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sabato, 5 Ottobre 2024

«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

[K. Marx]

L’abbraccio mortale tra Ue e Nato

La costru­zio­ne dell’Europa di Maa­stri­cht è stret­ta­men­te con­nes­sa con la par­te­ci­pa­zio­ne atti­va odier­na alla guer­ra del­la Nato.

Ha ragio­ni da ven­de­re Car­lo For­men­ti quan­do scri­ve che la Ue ha ammor­bi­di­to i prin­ci­pi ordo­li­be­ra­li, impo­sti dal­la Ger­ma­nia e dal­la Fran­cia ai pae­si mem­bri, per spo­sta­re l’asse stra­te­gi­co dal pia­no eco­no­mi­co a quel­lo poli­ti­co e mili­ta­re. Spo­san­do in tut­to que­sto la tesi Usa che il raf­for­za­men­to degli inve­sti­men­ti mili­ta­ri alla fine por­ta bene­fi­ci anche di natu­ra eco­no­mi­ca, poco impor­ta se al prez­zo del­la depre­da­zio­ne del­le ric­chez­ze dei pae­si del ter­zo mon­do attra­ver­so la logi­ca degli inter­ven­ti “uma­ni­ta­ri”.

Arduo com­pren­de­re la mili­ta­riz­za­zio­ne dei ter­ri­to­ri e l’aumento espo­nen­zia­le del­la spe­sa mili­ta­re sen­za ana­liz­za­re que­sta evo­lu­zio­ne del­la Ue o ricor­ren­do solo a una cri­ti­ca eti­ca, mora­le e intel­let­tua­le ai pro­ces­si in atto.

La Ue non si è mai ripre­sa dal­la cri­si del 2007\8, la pan­de­mia ha asse­sta­to un duro col­po alle eco­no­mie con­ti­nen­ta­li e para­dos­sal­men­te la  guer­ra in cor­so sem­bre­reb­be raf­for­za­re gli Usa anche a disca­pi­to del vec­chio con­ti­nen­te. La stes­sa idea del­lo sta­to debo­le tan­to cara ad alcu­ni neo­li­be­ri­sti ha subi­to pro­fon­de tra­sfor­ma­zio­ni nel cor­so del tem­po tan­to da teo­riz­za­re ormai uno sta­to fun­zio­na­le al mer­ca­to, non impor­ta che sia trop­po for­te basta che con­sen­ta di inve­sti­re i pro­fit­ti a van­tag­gio dei capi­ta­li.

Par­la­re di auto­no­mia euro­pea dagli Usa è del tut­to inu­ti­le se pen­sia­mo che que­sta guer­ra ser­ve anche a disin­ne­sca­re ele­men­ti di con­flit­tua­li­tà anche se le oppo­si­zio­ni sin­da­ca­li in Fran­cia, Ger­ma­nia e Spa­gna stan­no met­ten­do a dura pro­va i gover­ni nazio­na­li. E que­sta guer­ra ha gua­da­gna­to il con­sen­so dei pae­si sovra­ni­sti schie­ra­ti a favo­re dell’intervento mili­ta­re con­tro la Rus­sia. Non ave­va­no tut­ta­via pre­vi­sto che il con­flit­to si sareb­be acce­so nei pae­si a capi­ta­li­smo avan­za­to in rispo­ste alle con­tro­ri­for­me pre­vi­den­zia­li e giu­sla­vo­ri­ste.

I sin­da­ca­ti tede­schi por­ta­no a casa risul­ta­ti, dopo scio­pe­ri di set­ti­ma­ne, che fareb­be­ro impal­li­di­re al con­fron­to anche le riven­di­ca­zio­ni del sin­da­ca­li­smo di base ita­lia­no.

I lavo­ra­to­ri pub­bli­ci tede­schi otten­go­no 3.000 euro di una tan­tum, esen­tas­se, per recu­pe­ra­re il dif­fe­ren­zia­ta tra sti­pen­di e prez­zi dell’ultimo anno.

Il Gover­no tede­sco annun­cia un pri­mo ver­sa­men­to di 1.240 euro con la busta paga del pros­si­mo Giu­gno e a Mar­zo 2024 gli sti­pen­di aumen­te­ran­no di 200 euro al mese con un ulte­rio­re aumen­to per il 20024 pari al 5,5%.

E’ evi­den­te che la loco­mo­ti­va rena­na stia pagan­do uno scot­to alla ripre­sa del­la con­flit­tua­li­tà ma per non reca­re ulte­rio­re dan­no alla sua eco­no­mia ha ben pen­sa­to di accor­da­re pote­re di acqui­sto rea­le alla for­za lavo­ro men­tre in Ita­lia il Gover­no di destra pen­sa di ridur­re il cuneo fisca­le che per due ter­zi è a cari­co del­le impre­se attac­can­do poi la sta­bi­li­tà con­trat­tua­le come san­ci­to dal­la pro­fon­da revi­sio­ne del Decre­to Digni­tà

Disin­ne­sca­re ogni ulte­rio­re con­flit­to socia­le è sta­to il man­tra di un quin­di­cen­nio neo­li­be­ri­sta a par­ti­re dal con­te­ni­men­to del­la infla­zio­ne attac­can­do il pote­re di acqui­sto e il wel­fa­re, pri­va­tiz­zan­do tut­to il pos­si­bi­le e depau­pe­ran­do gli inve­sti­men­ti nel­la sani­tà e nel­la scuo­la pub­bli­ca.

La Ger­ma­nia ha risco­per­to la sua voca­zio­ne mili­ta­ri­sta spo­san­do in toto la linea Nato, gli Usa han­no invi­schia­to la Ue in que­sta guer­ra per pro­cu­ra per ave­re le mani libe­re in  un altro fron­te bel­li­co quel­lo con­tro la Cina.

La natu­ra di clas­se del pro­get­to euro­peo non vie­ne infi­cia­ta dagli aumen­ti con­trat­tua­li accor­da­ti in Ger­ma­nia nè ridi­men­sio­na la natu­ra colo­nia­li­sta e impe­ria­li­sta del pro­get­to euro­peo ma per man­te­ne­re un sostan­zia­le equi­li­brio inter­no deve rive­de­re le poli­ti­che di con­te­ni­men­to dei sala­ri per com­bat­te­re la infla­zio­ne. Lo fa nei pae­si più for­ti del con­ti­nen­te men­tre in quel­li debo­li e peri­fe­ri­ci (dove si lavo­ra deci­sa­men­te di più con ora­ri set­ti­ma­na­li supe­rio­ri a quel­li adot­ta­ti nei pae­si eco­no­mi­ca­men­te for­ti) ha scel­to altre stra­de ossia la fero­ce poli­ti­ca del paga­men­to del debi­to (in Gre­cia) o la mode­ra­zio­ne sala­ria­le aval­la­ta dai sin­da­ca­ti che ormai pen­sa­no di rego­la­re le dero­ghe den­tro i con­trat­ti nazio­na­li sca­ri­can­do gli one­ri sul wel­fa­re, sul pote­re di acqui­sto e di con­trat­ta­zio­ne.

Fede­ri­co Giu­sti — https://www.lafionda.org

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