l’assunzione di un ruo­lo atti­vo nel­la gestio­ne del­le cri­si diret­te dagli USA in Euro­pa, Asia cen­tra­le e Gran­de Medi­ter­ra­neo (aumen­to mis­sio­ni mili­ta­ri all’estero). Nel dos­sier si è ana­liz­za­to, in par­ti­co­la­re, il momen­to in cui dimi­nui­sce la pre­sen­za indu­stria­le degli USA in Ita­lia e ini­zia, alla fine del­la guer­ra fred­da, la pene­tra­zio­ne ita­lia­na nel mer­ca­to ame­ri­ca­no. Vi sono alme­no quat­tro esem­pi che lo dimo­stra­no: le for­ni­tu­re dell’elicottero Agu­sta­We­stland AW101, l’acquisizione di DRS da par­te di Fin­mec­ca­ni­ca, la par­te­ci­pa­zio­ne di Fin­can­tie­ri al pro­gram­ma Lit­to­ral Com­bat Ship, e le for­ni­tu­re di Beret­ta all’esercito ame­ri­ca­no. Fra gli accor­di più impor­tan­ti vi sono inve­ce quel­li riguar­dan­ti una mag­gio­re pro­te­zio­ne reci­pro­ca e una più effi­ca­ce rego­la­men­ta­zio­ne degli appal­ti, lo scam­bio di inge­gne­ri e scien­zia­ti e quel­lo di pro­get­ti di ricer­ca, svi­lup­po e spe­ri­men­ta­zio­ne.  Il dos­sier sot­to­li­nea inol­tre come i gover­ni gui­da­ti da Sil­vio Ber­lu­sco­ni (sot­to il suo gover­no si sot­to­scri­ve il memo­ran­dum d’intesa con Israe­le [21]) han­no dimo­stra­to un atteg­gia­men­to filo-sta­tu­ni­ten­se mag­gio­re rispet­to a quel­li gui­da­ti dai lea­der pro­gres­si­sti, anche se in gene­ra­le tut­ti  han­no cer­ca­to di bilan­cia­re l’atteggiamento atlan­ti­sta con sfor­zi euro­pei­sti.  Tut­ta­via la scel­ta di talu­ni pro­gram­mi ame­ri­ca­ni come l’aereo da tra­spor­to tat­ti­co C27J piut­to­sto che l’europeo A400M, o la deci­sio­ne defi­ni­ti­va di par­te­ci­pa­re al pro­gram­ma del cac­cia F‑35, sta a dimo­stra­re l’euroscetticismo da par­te del gover­no Ber­lu­sco­ni (che ave­va pro­vo­ca­to le dimis­sio­ni del mini­stro degli este­ri Rena­to Rug­gie­ro). Da ricor­da­re che il pro­gram­ma F‑35 è sta­to con­ce­pi­to e  uti­liz­za­to dal­la Dife­sa sta­tu­ni­ten­se per rom­pe­re la coo­pe­ra­zio­ne tec­no­lo­gi­ca crea­ta fra Sta­ti euro­pei.

Come postil­la a tali con­si­de­ra­zio­ni è neces­sa­rio sot­to­li­nea­re che, men­tre nel perio­do post­bel­li­co la pro­du­zio­ne mili­ta­re avve­ni­va su licen­za este­ra esclu­si­va­men­te con azien­de USA, e in misu­ra mino­re bri­tan­ni­che e sviz­ze­re, negli anni Set­tan­ta le indu­strie inte­res­sa­te han­no comin­cia­to a svi­lup­pa­re rap­por­ti auto­no­mi di col­la­bo­ra­zio­ne con impre­se euro­pee in ambi­to NATO. Un sal­to di qua­li­tà per­mes­so non solo dal­la aper­tu­ra di nuo­vi dipar­ti­men­ti uni­ver­si­ta­ri, ma anche a strut­tu­re come il Poli­go­no di Per­da­sde­fo­gu. Il poli­go­no è un luo­go adi­bi­to alle pro­ve e col­lau­di di mate­ria­li d’armamento e alla spe­ri­men­ta­zio­ne di volo di aerei pro­ve­nien­ti dal­la vici­na base di Deci­mo­man­nu. La mili­ta­riz­za­zio­ne del ter­ri­to­rio sar­do deci­sa da poli­ti­ci e mili­ta­ri, e decen­ni di eser­ci­ta­zio­ni effet­tua­te in assen­za di con­trol­li che han­no pro­vo­ca­to con­se­guen­ze dram­ma­ti­che sul­la salu­te del­la popo­la­zio­ne e con­ta­mi­na­to le acque e l’ambiente, è sta­ta for­te­men­te con­tra­sta­ta dal­la popo­la­zio­ne sin dal dopo­guer­ra che ha con­so­li­da­to nel tem­po una tra­di­zio­ne di lot­ta e resi­sten­za con­tro l’occupazione mili­ta­re dell’isola e la guer­ra. [23]

Vice­ver­sa, la fine del­la guer­ra fred­da ha distrut­to la rete che uni­va le lot­te dei lavo­ra­to­ri in fab­bri­ca con i comi­ta­ti pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio nell’obiettivo comu­ne di fer­ma­re la cor­sa agli arma­men­ti, l’espansione sen­za con­trol­lo del­le ven­di­te di armi nei pae­si dit­ta­to­ria­li e per­met­te­re un uso alter­na­ti­vo del­le risor­se. Di tut­te le assem­blee svol­te nel­le fab­bri­che e la docu­men­ta­zio­ne pro­dot­ta a livel­lo ter­ri­to­ria­le non è rima­sto nul­la, anche gra­zie ai licen­zia­men­ti del­le avan­guar­die volu­ti anche dai sin­da­ca­ti con­fe­de­ra­li che ave­va­no da tem­po dismes­so il com­pi­to di tra­sfor­ma­re le lot­te in fab­bri­ca in conquiste/cambiamenti socia­li. Oggi a por­ta­re avan­ti una lot­ta con­tro le armi e la guer­ra sono rima­sti i por­tua­li di Geno­va. [24]

Nel 2019 l’amministratore dele­ga­to Ales­san­dro Pro­fu­mo comu­ni­ca al Con­si­glio di Ammi­ni­stra­zio­ne di Leo­nar­do che vi sarà un raf­for­za­men­to del­la squa­dra con la nomi­na di Rober­to Cin­go­la­ni a Respon­sa­bi­le Inno­va­zio­ne tec­no­lo­gi­ca, e si con­clu­de­rà l’operazione di fusio­ne inqua­dra­ta nel pro­get­to One Com­pa­ny comin­cia­ta da Mau­ro Moret­ti. Ope­ra­zio­ne fina­liz­za­ta alla razio­na­liz­za­zio­ne del­la strut­tu­ra socie­ta­ria di alcu­ni asset rien­tran­ti nel­le divi­sio­ni core busi­ness Aero­spa­zio, Dife­sa e Sicu­rez­za. Defi­ni­ti­va­men­te Fin­mec­ca­ni­ca, rino­mi­na­ta Leo­nar­do, ces­sa­va di esse­re una con­glo­me­ra­ta di socie­tà famo­se per il loro mar­chio: Selex ES, Agu­sta­We­stland, Ale­nia Aer­mac­chi, Oto Mela­ra e Whi­te­head Siste­mi Subac­quei.  Con Cin­go­la­ni in Leo­nar­do ini­zia una svol­ta tec­no­lo­gi­ca tra digi­ta­le e gestio­ne dei dati. Nasco­no 11 Lab con 9 aree di ricer­ca: undi­ci incu­ba­to­ri di cono­scen­za in cui lavo­ra­to­ri lau­rea­ti in mate­rie scien­ti­fi­che devo­no col­la­bo­ra­re per miglio­ra­re il pro­ces­so indu­stria­le dal­la pro­get­ta­zio­ne al pro­dot­to avva­len­do­si del super­com­pu­ter HPC davinci1 instal­la­to a Geno­va. Accan­to si sono crea­ti altri quat­tro labo­ra­to­ri, tre rea­liz­za­ti con l’IIT di Geno­va per l’intelligenza arti­fi­cia­le e la robo­ti­ca, e uno con­giun­to con l’azienda chi­mi­ca bel­ga Sol­vay dedi­ca­to alla ricer­ca sui nuo­vi mate­ria­li. I cam­pi di appli­ca­zio­ne dell’intelligenza arti­fi­cia­le nel set­to­re del­la dife­sa e sicu­rez­za riguar­da­no sia l’evoluzione dei siste­mi d’arma sia il loro pro­ces­so pro­dut­ti­vo ma anche, come emer­ge dall’attuale guer­ra, la gestio­ne del con­flit­to nel­le atti­vi­tà di intel­li­gen­ce, con­trol­lo e pro­pa­gan­da (cyber­se­cu­ri­ty).

Inol­tre, è una tec­no­lo­gia che per­met­te all’azienda di diver­si­fi­ca­re la pro­du­zio­ne entran­do nel set­to­re civi­le con la rea­liz­za­zio­ne di pro­get­ti di sicu­rez­za e vigi­lan­za per cit­tà’, por­ti e aero­por­ti (busi­ness dei ser­vi­zi). Da Geno­va gui­de­rà il polo digi­ta­le per le filie­re di auto e aero­spa­zio Damas  (Digi­tal hub for auto­mo­ti­ve and aero­spa­ce) insie­me alla Fer­ra­ri e Inte­sa San­pao­lo, e offri­rà ser­vi­zi alle Pic­co­le e medie impre­se con spor­tel­li in tut­ta Ita­lia. In part­ner­ship con ANCI (Asso­cia­zio­ne Nazio­na­le Comu­ni Ita­lia­ni) e Rete Mil­le Infra­strut­tu­re ha sot­to­scrit­to un accor­do per soste­ne­re i comu­ni nell’avvio del­la clas­si­fi­ca­zio­ne e gestio­ne del rischio lega­to all’ambiente, sta­to dei beni cul­tu­ra­li e moni­to­rag­gio di infra­strut­tu­re  (pon­ti, via­dot­ti, gal­le­rie, rile­va­ti, caval­ca­via e simi­la­ri).

Si pas­sa dun­que da appli­ca­zio­ni mili­ta­ri per l’autonomia di piat­ta­for­me aeree, ter­re­stri e nava­li (dro­ni, robot, ecc.), per la robo­ti­ca in ambi­to indu­stria­le (es. ope­ra­zio­ni di manu­ten­zio­ne da remo­to, siner­gie nel­le linee pro­dut­ti­ve), alle appli­ca­zio­ni civi­li che offro­no la pos­si­bi­li­tà di ope­ra­re in ambien­ti insi­cu­ri o dif­fi­ci­li per l’uomo (es. con­di­zio­ni dif­fi­ci­li come su pia­ne­ti e satel­li­ti, fon­da­li mari­ni, ecc.). Come corol­la­rio di que­ste atti­vi­tà il grup­po si van­ta di aver impie­ga­to in ricer­ca e svi­lup­po 1.8 miliar­di di euro nel 2021 e  atti­va­to col­la­bo­ra­zio­ni con diver­se uni­ver­si­tà, poli­tec­ni­ci e cen­tri di ricer­ca ita­lia­ni.

Con la mul­ti­na­zio­na­le tede­sca Sie­mens ha sigla­to un accor­do per una nuo­va piat­ta­for­ma per la sicu­rez­za digi­ta­le dedi­ca­ta alle infra­strut­tu­re indu­stria­li, men­tre con la sta­tu­ni­ten­se Cisco ha sot­to­scrit­to una part­ner­ship per svi­lup­pa­re atti­vi­tà tec­no­lo­gi­che che andran­no dal­la cyber­se­cu­ri­ty a  solu­zio­ni cloud e digi­ta­li per azien­de pri­va­te e ammi­ni­stra­zio­ni pub­bli­che.

Sono ormai anni che le gran­di azien­de del­la dife­sa si avval­go­no (o pre­fe­ri­re la fusio­ne) del­la velo­ci­tà e capa­ci­tà tec­no­lo­gi­ca che solo le mul­ti­na­zio­na­li del set­to­re com­mer­cia­le sono in gra­do di soste­ne­re.

Nel mar­zo 2023 Leo­nar­do ha con­clu­so al road­show di Tel Aviv, orga­niz­za­to per le start up inno­va­ti­ve, la secon­da tap­pa del Busi­ness inno­va­tion fac­to­ry, l’acceleratore di start up ad alto poten­zia­le inno­va­ti­vo rea­liz­za­to in part­ner­ship con LVen­tu­re Group. Si con­fer­ma l’interesse per le gio­va­ni start up di Leo­nar­do che le con­si­de­ra un modo per gene­ra­re valo­re. Nell’occasione Israe­le e Leo­nar­do han­no sot­to­scrit­to due accor­di per l’innovazione lega­ti alle start up, uno con Israe­li Inno­va­tion Autho­ri­ty e l’altro con Ramot Tel Aviv Uni­ver­si­ty per la valo­riz­za­zio­ne del­la pro­prie­tà intel­let­tua­le dell’Università di Tel Aviv.

Accan­to al pala­di­no dell’energia nuclea­re (la distin­zio­ne fra nuclea­re civi­le e mili­ta­re è sot­ti­lis­si­ma) Rober­to Cin­go­la­ni è sta­to nomi­na­to nel ruo­lo con­di­ret­to­re Loren­zo Maria­ni, ex ad di MBDA Ita­lia. Il neo diret­to­re ha subi­to com­men­ta­to un mes­sag­gio del mini­stro Cro­set­to sul­la neces­si­tà di un cam­bio di men­ta­li­tà per l’industria mili­ta­re che ha biso­gno di inter­na­zio­na­liz­za­zio­ne, affer­man­do se è vero che non tut­ta l’industria del­la Dife­sa ha avu­to un per­cor­so di inter­na­zio­na­liz­za­zio­ne. E che “non è in mol­ti casi pron­ta a fare sal­ti come fusio­ni socie­ta­rie, pro­gram­mi di coo­pe­ra­zio­ne o acce­le­ra­zio­ne di stru­men­ti pro­dut­ti­vi; ecco su que­sto MBDA ha una lun­ga sto­ria: crea­ta nel 2001 nel­la lun­gi­mi­ran­za di Inghil­ter­ra Fran­cia e Ita­lia che deci­se­ro di met­te­re insie­me i loro asset nel­la mis­si­li­sti­ca”. MBDA Ita­lia è par­te del grup­po mul­ti­na­zio­na­le MBDA con­trol­la­to da Air­bus, BAE Systems e Leo­nar­do che occu­pa cir­ca 14.000 per­so­ne, ed è l’azienda euro­pea che pro­get­ta e pro­du­ce mis­si­li e siste­mi mis­si­li­sti­ci per le for­ze arma­te ter­re­stri, nava­li e aeree di tut­to il mon­do.

Pro­fu­mo lascia Leo­nar­do con i seguen­ti risul­ta­ti 2022: fat­tu­ra­to per fami­glia di pro­dot­ti e ser­vi­zi:

– siste­mi di dife­sa (44,4%): armi, radar, ecc.;  eli­cot­te­ri (30,8%): civi­li e mili­ta­ri; attrez­za­tu­re aero­nau­ti­ca (20,8%) aerei, ecc.;  altro (4%).

– 105 siti pro­dut­ti­vi: Ita­lia (54), Euro­pa (8), Sta­ti Uni­ti (32) e altri pae­si (11).

– Ripar­ti­zio­ne geo­gra­fi­ca del fat­tu­ra­to: Ita­lia (14%), Regno Uni­to (11,4%), Euro­pa (21,6%), Sta­ti Uni­ti (26,9%) e altri pae­si (26,1%).

– Inde­bi­ta­men­to di 2,6 miliar­di

– Acqui­sto del 25,1% di Henn­soldt e il con­so­li­da­men­to del­la israe­lia­na Rada in Leo­nar­do Drs. – Rica­vi: 86% pro­ve­nien­te dai mer­ca­ti inter­na­zio­na­li.

– Inve­sti­men­to in ricer­ca e svi­lup­po: cir­ca il 13.6% dei rica­vi nel 2022.

– Part­ner tec­no­lo­gi­ci: Boeing, BAE Systems, Tha­les, Air­bus, Loc­kheed Mar­tin, Nor­th­rop Grum­man, Saab, Ray­theon, CAE e Rolls-Roy­ce.

Nume­ro di dipen­den­ti: 51 392 tota­li di cui 32.327 in Ita­lia [25]

L’indagine di Medio­ban­ca “Le mul­ti­na­zio­na­li indu­stria­li mon­dia­li: ana­li­si set­to­ria­le e focus sul­la Dife­sa” [25] ha ana­liz­za­to tren­ta prin­ci­pa­li grup­pi mon­dia­li del­la Dife­sa con rica­vi indi­vi­dua­li supe­rio­ri a 1,5 miliar­di di euro: 15 han­no sede negli Sta­ti Uni­ti, die­ci in Euro­pa e cin­que in Asia. Agli Sta­ti Uni­ti fa capo il 37,9% del­la spe­sa mon­dia­le per la Dife­sa segui­ta  dal­la Cina al 13,9. L’Italia è all’undicesimo posto, quar­ta in Euro­pa, con una spe­sa di 32 miliar­di di dol­la­ri, un pun­to e mez­zo per­cen­tua­le del­la spe­sa glo­ba­le. Nel com­ples­so le tren­ta mul­ti­na­zio­na­li dell’A&D (Aero­nau­ti­ca e Dife­sa) han­no rea­liz­za­to rica­vi com­ples­si­vi per oltre 315 miliar­di di eurom con una capi­ta­liz­za­zio­ne in Bor­sa di 721 miliar­di di euro al mar­zo 2023, lo 0.8% del valo­re com­ples­si­vo del­le piaz­ze affa­ri mon­dia­li. Tra que­ste tren­ta Leo­nar­do è al nono posto e Fin­can­tie­ri al tre­di­ce­si­mo (esclu­den­do i colos­si Usa diven­ta­no rispet­ti­va­men­te ter­za e quar­ta in Euro­pa e a livel­lo mon­dia­le). Rispet­ti­va­men­te i due grup­pi nazio­na­li regi­stra­no un fat­tu­ra­to di 14,7 e 7,3 miliar­di di euro. Di que­sti rica­vi, l’83% per Leo­nar­do e il 32% per Fin­can­tie­ri pro­ven­go­no dal com­par­to Dife­sa. Agli estre­mi del­la clas­si­fi­ca sul­le per­cen­tua­li del busi­ness pro­ve­nien­ti dal set­to­re di Dife­sa si col­lo­ca­no la fran­ce­se Naval Group (100%) e Fin­can­tie­ri, le qua­li insie­me han­no costi­tui­to la joint ven­tu­re pari­ta­ria Navi­ris. Se si guar­da agli inve­sti­men­ti, Fin­can­tie­ri ottie­ne il sesto posto glo­ba­le con il 4% del fat­tu­ra­to 2022 e Leo­nar­do il dodi­ce­si­mo con il 3,3%.

Lo Stu­dio Pro­me­teia 2022 (dati 2021) si è inve­ce foca­liz­za­to sull’ecosistema pro­dut­ti­vo gui­da­to da Leo­nar­do nel­le regio­ni Lom­bar­dia e Pie­mon­te (qui la regio­ne finan­zia con 2 milio­ni di euro la cit­ta­del­la “smart” dell’Aerospazio a Tori­no), ma dà indi­ca­zio­ni anche sul­le sue rica­du­te in Ita­lia.  Per l’Italia ha indi­vi­dua­to oltre 4.000 azien­de del­le qua­li l’87% sono Pmi, con più di 125mila occu­pa­ti com­ples­si­vi. Gene­ra lo 0,6% del Pil ita­lia­no, l’1,4% del valo­re pro­dot­to dall’intera indu­stria nazio­na­le e il 13% dell’industria high tech ita­lia­na. In ter­mi­ni occu­pa­zio­na­li il risul­ta­to è dovu­to ad una espan­sio­ne del­le atti­vi­tà diret­te del Grup­po. Per quan­to riguar­da la cate­na di for­ni­tu­ra l’azienda ha costrui­to nel 2018 il pro­gram­ma LEAP (Leo­nar­do Empo­we­ring Advan­ced Part­ner­ships) basa­to su un model­lo di gestio­ne che impli­ca pro­gram­mi di for­ma­zio­ne, accor­di di lun­go perio­do, con­ven­zio­ni per il sup­por­to finan­zia­rio e ini­zia­ti­ve di soste­gno al tra­sfe­ri­men­to tec­no­lo­gi­co dal­la tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le alla cyber-secu­ri­ty.

È impor­tan­te rile­va­re che Leo­nar­do ha rice­vu­to finan­zia­men­ti da Cas­sa Depo­si­ti e Pre­sti­ti  fino a 100 milio­ni di euro per sup­por­ta­re inve­sti­men­ti in ricer­ca, svi­lup­po e inno­va­zio­ne. Dall’informativa pub­bli­ca­ta si rica­va che “il pre­sti­to è fina­liz­za­to a cofi­nan­zia­re alcu­ni pro­get­ti d’investimento pre­vi­sti nel pia­no indu­stria­le già finan­zia­ti al 50% dal­la Ban­ca Euro­pea foca­liz­za­ti su 4 aree spe­ci­fi­che di inter­ven­to: eli­cot­te­ri­sti­co, cyber­se­cu­ri­ty, infra­strut­tu­re infor­ma­ti­che e inter­ven­ti infra­strut­tu­ra­li per aumen­ta­re l’efficienza pro­dut­ti­va di alcu­ni sta­bi­li­men­ti”.

Ulte­rio­ri finan­zia­men­ti sono sta­ti elar­gi­ti  da isti­tu­ti ban­ca­ri come BNL Grup­po BNP Pari­bas, Inte­sa San­pao­lo e Uni­Cre­dit per costrui­re la cate­na di for­ni­tu­ra.

Com­ples­si­va­men­te si può dire che l’industria del­la dife­sa rice­ve finan­zia­men­ti da più par­ti:

– Euro­pa e NATO con­tri­bui­sco­no per la ricer­ca dei loro pro­get­ti

– Il PNRR ha stan­zia­to per lo Spa­zio 1,3 miliar­di di euro ad ESA (Agen­zia euro­pea) e 880 milio­ni ad ASI (Agen­zia ita­lia­na) per attua­re i pro­get­ti sull’osservazione del­la Ter­ra, stru­men­ti per il moni­to­rag­gio del ter­ri­to­rio e spa­zio extra-atmo­sfe­ri­co, infra­strut­tu­re di pro­du­zio­ne avan­za­te uti­li a raf­for­za­re le com­pe­ten­ze nazio­na­li di Leo­nar­do e le sue joint ven­tu­re Tele­spa­zio e Tha­les Ale­nia Spa­ce. Par­te dei fon­di PNRR per lo spa­zio sono dedi­ca­ti, con un con­tri­bu­to di pari impor­to co-finan­zia­to dai pri­va­ti, all’efficientamento e alla digi­ta­liz­za­zio­ne del­le capa­ci­tà pro­dut­ti­ve dell’industria spa­zia­le nazio­na­le e per la filie­ra che si occu­pa di robo­ti­ca spa­zia­le, intel­li­gen­za arti­fi­cia­le, sen­so­ri­sti­ca, pro­pul­sio­ne, ecc. [26]

Altro pro­get­to del PNRR riguar­da la nuo­va infra­strut­tu­ra cloud per la Pub­bli­ca Ammi­ni­stra­zio­ne che dovreb­be ser­vi­re a garan­ti­re la mas­si­ma sicu­rez­za dei dati sen­si­bi­li, e favo­ri­re il pro­ces­so di tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le. Allo sco­po si è costi­tui­to il Polo Stra­te­gi­co Nazio­na­le: socie­tà di pro­get­to cui par­te­ci­pa Leo­nar­do con Tim, Cas­sa Depo­si­ti e Pre­sti­ti e Sogei.

La mag­gior par­te degli stu­di e dei com­men­ta­to­ri che spon­so­riz­za­no l’industria del­la dife­sa ten­do­no ad esal­ta­re il valo­re del­le rica­du­te socioe­co­no­mi­che e di imma­gi­ne di Leo­nar­do e Fin­can­tie­ri a livel­lo inter­na­zio­na­le, ma tra­la­scia­no la con­ta dei mor­ti pro­vo­ca­ti dal­le dit­te appal­ta­te e subap­pal­ta­te da Fin­can­tie­ri e tac­cio­no sui costi rea­li sop­por­ta­ti dall’intera popo­la­zio­ne. Ad esem­pio aumen­ta­re le spe­se mili­ta­ri per svi­lup­pa­re un nuo­vo cac­cia di sesta gene­ra­zio­ne come il Tem­pe­st, quan­do anco­ra quel­lo defi­ni­to di quin­ta gene­ra­zio­ne F‑35 vie­ne impie­to­sa­men­te descrit­to dal GAO come pro­gram­ma che ha “con­se­gna­to oltre 800 veli­vo­li ma è in ritar­do di oltre un decen­nio e supe­ra di 165 miliar­di di dol­la­ri le sti­me dei costi ori­gi­na­li”, e che è anco­ra pie­no di pro­ble­mi al moto­re, al soft­ware Block 4, ai pez­zi di ricam­bio, simu­la­to­re, ecc. [27]. Dun­que anche spen­den­do di più nel set­to­re bel­li­co non è pen­sa­bi­le che tale spe­sa si tra­sfor­mi in vola­no per l’intera eco­no­mia civi­le, men­tre sareb­be meglio inve­sti­re diret­ta­men­te in altri set­to­ri sicu­ra­men­te con effet­ti più espan­si­vi e neces­sa­ri. Com­ples­si­va­men­te le spe­se mili­ta­ri per­met­to­no al mini­ste­ro del­la Dife­sa di finan­zia­re pro­gram­mi pri­ma che sia­no testa­ti e valu­ta­ti e dif­fi­cil­men­te uti­liz­za­ti per la dife­sa, ma sicu­ra­men­te raf­for­za­no gli appal­ta­to­ri del­la dife­sa nel­la loro atti­vi­tà di divo­ra­to­ri di dena­ro pub­bli­co e di inte­gra­zio­ne di sog­get­ti che dimo­stra­no capa­ci­tà crea­ti­ve e inno­va­ti­ve.

In cam­bio l’apparato mili­ta­re nel­la sua com­ples­si­tà rea­liz­za pro­fes­sio­na­li­tà e dispo­si­ti­vi di con­trol­lo e repres­sio­ne nei con­fron­ti di tut­to ciò che espri­me un dis­sen­so ver­so un pote­re tota­liz­zan­te.

NOTE

[1] Tan­dem Melo­ni-Cro­set­to, ‘Il gigan­te e la bam­bi­na’ su Fb come ‘Cat­ti­vis­si­mi noi’: https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1146864/tandem-meloni-crosetto-il-gigante-e-la-bambina-su-fb-come-cattivissimi-noi.html

[2] L’intervento di Car­lo Rovel­li al Con­cer­to­ne del Pri­mo mag­gio, pre­so di mira il mini­stro Cro­set­to: https://www.rainews.it/video/2023/05/concerto-del-primo-maggio-carlo-rovelli-la-guerra-video-09503ffa-a8f0-431c-b865-ed4b6a6e690e.html

[3] Accor­di Govern­ment to Govern­ment (G to G) nel cam­po del­la dife­sa: https://temi.camera.it/leg18/temi/accordi-government-to-government-g-to-g-nel-campo-della-difesa.html

[4] Per­ché va rivi­sta in sen­so fran­ce­se la leg­ge sull’export mili­ta­re. L’appello dell’industria del­la dife­sa: https://www.startmag.it/economia/perche-va-rivista-la-legge-export-militare-lappello-di-aiad/

[5] Bolo­gna 11 mar­zo 1977 – L’omicidio di Fran­ce­sco Lorus­so:  https://www.osservatoriorepressione.info/. Bolo­gna mar­zo 1977 … fat­ti nostri: https://www.inventati.org/apm/archivio/P5/08/P508_019.pdf

[6] Dibat­ti­to sull’installazione dei mis­si­li a Comi­so: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/317064.pdf. Ago­sto 1983 – La bat­ta­glia di Comi­so: https://www.osservatoriorepressione.info/8‑agosto-1983-la-battaglia-comiso/

[7]  Isti­tu­zio­ne del Comi­ta­to per lo svi­lup­po e la dif­fu­sio­ne del­la cul­tu­ra del­la Dife­sa. Decre­to Mini­ste­ro Dife­sa del 21–2‑2023:  https://www.difesa.it/SGD-DNA/GiornaleUfficiale/Dispense2023/Documents/Nr.%207%20del%2010%20marzo%20202/DM_21_02_2023.pdf. Riu­nio­ne di inse­dia­men­to del Comi­ta­to per lo svi­lup­po e la valo­riz­za­zio­ne del­la cul­tu­ra del­la Dife­sa:  https://www.difesa.it/Primo_Piano/Pagine/Riunione-insediamento-comitato-sviluppo-valorizzazione-cultura-difesa.aspx

[8] Let­te­ra al Prof. Anto­nio Zoc­co­li Pre­si­den­te INFN  e p.c. A tut­to il per­so­na­le INFN: https://m.flcgil.it/ricerca/infn-nomina-del-presidente-zoccoli-nel-comitato-per-lo-sviluppo-e-la-diffusione-della-cultura-della-difesa-la-flc-chiede-di-fare-un-passo-indietro.flc

[9] Con­ve­gno: Il costi­tu­zio­na­li­smo demo­cra­ti­co moder­no può soprav­vi­ve­re alla guer­ra?:  https://www.radioradicale.it/scheda/664751/il-costituzionalismo-democratico-moderno-puo-sopravvivere-alla-guerra

[10] Act in Sup­port of Ammu­ni­tion Pro­duc­tion – Regu­la­tion Text (Euro­pean Com­mis­sion) https://defence-industry-space.ec.europa.eu/system/files/2023–05/COM_2023_237_1_EN_ACT.pdf

[11] Pari­gi e OCCAR ren­do­no noto il con­trat­to ita­lo-fran­ce­se per 688 mis­si­li Aster. Guer­ra in Ucrai­na, per­ché l’Italia non può invia­re car­ri arma­ti a Kiev: https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/armi-ucraina-italia-carri-armati L’Italia invia car­ri arma­ti dell’Esercito ita­lia­no in Ucrai­na: qua­li sono: https://www.forzeitaliane.it/Italia-invia-carri-armati-Esercito-italiano-in-Ucraina-quali-sono.  La bef­fa dei car­ri arma­ti par­ti­ti dal depo­si­to di Len­ta per l’Ucraina: sono inser­vi­bi­li: https://www.lastampa.it/vercelli/2023/05/03/news/la_beffa_dei_carri_armati_partiti_dal_deposito_di_lenta_per_lucraina_sono_inservibili-12783914/ Armi “sviz­ze­re” pro­dot­te in Ita­lia desti­na­te all’Ucraina:  https://www.rsi.ch/news/svizzera/Cannoni-svizzeri-in-Ucraina-16226797.html. Si fab­bri­ca a Roma Sky­nex, il nuo­vo siste­ma di dife­sa pron­to a pro­teg­ge­re l’Ucraina:   https://www.rainews.it/articoli/2023/05/si-fabbrica-a-roma-sistema-difesa-aereo-skynex-ucraina–70dc7a12-edf1-4e85-9f29-68403920df12.html

[12]  2023 Mili­ta­ry Strength Ran­king https://www.globalfirepower.com/countries-listing.php. View your government’s mili­ta­ry emis­sions data https://militaryemissions.org/. Infor­ma­zio­ni ambien­ta­li: https://www.difesa.it/Amministrazionetrasparente/SMD/Pagine/Informazioniambientali.aspx. Tute­la dell’Ambiente o poli­go­ni mili­ta­ri? Il caso del­la peni­so­la Del­ta a Capo Teu­la­da: https://www.italianostra.org/news/tutela-dellambiente-o-poligoni-militari-il-caso-della-penisola-delta-a-capo-teulada/

[13] Act in Sup­port of Ammu­ni­tion Pro­duc­tion (ASAP):  https://defence-industry-space.ec.europa.eu/eu-defence-industry/act-support-ammunition-production-asap_en

[14] Misu­re urgen­ti per l’inclusione socia­le e l’accesso al mon­do del lavo­ro: https://www.informazionefiscale.it/IMG/pdf/dl_lavoro_gu.pdf: 

Le uni­tà pro­dut­ti­ve dell’Agenzia Indu­strie Dife­sa ope­ra in diver­si set­to­ri che inclu­do­no anche il muni­zio­na­men­to e la pro­du­zio­ne, ricer­ca e svi­lup­po nel set­to­re chi­mi­co-far­ma­ceu­ti­co.https://www.agenziaindustriedifesa.it/

[15] Linee pro­gram­ma­ti­che del Mini­stro del­la Dife­sa: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/425839.pdf

[16]  Ita­ly Should Unbuc­kle From China’s Belt and Road  https://www.heritage.org/europe/commentary/italy-should-unbuckle-chinas-belt-and-road

[17] Le mis­sio­ni mili­ta­ri ita­lia­ne nel 2023: https://www.analisidifesa.it/2023/05/le-missioni-militari-italiane-nel-2023/

[18] 2023 Natio­nal Defen­se Scien­ce and Tech­no­lo­gy Stra­te­gy: https://media.defense.gov/2023/May/09/2003218877/-1/-1/0/NDSTS-FINAL-WEB-VERSION.PDF

[19] Che cosa cam­bia per Leo­nar­do in Ame­ri­ca: https://www.startmag.it/economia/tutte-le-manovre-usa-di-leonardo/

[20] Rela­tions bet­ween the Uni­ted Sta­tes of Ame­ri­ca and Ita­ly in the post-Cold War period: a defen­se-indu­strial per­spec­ti­ve: https://journals.openedition.org/cdlm/7542

[21] Rati­fi­ca ed ese­cu­zio­ne del Memo­ran­dum d’intesa tra il Gover­no del­la Repub­bli­ca ita­lia­na ed il Gover­no del­lo Sta­to di Israe­le in mate­ria di coo­pe­ra­zio­ne nel set­to­re mili­ta­re e del­la dife­sa, fat­to a Pari­gi il 16 giu­gno 2003: https://www.parlamento.it/service/PDF/PDFServer/DF/133812.pdf

[22] Dife­sa, accor­do Ita­lia-Regno Uni­to-Giap­po­ne per la costru­zio­ne del super cac­cia Tem­pe­st: https://www.italiaoggi.it/news/difesa-accordo-italia-regno-unito-giappone-per-la-costruzione-del-super-caccia-tempest-202212090829023868

[23] La lot­ta dei sar­di con­tro le basi mili­ta­ri e i poli­go­ni sull’Isola non si fer­ma. La Sar­de­gna è il luo­go più mili­ta­riz­za­to d’Europa tra poli­go­ni (anche peri­co­lo­si per la salu­te) e basi. La pro­te­sta degli abi­tan­ti ;è una bat­ta­glia con­tro i gua­sti dell’industria bel­li­ca: https://espresso.repubblica.it/opinioni/2023/04/26/news/sardegna_basi_militari-397568003/. A FORAS Con­tra a s’ocupatzione mili­ta­re de sa Sar­di­gna: https://aforas.noblogs.org/chi-siamo-aforas/

[24] Indu­stria degli arma­men­ti e ipo­te­si di ricon­ver­sio­ne: https://www.archiviodisarmo.it/view/G‑fFrOzUjiRkyDH1n-PlNjDIyNhMCHBPJAKVmmfC43o/battistellipresciuttiniindustria-armamenti-e-ipotesi-di-riconversione-apr88-.pdf. l paci­fi­smo in Ita­lia. Cro­no­lo­gia sto­ri­ca 1980/1988: https://www.archiviodisarmo.it/view/. “Noi por­tua­li di Geno­va non voglia­mo far par­te dell’ingranaggio del­le armi”: T60mu7UMhRTXN3nkXUcsUgJhxz1keMDpZwBVtNeoNN8/pacifismo-8088-gen-feb900001-.pdf. Vedi anche: https://www.infoaut.org/bisogni/noi-portuali-di-genova-non-vogliamo-far-parte-dell-ingranaggio-delle-armi

[25] LEONARDO SpA: Sin­te­si di bilan­cio 2022: https://www.leonardo.com/documents/15646808/21636149/SintesiBilancio22_ESE_Digital_IT.pdf?t=1680092462314

[26] Una filie­ra inte­ra per lo spa­zio: per l’Italia oppor­tu­ni­tà da sfrut­ta­re: https://www.ilsole24ore.com/art/una-filiera-intera-lo-spazio-l-italia-opportunita-sfruttare-AEK2nzkC

[27] F‑35 PROGRAM DOD Needs Bet­ter Accoun­ta­bi­li­ty for Glo­bal Spa­re Parts and Repor­ting of Los­ses Worth Mil­lions: https://www.gao.gov/assets/gao-23–106098. pdf

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