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«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»

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Premi Inail: come ti premio le imprese

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C'era veramente bisogno di ridurre le spese delle imprese per gli adempimenti in materia di salute e sicurezza?
Ovviamente no, solo nel 2018 registriamo 703 morti sul lavoro che poi diventano quasi 1500 se consideriamo anche i decessi in itinere, nel tragitto casa lavoro. Solo nei primi 4 giorni dell'anno, quando tante aziende sono ancora chiuse per il ponte di Natale, si registrano altri morti sul lavoro, una lunga scia di infortuni e di morti che non accenna a diminuire.
Eppure la Legge di bilancio ha deciso di rivedere le tariffe Inail il che permette alle aziende di tagliare i costi dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, un risparmio che stando a Il Sole 24 ore sarà del 30% rispetto all'anno precedente.
Meno soldi dalle imprese si tradurranno in meno soldi nelle casse dell'Inail, 410 milioni per il 2019, 525 milioni per il 2020 e a 600 milioni per il 2021, meno soldi poi che si andranno ad aggiungere ai tagli determinati da alcune passate leggi di bilancio e dal decreto legislativo 38/2000.
Ma c'è un aspetto taciuto e invece dirimente: meno soldi dalle imprese si ripercuoteranno negativamente sull'importo delle cosiddette rendite derivanti da infortuni e malattie professionali, chi insomma presenta la documentazione all'Inail per una malattia professionale o per un infortunio avrà meno soldi del passato. Un regalo alle imprese (di oltre il 30%) che si tradurrà nella beffa ai danni dei lavoratori senza dimenticare che la riduzione delle risorse all'Inail avrà ulteriori conseguenze, per esempio la vendita di immobili per far quadrare i conti o altre misure che dovranno essere adottate insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Meno soldi all'Inail comporta poi la riduzione dei progetti formativi, delle campagne in materia di salute e sicurezza, la riduzione insomma dell'impegno di spesa per combattere la piaga delle morti sul lavoro e il continuo aumento delle malattie invalidanti.
La riduzione di premi e contributi è un aiuto ulteriore alle imprese con ripercussioni sociali del tutto negative perché lo Stato ridurrà gli importi destinati a lavoratori e lavoratrici vittime di malattie professionali o di gravi infortuni, avremo meno soldi per le campagne di prevenzione che nel corso degli anni hanno almeno aiutato a capire la importanza di rispettare norme  e procedure corrette che a loro volta vengono ogni giorno minacciate dall'aumento dello sfruttamento e dell'orario di lavoro. Ricordiamo che l'aumento delle ore di lavoro, ordinarie e straordinarie viene reso possibile a sua volta dal complesso sistema di deroghe contrattuali accordate da intese collettive nazionali.
Un coacervo di disposizioni contrattuali, leggi e decreti vari che con la scusa di ridurre le spese a carico delle imprese disimpegna in maniera crescente le aziende e lo Stato in materia di salute e sicurezza.

Federico Giusti – Pisa

 

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